Culla dei grandi bianchi Italiani
Una degustazione al Consorzio Tutela vini Collio è sempre un’esperienza di grande profilo, avere la possibilità di fare una degustazione assieme a Lavinia Zamaro, direttrice del Consorzio e Luca Raccaro, Vicepresidente del Consorzio lo è ancora di più.
Il Collio goriziano è una regione vinicola riconosciuta in tutto il mondo per la qualità dei vini bianchi, caratterizzati da una grande struttura, marcata mineralità e una notevole longevità. Questa zona collinare, situata tra le Alpi Giulie e il Mare Adriatico, crea un microclima assolutamente unico grazie alla ventilazione e alle escursioni termiche, che si sposano perfettamente con la “ponca”, il particolare terreno del Collio composto da marne di origine eocenica, ideale per la coltivazione della vite. In totale, ci sono 7000 ettari di terreno, caratterizzati da una ricca biodiversità, di cui circa 1300 ettari coltivati a vite divisi fra vitigni autoctoni e internazionali. La storia dei vigneti del Collio risale a tempi precedenti all’epoca romana e attraversa il periodo medievale. I suoi vini sono stati apprezzati nel corso dei secoli dalle corti di tutta Europa: dai governanti della Repubblica di Venezia alla dominazione degli Asburgo, dallo zar di Russia ai sovrani dell’Impero Austro-Ungarico. Durante la Prima Guerra Mondiale, il Collio si trovava sulla linea del fronte e le battaglie più cruente dell’Isonzo furono combattute tra i suoi vigneti.
L’intervista-racconto tocca vari temi che vi riporto qui sotto, il primo è ovviamente quello dell’andamento dell’annata, visto che fra non molto saremo prossimi al raccolto. “L’annata 2024 è partita fondamentalmente quasi alla stessa maniera della 2023, un inizio primavera atipico, nei primi giorni di marzo temperature prossime ai 30 gradi con l’inverno che è stato piuttosto mite, dopo questo exploit caldo le temperature sono scese drasticamente per le medie stagionali fino a circa metà giugno con tanta pioggia. Questa discesa drastica delle temperature ha portato delle gelate in alcune zone, in virtù di queste ci sono dei casi di perdita che arriva all’80% di produzione, ma nella media c’è stata una perdita di produzione del 10-20%. Per fortuna in Collio le proprietà dei vigneti delle aziende sono molto frammentate quindi fortunatamente se va male in una zona va meglio in altre.” In Collio le annate si caratterizzano per avere un fine primavera molto piovoso che coincide molto spesso con la fioritura, infatti il periodo di maggio-giugno è sempre critico, quindi i trattamenti vanno nella direzione di evitare le classiche malattie, in primis la peronospora; dopo l’inizio stagione lento e freddo, adesso le temperature sono molto alte, in linea con la stagione.
C’è un evento positivo però, mentre l’annata 2023 è stata molto umida, questa sicuramente è più secca, ne deriva che alle alte temperature con scarsa umidità non permette alle malattie funginee di proseguire il loro lavoro, intese come peronospora e oidio, in questo viene in aiuto anche il vento che asciuga tutte le umidità. L’anno scorso con elevata umidità unita alle temperature medie più basse ci sono stati problemi di peronospora tutto l’anno. L’ultima settimana di luglio solitamente si procede con l’ultimo trattamento della stagione, quindi da questi giorni in poi nessun trattamento fino alla vendemmia, l’anno scorso alla fine di agosto nelle parti non trattate, nella nuova crescita la peronospora galoppava. Comunque la peronospora è particolarmente aggressiva a grappolo non formato, a grappolo formato fa meno paura, crea pochi problemi a livello di sanità delle uve, a quel punto il problema è la botrite ma ormai saremo a ridosso della vendemmia.
Quindi detto questo sembra che l’annata per quanto riguarda l’aspetto sanitario sia meglio dell’anno scorso. Le temperature alte aiuteranno le concentrazioni zuccherine. Come ogni anno il periodo che va da metà agosto a metà settembre è ritenuto chiave, i presupposti per un’annata di qualità ci sono tutti, il periodo caldo mancato in primavera si spera venga restituito nei mesi di agosto-settembre. In questi giorni girando sui vigneti si vede il Pinot Grigio con invaiature molto buone, ma anche le altre bacche bianche lo seguono, quindi previsioni di vendemmia che vanno dagli ultimi giorni di agosto fino al 5 settembre per chi vuole anticipare, poi avanti per tutto il mese.
Parlando invece delle tipologie di vino in linea generale il Friulano è in ripresa su tutti, dopo un periodo di scarsa considerazione, ma in linea generale tutti i vini bianchi del Collio hanno avuto un riscontro migliore sul mercato rispetto agli altri anni, ante covid, sembra ci sia la volontà da parte dei consumatori a bere un po’ di più vino bianco, e soprattutto di qualità. Stanno per uscire più o meno tutti i vini dell’annata 2023 e in linea generale dato il clima leggermente più fresco rispetto al 2024, i vini avranno acidità leggermente più alte, meno alcol quindi vini con ottimo bilanciamento. Riguardo al cambiamento climatico si può affermare che si sente che qualche cambiamento è in atto, dal 2010 c’è stato un incremento di eventi climatici più estremi rispetto alla media, le grandinate hanno iniziato ad essere presenti e pericolose ogni anno. Purtroppo sono eventi che cambiano le sorti di interi vigneti o zone, ma sono i rischi del lavoro di vignaiolo. Ci sono delle pratiche agronomiche per poter lavorare sulle concentrazioni zuccherine e quindi sull’alcol totale, ma si sa il Collio è destinato per sua natura a produrre dei vini intensi, dal grado alcolico superiore alla media e dalle acidità medio-basse.
Sono vini generalmente intensi nella struttura quindi sarà cura del Consorzio cercare di indirizzarli su mercati che apprezzano queste caratteristiche. Ma parlando di problematiche dovute al cambiamento climatico quello che spaventa di più i produttori non è tanto il caldo estivo, ma quello invernale, gli inverni non hanno più quella rigidità a cui ci hanno abituati salvo che per pochi e sporadici giorni, questo evento incide sulla biologia degli insetti, sulla biologia delle erbe infestanti, quindi modifica il regolare ciclo oltre che della vite anche di questi due elementi. Quando si parla di una malattia purtroppo senza cura come la flavescenza dorata che, sembra sia veicolata da un insetto dal nome Scaphoideus Titanus, il metodo migliore per difendersi deriva dal fatto che gli inverni rigidi riescono a eliminare tutte le uova, ma le temperature più alte non ce la fanno, quindi non si verifica l’abbattimento naturale di questi insetti con i conseguenti problemi dovuti alla popolazione alta degli stessi.
Anche a livello di granulometria del terreno le gelate invernali sono molto importanti, perché riescono a creare una micrografia del terreno, l’acqua espandendosi riesce a creare delle piccole sacche all’interno del terreno e ghiacciando la parte superficiale del terreno si riesce ad avere un grande aiuto per la produzione di sostanza organica di migliore qualità. La maggior parte dei produttori lascia i sarmenti in vigna dopo la potatura che vengono macinati restituendo al terreno nutrimento come sostanza organica nel corso degli anni, anche questo è agevolato dall’inverno rigido. Si parla sempre dei picchi estivi ma quello che genera problemi è anche la mancanza di rigidità in inverno.
Il Consorzio sta lavorando per dare un’immagine più definita al bianco portabandiera, il Collio Bianco su cui poi ispirare tutti gli altri, che sia da traino. Complicato da fare nell’immediato, c’è bisogno di un po’ di tempo per riuscire a dare una quadratura che riesca ad essere accettata dalla maggior parte dei produttori. Luca Raccaro vede il territorio del Collio con positività, quell’ottimismo che deriva dal lavoro costante per riportare l’attenzione su vini bianchi del Collio e renderli meglio visibili e fruibili di quello che sono stati i 15 anni precedenti. Essenziale per i nostri vini bianchi è ritornare nelle carte vino dei ristoranti rinomati, un altro passo è la concezione di un vino territoriale importante che abbia una durata nel tempo a dimostrare le potenzialità del territorio.
Altro aspetto ancora su cui si punterà in futuro è il Friulano, inteso come identificazione delle zone più vocate e la proposta dello stesso sul mercato con qualche anno di affinamento alle spalle.
Personalmente da questa degustazione ho potuto apprezzare la qualità generale, vini ben fatti, mai banali, mai esuberanti nell’alcol, con quella tipica materia cremosa che viene naturalmente da questi suoli e dei finali slanciati, salini e persistenti. Personalmente ho apprezzato molto come varietà il Friulano e il Pinot Grigio, davvero precisi e consistenti, due varietà che un po’ patiscono la parte aromatica rispetto a Ribolla e Sauvignon, ma vinificazioni attente li hanno portati a un ottimo livello, poi nella parte di bocca salgono in cattedra dimostrando la matrice nobile che li contraddistingue.
La Degustazione
Ribolla Gialla Collio 2023 – Pighin
Olfatto nitido, frutta a polpa bianca, pesca, pera, mela, tocco floreale. Sorso delicato, fine, elegante, buona freschezza.
Ribolla Gialla Collio 2023 – Sturm
Suggestioni di frutti gialli, pesca, albicocca, tocco vegetale e floreale. Al sorso è compatto, dal passo elegante, con sottolineature fresche e sapide a dar brio.
Ribolla Gialla Collio 2023 – Fantinel
Soffice nelle sfumature di frutti bianchi, floreale, agrumato di limone e lime, fine. Bocca compatta, dal corpo snello, mette in mostra una nota salina, bella verticalità.
Ribolla Gialla Collio 2022 – Tenuta la Ponca
Invitante nelle note fruttate surmature, floreale. Denso, ricco, piacevole, con acidità che lavora per dare giusta proporzione. Finale con nota alcolica in evidenza.
Ribolla Gialla Collio 2021 – Tenuta Stella
Naso che mostra un frutto denso e surmaturo, tropicale in primis poi pesca sciroppata e ricordo floreale. La bocca è il proseguimento del naso, densa, grassa, persistente.
Ribolla Gialla Collio 2019 Riserva – Primosic
Uve surmature, 4 settimane sulle bucce lo portano a una dimensione del colore ambra antico. Si inseguono dolci sensazioni di cera d’api, resina, frutta surmatura, nespola, cotogna in composta, agrumi canditi, spezie dolci. Bocca densa, grassa, calore avvolgente, conserva una buona nota fresco-sapida per un vino da gustare con la dovuta calma.
Pinot Grigio Collio 2023 Mongris – Marco Felluga
Buona eleganza al naso, offre delicati sentori di frutta bianca, pera, mela, pesca, tocco agrumato. Bocca delicata, fresco, fine, salino, didattico.
Pinot Grigio Collio 2023 – La Bellanotte
Intense sensazioni di frutta in composta, agrume candito, camomilla. La bocca è avvolgente e vellutata, con appropriata freschezza a bilanciare il sorso.
Pinot Grigio Collio 2023 Villa Canlungo – Collavini
Naso più delicato che intenso, melone bianco, mela, tocco vegetale di erbette aromatiche. Bocca densa, ricca, piacevole con chiusura di frutta e spezie.
Pinot Grigio Collio 2023 – Komjanc
Olfatto che si presenta fine, dai delicati aromi di frutta bianca, pesca, pera, mela, agrumato. Assaggio gustoso per sostanza, sapidità e chiusura lunga.
Pinot Grigio Collio 2022 – Tenuta Villanova
Olfatto denso che esordisce su note fumè, tostate seguite da un frutto maturo, susina, pera, mela. Sorso languido, caldo, denso, dal piacevole allungo fresco-sapido.
Pinot Grigio Collio 2021 bio – Colmello di Grotta
Profumi morbidi e seducenti, pesca bianca, papaya, tiglio e biancospino. All’assaggio è snello e gustoso, vino interessante.
Pinot Grigio Collio 2021 Not Riserva – Paraschos
Altro vino con fermentazione spontanea e macerazione sulle bucce. Comunica con estrema definizione le sensazioni di evoluzione, cotogna in composta, fragoline, ribes sotto spirito, dolci ossidature, tamarindoIl tamarindo o "dattero dell'India", è un albero tropicale della famiglia delle Fabaceae, originario dell'Africa Orientale, ma ora presente in aree tropicali asiatiche e dell'America Latina. È l'unica specie del genere Tamarindus. Il tamarindo è utilizzato per l'alimentazione, per scopi ornamentali e anche per le sue proprietà medicinali.I frutti del tamarindo sono commestibili. La polpa dei frutti acerbi è molto... Leggi, liquerizia. Bocca calda, piacevole e fine, ottima la progressione con freschezza e spunti sapidi.
Friulano Collio 2023 – Kren
Naso pulito, preciso, fine, con originalità propone erbe aromatiche, agrumi, sambucoIl sambuco è un genere di piante tradizionalmente ascritto alla famiglia delle Caprifoliacee, che la moderna classificazione filogenetica colloca nella famiglia Adoxaceae. I fiori del sambuco trovano impiego in erboristeria per la loro azione diaforetica. Con i fiori è possibile fare uno sciroppo, da diluire poi con acqua, ottenendo una bevanda dissetante che è molto usata in Tirolo, in Carnia... Leggi, frutti bianchi, limone, lime, tocco di mandorla amara. Al sorso è proporzionato al millimetro, fresco, sapido, caldo, sostanzioso, dall’appagante finale.
Friulano Collio 2023 – Cociancig
Olfatto vitale nelle sensazioni agrumate dolci, poi vira verso il tropicale di mango, passion fruit, papaya. Corpo di sostanza che rimane agile e saporito, con una vena sapida a dar carattere. Decisamente elegante.
Friulano Collio 2023 Rassauer – Castello di Spessa
Comunica con buona definizione note di frutti bianchi, pesca, pera, mela, floreale. Bocca densa, ricca, buona progressione fresco-sapida.
Friulano Collio 2022 – Fruscalzo
L’espressione aromatica non lasci dubbi sulla finezza d’insieme, tropicale maturo, papaya, melone, note fumè, minerali. Al gusto sfoggia esatto bilanciamento, bocca finissima, densa, piacevole, grande vino.
Friulano 2022 – Terre del Faet
Bel naso sul frutto giallo maturo, pesca, pera, mela, confetto alla mandorla e un tocco di erbe aromatiche. Assaggio solido, piacevole, buona densità, ottimo finale fresco-sapido.
Friulano Collio 2021 Etichetta Bianca – Pascolo
Olfatto di ottima profondità, frutta gialla matura, frutta esotica, salvia, tocco agrumato e di pietra focaia. Bocca densa, materia fruttata che si ritrova al sorso, ricco, fine, ottima progressione.
Friulano 2020 Athena – Picech
Fine la proposta olfattiva, frutta estiva tropicale poi resina, cera d’api, limone candito, tocco balsamico e speziato. Sorso dalle stesse tinte, denso, ricco, grasso, finale persistente e rinfrescante con un guizzo salato.
Sauvignon Collio 2023 – Borgo Conventi
Naso spinto che evidenzia il carattere indomabile del vitigno, bosso, foglia di pomodoro, asparago, salvia poi passion fruit, papaia, pesca, limone, lime. Quota acida decisa che attraversa la buona struttura, chiusura elegante, equilibrata, dissetante.
Sauvignon Collio 2023 Cicinis – Attems
Impianto olfattivo espressivo e calibrato, sambuco, salvia, mandarino cinese, litchies, ribes bianco. Bocca precisa, gustosa, di buona persistenza.
Sauvignon Collio 2023 – Skok
All’olfatto è molto agrumato, con corredo di tocchi tropicali, sambuco, salvia, timo. In bocca è freschissimo, regala una persistenza lineare, scorre fresco con un finale salino e lunghissimo.
Sauvignon Collio 2023 Ronco delle Mele – Venica & Venica
Naso fine e molto piacevole. Incisive le note di ribes bianco, uva spina, agrume, riverberi tropicali, poi salvia, mentuccia, foglia pomodoro. Assaggio ottimamente espresso e soddisfacente, sorso di gran caratura, denso ma agile, fresco e salino.
Sauvignon Collio 2022 – Draga Miklus
Vino dall’olfatto complesso e denso, pera e mela in composta, albicocca disidratata, camomilla, miele di zagara, curcuma e una vena minerale sulfurea. In bocca è esuberante, opulento, denso con un guizzo fresco che ristabilisce gli equilibri.