Passione Gourmet Cracco Portofino - Passione Gourmet

Cracco Portofino

Ristorante
molo Umberto I 9, Portofino
Chef Mattia Pecis
Recensito da Leonardo Casaleno

Valutazione

17.5/20 Cucina prevalentemente di avanguardia

Pregi

  • Lo stile di un grande cuoco filtrato attraverso gli occhi di un astro nascente della cucina italiana.
  • Location affascinante.

Difetti

  • Raggiungere e sostare a Portofino, in alta stagione, è un lusso per pochi.
Visitato il 07-2024

Un nuovo capitolo gastronomico della Riviera di Levante

Portofino, bella e velenosa, non è certo una destinazione alla portata di tutti. In estate bisogna prenotare con congruo anticipo anche il parcheggio, altrimenti diventa davvero arduo sostare in zona. Non parliamo di alberghi e ristoranti che propongono prezzi da capogiro e contribuiscono a rendere, al contempo, elitario e affascinante questo meraviglioso borgo marinaro coi suoi colori pastello incastonati tra il verde e l’azzurro. Le difficoltà logistiche, tuttavia, non scoraggiano i turisti che si riversano numerosi da tutto il mondo, anche bramosi di trovare il cliché italico nei ristoranti. In questo contesto la tavola marinara di Carlo Cracco può risultare quasi surreale agli increduli e disillusi occhi di chi si aspetterebbe trofie al pesto, testaroli o finanche una bella e decontestualizzata insalata caprese. Tra le mura che ospitavano lo storico Pitosforo, infatti, va in scena una delle migliori espressioni della cucina creativa di mare dello Stivale.

L’ascesa di un talento cristallino e la storia che si ripete

L’artefice ed esecutore di questa cucina è il bergamasco Mattia Pecis, enfant prodige classe ’96, una sorta di alter ego del celebre chef vicentino. Bastano pochi assaggi per percepire l’eccezionale talento di questo giovane cuoco che, in pochi anni, ha saputo decodificare brillantemente la complessa filosofia culinaria del suo esigente mentore, offrendo sin dall’apertura una straordinaria prova d’autore. Le sue creazioni sono capaci di interpretare con naturalezza il territorio ospitante, dimostrando una profondità e una capacità di sintesi incredibili. Un distillato di territorio che si ritrova – in sorprendenti vesti nuove – nel magistrale Spaghettone con estratto di amarena, scampo crudo, bottarga, salsa di provola affumicata e cinque varietà di basilico (la chiave del piatto), la cui spinta aromatica crea una magia con le principali caratteristiche dolci e acidule dell’amarena, generando una fortunata deriva che ricorda il pomodoro. Esaustivo nella sua grammatica dei sapori. Un piatto che contiene pressoché tutti i gusti predominanti: acidità, dolcezza, aromaticità, grassezza, sapidità, mineralità e persino l’affumicato.

Altra icona è l’Intreccio di acciughe, interpretazione della pissalandrea (o sardenaira), sorta di focaccia ligure (o provenzale) qui reinterpretata come una tartelletta all’interno della quale si intervallano strati di cipolla caramellata, olive taggiasche, pinoli, pomodoro e acciughe condite da un leggero carpione. Un piatto già iconico per estetica e gusto, come l’Insalata russa “Portofino”, versione aggiornata del famoso appetizer presentato per la prima volta circa una ventina di anni fa nel ristorante-scantinato di via Victor Hugo a Milano, dove nacque e si affermò il magico dualismo tra Carlo Cracco e Matteo Baronetto. Oggi la storia sembra ripetersi. In un contesto completamente diverso, il duo Cracco-Pecis sta scrivendo un nuovo capitolo gastronomico, decisamente non scontato, della Riviera di Levante con creazioni che, non potendo prescindere dalla meravigliosa materia prima locale – gamberi viola, aragoste, agrumi, erbe selvatiche, pescato della baia di Portofino e tanto altro – esaltano un territorio intero.

L’età media in sala e in cucina non supera il quarto di secolo. La sala, supervisionata da un altro giovanissimo, Luca Freddi, si muove con rispetto e premurosità. La carta dei vini, seppur ridimensionata rispetto al passato, rimane enciclopedica, anche se i prezzi, quelli sì immutati, restano proibitivi. Del resto siamo a Portofino e non i può avere tutto dalla vita.

IL PIATTO MIGLIORE: Spaghettone con estratto di amarena, scampo crudo, bottarga, salsa di provola affumicata e basilico.

La Galleria Fotografica:

2 Commenti.

  • Gianni Revello12 Agosto 2024

    Caro Leonardo, centrati alla perfezione la cucina e il ristorante. Vorrei solo in più dire della qualità e originalità dei dessert che ci sono stati serviti. Gianni

  • Filippo12 Agosto 2024

    Che spettacolo questo ragazzo! Complimenti per la recensione!

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