La Peca

VALUTAZIONE

Cucina Classica

18,5/20

PREGI
Una grande cucina che parte dalla tradizione e la innova con mano sapiente e delicata.
Servizio impeccabile.
Carta dei vini enciclopedica.
DIFETTI
Se proprio dobbiamo trovarne uno, la location non ruba l’occhio.

L’eleganza della semplicità di una Grande Tavola Italiana

Quella de La Peca è una delle grandi storie di famiglia della ristorazione italiana. La storia di due fratelli Nicola Portinari e Pierluigi Portinari che guidano il ristorante da ormai quasi 40 anni. Pierluigi è un eccellente pasticciere  con una grande passione per il vino. È lui che si occupa di una cantina che non sbagliamo a definire monumentale (si avvicina alle 2000 etichette), in cui non mancano referenze sconosciute, piccoli cru, o vitigni autoctoni ormai dimenticati. Nicola è l’anima della cucina. Un meraviglioso autodidatta, di grande talento, cresciuto tra i sapori di casa e qualche breve esperienza in grandi cucine all’estero. La loro Peca (che significa “impronta” in dialetto veneto) è una grande tavola di tradizione e di  territorio. Tradizione esaltata dalla giusta dose di innovazione, ma senza particolari esoterismi. Territorio nel quale lo Chef ricerca i sapori e i profumi dell’infanzia, battendo cascine  e orti del circondario per trovare “quella” faraona, “quel” germano, “quel” qualcosa che esca dai binari della produzione standardizzata.

La cucina di Nicola Portinari è personale, forse proprio perché non ha avuto maestri, impermeabile alle mode, capace di passare dal mare alla selvaggina con grande naturalezza, mentre note più dolci si alternano a contrappunti acidi, preparazioni più classiche e (apparentemente) semplici, a piatti più innovativi. Difficile trovare un leitmotiv che sintetizzi un pranzo a La Peca se non quello della eccellente tecnica di un cuoco che ha i piedi saldamente piantati nella classicità (fondi e brodi qui non sono eseguiti a regola d’arte, di più) e ha una dote che altrove manca più spesso di quanto si possa immaginare, la leggerezza. La sua è una cucina di grande gusto e, al contempo, di grande digeribilità. Difficile uscire appesantiti da La Peca anche dopo aver goduto dei percorsi di degustazione più impegnativi.

Piatti di pancia e piatti di testa si alternano in un percorso di estrema piacevolezza

Eccellente il Risotto con cavolo nero, cren e caprino di malga, giocato su un attento gioco di contrasti, sapori e temperature, in cui la cialda di caprino e cren incontra il gusto delicatamente amarognolo del cavolo nero. Notevole anche l’Ombrina col suo fondo aromatizzato allo zenzero con carciofi e calamondino: la carne è morbida e succosa e il gusto delicato dell’ombrina viene esaltato dalla piccantezza dello zenzero e da una bella nota acida donata all’insieme dal calamondino. Armonia e complessità viaggiano a braccetto nell’ormai celebre Minestrone, piatto iconico di Portinari, tutt’altro che banale! Impressionanti per concentrazione di sapore i Raviolini di germano reale in brodo di cacciagione, che regala durata e profondità a un piatto che potremmo definire commovente, senza timore di sembrare retorici. Intensa la Verza maturata in osmosi, aglio nero, arachidi e limone fermentato, preparazione di virtuoso equilibrio con una leggera nota acida a ripulire il palato.

In sala tutti dettagli sono perfettamente curati a partire dai tavoli, perfettamente illuminati, mentre il servizio è quello di una grande Maison: attento, cordiale, altamente professionale, ma con un’aria quasi familiare che non mette mai a disagio l’ospite. La conferma di una delle Grandi Tavole italiane!

IL PIATTO MIGLIORE: Raviolini di germano reale in brodo di cacciagione.

La Galleria Fotografica:

Visited 4 times, 1 visit(s) today
Picture of Giovanni Gagliardi

Giovanni Gagliardi

Avvocato gourmet napoletano emigrato a Milano. Seguace del Buono in ogni sua espressione, della stagionalità, del rispetto delle tradizioni e del contesto culturale e territoriale in cui ogni cucina anche d'avanguardia deve esprimersi. Adora le innovazioni purchè siano emozionanti, e l'Alta cucina, ma solo se la A è maiuscola, convinto che per andare oltre la tradizione un cuoco necessiti di tanto talento.

1 Comments

  1. Passione Gourmet ha detto:

    […] alla prima esperienza ‘stand alone’: Marco Gregori e Nicolò Pometti, entrambi provenienti da La Peca a Lonigo. Non uno Chef e un Sous- chef, ma due ‘Co-chef’ alla pari. Il periodo trascorso a […]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

VALUTAZIONE

Cucina Classica

18,5/20

PREGI
Una grande cucina che parte dalla tradizione e la innova con mano sapiente e delicata.
Servizio impeccabile.
Carta dei vini enciclopedica.
DIFETTI
Se proprio dobbiamo trovarne uno, la location non ruba l’occhio.

INFORMAZIONI

PREZZI

Menu degustazione a 130€, a 180€, a 195€ e a 235€

Prezzo medio alla carta 170€

RECENSIONI CORRELATE

Visite PRECEDENTi

La Peca

La Peca

La Peca

La Peca

La Peca

La Peca

RECENSIONI CORRELATE

Recensioni Ristoranti Italia Visualizzazioni:216

Mudec – Enrico Bartolini

Classicamente contemporaneo o contemporaneamente classico? Enrico Bartolini, al Mudec, ha la...

Editoriali Visualizzazioni:281

Passione Gourmet 2025

Il manifesto di una nuova linea editoriale Da quando è nato, Passione Gourmet ha sempre...

Wine News Visualizzazioni:20

Campo San Giorgio di Umani Ronchi

Le origini di Campo San Giorgio di Umani Ronchi «Il vino è la poesia della terra.» Così...

Close