Aponiente

VALUTAZIONE

Cucina Moderna

18,5/20

PREGI
Una cucina di mare unica, che si spinge oltre i limiti canonici del pescato.
L’equilibrio tra gusto, testura e tradizione.
DIFETTI
La reiterazione di alcuni “schemi” gustativi.

Il mare oltre il mare

La vertigine che provoca l’appoggiare il pensiero sull’immensità del mare, su tutto ciò che cela, è altresì la sensazione che evoca un pranzo da Aponiente. La cucina di Ángel León mira a rappresentare la parte invisibile dell’abisso, superando l’identificazione di quest’ultimo con il pescato. In altri termini, se la comune cucina di mare – anche eccellente – consiste nella valorizzazione della materia ittica (un rombo alla brace, un gambero rosso, delle navajas…) e si risolve in quest’ultima (mezzo e scopo, una parte a valere per il tutto), a El Puerto de Santa Maria vi è il tentativo di tradurre in pietanza il mare inteso nella sua interezza (e complessità).

La strada percorsa è coraggiosa e oggettivamente impegnativa, anche per chi si siede al tavolo, poiché passa per la valorizzazione di frutti sconosciuti – un’indagine a livello macroscopico – nonché di texture non usuali e lo svelamento di anatomie mai impiegate – il versante microscopico dell’immersione –. Il rapporto con la materia e il contesto è affine a quello di Aduriz e del suo Mugaritz, in entrambi emerge l’urgenza di superare la soglia di ciò che è immediatamente percepibile (qui, tuttavia, l’obiettivo non pare essere quello di stimolare riflessioni altre). Un ulteriore tratto comune è la totale compenetrazione tra il ristorante e l’ambiente che lo circonda: Aponiente si trova nei locali di un antico mulino a marea, nel bel mezzo di un’oasi marina protetta, un luogo meraviglioso, valorizzato da un personale di sala che, in più occasioni, ha dimostrato competenza e sensibilità non comuni. La creazione di un sistema ristorativo tanto coerente porta con sé risultati lodevoli anche in termini di sostenibilità, qui vissuta autenticamente e con discrezione.

La cucina come tramite verso l’invisibile

Il primo caposaldo della cucina di Ángel León è, come già accennato, la testura, tant’è che quest’ultima – per ciò che attiene all’elemento proteico – spesso prende il sopravvento sul gusto, delegato ai comprimari: in Nigiri di calamaro fermentato, foglia d’ostrica e caramello di Pedro Ximenez, il mollusco mima il morso del riso (si percepiscono distintamente i “chicchi”), il “sapore di mare” è  invece affidato alla componente vegetale (la foglia d’ostrica) ed il caramello – a mo’ di salsa di soia – eleva la complessità del boccone; in Seppia kakigori e adobo, la prima viene congelata e ridotta in sottili fogli attraverso una macchina per kakigori – la famosa granita giapponese – per poi venire intinta nel tuorlo d’uovo ed in una panure che, in realtà, è adobo congelato (una tipica marinata in cui si immergono carni e pesci prima della frittura). L’adobo è la prima di numerose citazioni della tradizione gastronomica spagnola – seguiranno escabeche, salpicon, salsa marinera, manteca colora e puchera – che innervano l’intero percorso. La parte centrale della cena ha visto, poi, una serie di piatti eccezionali, come Caviale imperiale affumicato, crema di cipolla e acqua di salpicon – il caviale (note iodate, di fumo e burrose) valorizzato come poche volte prima, in abbinamento alla dolcezza della cipolla e all’acidità del salpicon – e Muergos (cappelunghe locali, più piccole), salsa marinera in più consistenze, olio di arancia amara, finocchio marino e barbe di cappalunga, in cui il connubio tra la le decise note marine e le componenti amare nonché aromatiche dell’arancia restano impresse nella memoria. Sullo stesso livello si pongono Escabeche di foglie di fico, palnkton, rafano e vongole e Quisquilla, peperone verde, vaniglia, creme fraiche e ceci freschi, a definire una cucina autenticamente autoriale, a cui si può eccepire solamente l’indulgenza verso uno schema gustativo basato su cremosità lattica-grassezza in contrapposizione a note acetiche. L’ultima parte del percorso colpisce per la coerenza rispetto al tema dello stesso nonché per la compenetrazione dolce-salato (la dolcezza viene utilizzata con estrema parsimonia), tesa ad abbattere il consueto confine tra i due mondi.  Il pre-dessert è infatti Acqua di limone con sferificazione di alga Codium, cui seguono Mochi di pelle di murena, gelato alla salsa di soia e scaglie di pelle di branzino – la pelle di murena viene impiegata per la similitudine di consistenza con il mochi giapponese (sapore neutro) –, una serie di caramelle gommose preparate con diverse alghe ed aromi (anziché collagene animale) e Prosciutto di ventresca di tonno e cioccolato, un boccone stupefacente (il cioccolato avrebbe potuto essere anche più amaro). Persino alla piccola pasticceria vengono riconsegnati un significato e un valore intrinseco in cui, oramai, raramente ci si imbatte: incisiva la “sfoglia” di granchio molle ed anice, citazione della “Torta Ines” sivigliana. Una cena memorabile.

IL PIATTO MIGLIORE: Salpikon, caviale e Cappalunga, marinera.

La Galleria Fotografica:

Visited 12 times, 1 visit(s) today
Picture of Claudio Marin

Claudio Marin

I racconti familiari narrano di una mia precoce passione per escargots, sogliola alla mugnaia e quinto quarto. Nel 1995, avevo otto anni, una cena illuminante a La Coupole di Parigi e il principio di un amore: un grande ristorante non è solo buon cibo, ma molto di più. Ad oggi, appena ne ho l'occasione, salgo su di un aereo per conoscere nuove cucine - con una (malcelata) predilezione per l'avanguardia - e, nel contempo, tento di seguire con regolarità il percorso di alcuni straordinari talenti nostrani. Il blues e la musica dei grandi chitarristi sono l'altra passione che da sempre mi accompagna.

1 Comments

  1. Nomenomen ha detto:

    Tra le note negative: i dintorni del ristorante, capannoni in disuso che hanno un che di post-apocalittico.
    Tra l’altro non ho letto del piatto “glow in the dark”, non c’è più? A proposito, attendo una review di Alchemist (dove sono stato mesi fa) e dove vengono “coverizzati” piatti e idee altrui ma sempre all’insegna dell’eccellenza.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

VALUTAZIONE

Cucina Moderna

18,5/20

PREGI
Una cucina di mare unica, che si spinge oltre i limiti canonici del pescato.
L’equilibrio tra gusto, testura e tradizione.
DIFETTI
La reiterazione di alcuni “schemi” gustativi.

INFORMAZIONI

PREZZI

Menù degustazione a 300€

RECENSIONI CORRELATE

Enigma

Enigma

Diverxo

Diverxo

COSA DICEVAMO

RECENSIONI CORRELATE

Trattorie italia Visualizzazioni:244

Da Bassano

Da Bassano è una trattoria incastonata nel comune di Madignano, dove la tranquillità è parte...

Dream Wines Visualizzazioni:124

La Tenuta di Trinoro

Ogni bottiglia della tenuta di Trinoro è il testamento liquido di una visione che ha cambiato per...

Recensioni Ristoranti Italia Visualizzazioni:415

Piazzetta Milù

Il ristorante Piazzetta Milù trasmette quella sensazione di genuina solidità che si unisce a una...

Close