Krèsios

krèsios

VALUTAZIONE

Cucina Moderna

18/20

PREGI
Un ristorante completo, dalla A alla Z.
Tante attenzioni per i piccoli ospiti.
DIFETTI
Se al ristorante vi piace scegliere alla carta, non è il posto per voi.

Al Krèsios Giuseppe Iannotti diventa shokunin

Nel mondo ci si affanna per superarsi l’un l’altro, in una competizione vissuta nel confronto e non nella crescita personale. Probabilmente non il modo migliore per crescere: non si parla solamente della ricerca della felicità, che è uno stato d’animo inebriante ma fugace, quanto della soddisfazione e della gratificazione interiore. Questa si raggiunge solo migliorando se stessi, il proprio lavoro. In questa ottica, che è propria della cultura giapponese dello shokunin, il cuoco di Krèsios raggiunge nuove vette del proprio lavoro portando le sue creazioni quanto più vicino possibile alla perfezione.

Lo shokunin ha l’obbligo sociale di fare del suo meglio per il benessere delle persone e Giuseppe Iannotti ha fatto suo questo spaccato tipico della cultura giapponese. Non la ricerca spasmodica della novità, del nuovo menu, ma il continuo perfezionamento del proprio lavoro. Come farebbe un maestro Sushi a Tokyo. In Italia non è un concetto facile da far passare al cliente tradizionale: viviamo nel tempo dei social, dell’istantaneo, in cui tutto viene consumato e bruciato in fretta. Proporre oggi, al Krèsios, sostanzialmente lo stesso menu del 2020, è un’altra delle sfide a cui Iannotti ci ha abituato.

Più nuovo del nuovo

Creare qualcosa più nuovo del nuovo: questo l’obiettivo. Assaggiando il tagliolino di zucchine, tartufo nero e menta il risultato sembra raggiunto: è stupefacente il miglioramento in termini di consistenza, oggi davvero vicino alla perfezione.

L’acceleratore è stato spinto fino in fondo: non si poteva quindi che arrivare al menu unico. Al ristorante Krèsios siamo, del resto, agli antipodi della cucina di mercato e della improvvisazione jazz: qui c’è schema, studio, applicazione e ripetizione del gesto. Una modalità non è migliore dell’altra, ma sarebbe sbagliato giudicare una con gli strumenti dell’altra e, qui, con quelli propri dell’improvvisazione.

Giuseppe Iannotti ha saputo fondere la precisione del gesto giapponese e la ricerca applicata al cibo tipica della Spagna post-Adrià una successione di tapas di altissimo livello, ma con l’occhio di un italiano del Sud. Pane e pomodoro ne è un manifesto: è, ma non è, il pomodoro al quadrato perché ripieno del concentrato di pomodoro essiccato al sole di questa terra meravigliosa. Da gustare semplicemente con olio, origano, sale e il pane Krèsios. Basta poco? No, bastano la testa e il cuore. 

Ma anche coniglio teriyaki alla nduja o anguria e sgombro sono due capolavori assoluti: un incontro tra Oriente e Occidente che trova la perfetta quadratura del cerchio. Il primo per un boccone perfetto: niente di più e niente di meno del necessario, il gusto in pochi cm quadrati. Esaltato peraltro anche dal sorso perfetto: un dito di liquido a completare, selezionato da quel geniaccio di Alfredo Buonanno.

Al Krèsios va in scena uno spettacolo in cui ogni dettaglio è studiato nei minimi particolari: dai tempi alle stoviglie e fino ai suoni di sottofondo. Una danza in cui cucina e sala si muovono all’unisono, scivolando leggeri tra le mille sfumature dell’ospitalità. Una tappa imperdibile per chiunque sia appassionato di ristoranti.

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Roberto Bentivegna

Che si parli di medicina -il suo lavoro- o di gastronomia -la primaria passione- mette tutto se stesso per coglierne le sfumature più nascoste. Amante delle montagne, tra cui è nato, di Ferrara, in cui vive, e della Sicilia, in cui affonda le sue origini: praticamente un Italiano DOC. Da anni è una delle penne erranti del mondo internet. Forse ha ancora qualcosa di cui scrivere...

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VALUTAZIONE

Cucina Moderna

18/20

PREGI
Un ristorante completo, dalla A alla Z.
Tante attenzioni per i piccoli ospiti.
DIFETTI
Se al ristorante vi piace scegliere alla carta, non è il posto per voi.

INFORMAZIONI

PREZZI

Un solo menù degustazione: 150€
Abbinamento vini: 80€

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