Passione Gourmet Signum - Passione Gourmet

Signum

Ristorante
via Scalo 15, 98050, Malfa (ME)
Chef Martina Caruso
Recensito da Leonardo Casaleno

Valutazione

16/20 Cucina prevalentemente classica

Pregi

  • Un luogo magico in un'isola meravigliosa.

Difetti

  • La logistica delle Eolie: aggiungete al viaggio per arrivare a Catania o a Palermo anche tra le due e le tre ore di aliscafo per approdare a Salina.
Visitato il 06-2021

Signum: il sigillo che custodisce l’essenza di Salina

Il Signum di Salina è uno di quei luoghi dal quale è difficile stare lontani per più di un anno. È un luogo remoto, mentalmente difficile da raggiungere eppure, il sol pensiero di immaginarsi qui, in questo meraviglioso inno alla natura che è Salina, una delle perle delle Eolie, fa dimenticare le difficoltà logistiche e il tempo per raggiungerlo. Sono anni, ormai, che ripariamo in questa Mecca dell’accoglienza e ogni volta cogliamo ogni miglioria rispetto all’anno precedente, assaporandone i dettagli dell’evoluzione. Che sia della struttura alberghiera in sé, del personale tutto o, ovviamente, del ristorante, sempre più completo e piacevole.

La costante ascesa dei fratelli Caruso

Sono tanti i progetti in corso di sviluppo, qui al Signum. Luca Caruso è un vulcano di idee e si è ritagliato quella stima e quel rispetto necessari per poter puntare sempre più in alto, per la gioia e le necessità dell’avventore. Presto il Signum si doterà di nuove proposte gastronomiche che completeranno un’offerta già ampia grazie al bistrot, che affianca il ristorante gourmet con proposte versatili e divertenti e il cocktail bar che affaccia sulla meravigliosa terrazza. Per ora ci si accontenta – e alla grande – di un tavola dall’alto tasso di mediterraneità, che Martina Caruso sta rendendo sempre più solida e completa e che, rispetto alla scorsa stagione, offre un menu completamente nuovo, ricco di piatti inediti o riedizioni perfezionate alla luce della maturità della cuoca malfitana.

Si parte dagli amuse-bouche, un percorso di assaggi materico, omaggio ai prodotti coltivati direttamente nei dintorni della struttura. Poi si prosegue con l’immancabile bagna cauda e ricci di mare, sempre più buona, il carpaccio di ricciola, garum di alici, olio alle erbe che ricorda una passeggiata nei boschi e i profumi dei pini che si uniscono alla brezza marina; ancora la rivisitazione della murena alla brace, con gel del suo brodo e limbarda.

Golosi i primi piatti: la pasta in brodo di pesce, pomodoro, mandorle ed erbe aromatiche e lo spaghetto con alici crude, finocchietto e spuma di carpione, da amalgamare con cura per ricreare il sapore della tradizione. Materici e concettualmente perfetti i piatti principali, tra i quali segnaliamo la “terza” interpretazione della triglia, sempre notevole, servita grigliata con una bisque di triglia concentratissima, carpaccio di zucchine marinate e more locali.

Molto piacevole anche il dessert (caprino girgentano, scarola, pomodoro confit e quinoa soffiata) di questa degustazione intitolata “Un altro viaggio” (sono disponibili anche una degustazione più ampia ed una più ridotta).

Cantina già sontuosa e in continua evoluzione. Sono notevoli i percorsi degustazione alla mescita studiati per accompagnare i tre menu. Nel nostro caso, siamo partiti dalla Sicilia, da Marsala all’Etna, passando per il Friuli fino a raggiungere la Borgogna prima di rientrare sull’isola e infine approdare direttamente a Salina. Il servizio di sala ormai è degno dell’incanto dell’hotel, informale ma di grande professionalità ed estrema gentilezza.

Un passo avanti, quest’anno, anche la colazione dell’albergo, ripensata, in meglio, sotto tutti i punti di vista. Niente più buffet ma una carta ampia che spazia dalle golosità siciliane a preparazioni continentali: noi abbiamo assaggiato una fantastica granita di fragole con una buonissima “brioscia” col tuppo e lievitati di livello. Bravi, bravi, bravi.

La galleria fotografica:

Lascia un commento

La tua email non sarà pubblicata. I campi obbligatori sono contrassegnati *