Valutazione
Pregi
- Location mozzafiato.
- Servizio professionale ed efficiente.
- Cucina di mare di grande livello.
Difetti
- Qualche rigidità di troppo e qualche inefficienza in fase di prenotazione.
- Carta dei vini con qualche ricarico di troppo.
Nei Campi Flegrei l’eccellente cucina a tutto mare di Angelo Carannante
Si lascia l’auto in un comodo parcheggio e ci si inerpica con una Jeep fino a raggiungere i pochi tavoli praticamente adagiati sugli scogli del mare di Bacoli. Se si arriva al tramonto lo spettacolo, qui, ha pochi confronti.
Si mangia sul mare, i coperti non sono molti, l’atmosfera trasmette un senso di riservatezza grazie anche al personale di sala che dimostra grande professionalità riuscendo a mettere immediatamente l’ospite a proprio agio. Da un lato Ischia, Procida e Capri, dall’altro l’ammiccante cucina a vista dove è possibile osservare il quarantenne Angelo Carannante – già sous-chef al Marennà di Paolo Barrale e poi al Terrazza Bosquet con Luigi Tramontano – e la sua giovane brigata all’opera. Un team da tenere d’occhio.
Si mangia sul mare e si mangia il mare. Senza compromessi né scorciatoie. Polpo, tonno, spigola, segnano il trend di un menu molto mediterraneo, e la natura di una cucina che non inventa niente ma che ha dalla sua un certo gusto esplorativo, mostrando come uscire dai cliché della cucina campana di mare per avventurarsi altrove con qualche tocco asiatico o, più semplicemente, esotico, a far da contrappunto.
Una cucina in grado di restituire il gusto profondo del mare
Cucina di buona sapidità dai sapori di mare decisi, briosa e convincente che gioca le sue carte trasformando, senza stravolgere, il meglio della materia prima ittica proveniente in massima parte da questo spicchio di Mar Tirreno.
La mano dello chef è felice e rispettosa della materia prima sia quando reinterpreta qualche classico della cucina di mare campana come il Polpo alla Luciana o la GenoveseLa genovese è una ricetta tradizionale della cucina napoletana. Un ragù classico della cultura partenopea, che prevede una lunga cottura di cipolle e carne di manzo in parti uguali (oltre al solito battuto di odori e ritagli di salumi nel fondo). La salsa ottenuta viene usata per condire il tipico formato di pasta 'candele' spezzate (o le 'zite' in una... Leggi di tonno – in particolare quest’ultima, arricchita da un ottimo fondo di arrosto di vitello che regala alla preparazione un tocco di classicità – sia quando osa come con gli Spaghetti freddi, olio all’aglio e limone, sashimi di orata e caviale di storione affumicato con trucioli di leccio, ultimato con salsa di orata all’acqua pazza: piatto ben concepito al quale difetta soltanto la non perfetta cottura degli spaghetti che avremmo preferito un po’ più al dente.
Ma è possibile bere anche bene, grazie alla bravura del sommelier che attinge da una carta che resta impressa, però, anche per qualche ricarico sopra le righe.
Non resta che fare i complimenti a chi ha realizzato questa incantevole realtà in un luogo così affascinate, con un patrimonio archeologico, oltre che naturalistico, unico al mondo.