Restaurant Gordon Ramsay, chef Gordon Ramsay, London (UK) di Luca Canessa

VALUTAZIONE

Cucina Classica

17/20

PREGI
DIFETTI

Recensione Ristorante

Chissà come sarebbe stata la vita e la carriera di Gordon Ramsay se fosse diventato un calciatore professionista – come sognava – invece che uno chef noto ed acclamato.
Di certo ormai lo chef scozzese è famoso in tutto il mondo, non solo per la sua abilità ai fornelli, ma anche e soprattutto per la sua partecipazione a programmi televisivi ed a format planetari di enorme successo, nonché per il suo proverbiale caratteraccio ed il suo modo non proprio british di rapportarsi con collaboratori e dipendenti :-).
Proprio per tutti questi motivi ci siamo avvicinati al ristorante in Royal Hospital Road (nel centro del quartiere di Chelsea) con molta curiosità, ma anche con qualche perplessità, dovuta alla sovraesposizione mediatica dello chef ed a una conseguente possibile carenza di attenzioni nei confronti del suo tristellato locale londinese.
Arrivati però nella elegante bomboniera e dopo aver provato i piatti e la qualità complessiva del locale i nostri dubbi sono presto scomparsi.
Certo il rito della prenotazione è piuttosto complesso, bisogna rispettare i rigidi orari previsti (qui si fa il doppio turno), dare un numero di carta di credito e ricevere tre, quattro mail e più di una telefonata per avere la conferma definitiva della prenotazione. I tavoli sono sì eleganti, ma vicini, vicini e, di conseguenza,il rumore di fondo è piuttosto fastidioso e la conversazione può risultare complicata.
Detto questo, bisogna però dire che la squadra di sala e di cucina creata da Ramsay per guidare la sua creatura è assolutamente eccellente.
In cucina Clare Smith dimostra di essere una chef con i controfiocchi mentre in sala Jean-Claude Breton, con Ramsay fin dal lontano 1993, è un maître di grandissimo spessore capace di mettere a proprio agio il cliente, ma soprattutto gestire e coordinare la sala come pochi.
La cucina è di stampo classico e risente naturalmente della formazione francese dello chef (Robuchon, Guy Savoy, Albert Roux, Marco Pierre White) di conseguenza nei piatti viene cercata più l’armonia che il contrasto, più l’eleganza e l’estrema pulizia dei sapori che la concentrazione.
Se a tutto questo aggiungiamo un ottima carta dei vini con prezzi alti, ma con la possibilità di scovare anche qualche bottiglia interessante senza svenarsi, possiamo senza dubbio avvicinarci a questo ristorante senza tentennamenti né pregiudizi di sorta. Un logo d’elezione per una cucina rassicurante, armoniosa, classica ma molto ben eseguita.
Siamo partiti con una deliziosa terrina di foie gras ricoperta da gel al Madeira leggermente piccante, per poi proseguire con coda di astice scozzese bardata al lardo di Colonnata ed accompagnata da una vinaigrette di raro equilibrio.
Anche il capitolo carni convince sia per la qualità della materia prima che per la precisione millimetrica delle cotture, ma anche per la bontà dei fondi e degli accompagnamenti vegetali.
Per dessert, su caloroso consiglio del maître, non ci siamo lasciati sfuggire uno dei must del biondo e plurimediatico chef e cioè la golosa ed iperglicemica tarte tatin al caramello – servita rigorosamente per due persone.
Si finisce con un buon caffè e, come accade sempre quando si vive un’esperienza positiva, con la voglia di ritornare e provare altri piatti e nuove ed interessanti suggestioni.

Gli stuzzichini iniziali

Il saluto della cucina

La terrina di foie gras

L’astice scozzese

La variazione sul maiale

L’agnello

La tarte tatin intera

E porzionata

Amenità finali

Il vino

Il pregio: un grande ristorante a tutto tondo
Il difetto: la laboriosa e farraginosa trafila per prenotare

Restaurant Gordon Ramsay
68 Royal Hospital Road
London
Tel:+44(0).20.73524441

Prezzo: menu prestige £125; menu seasonal inspiration £155
alla carta £95

www.gordonramsay.com

Visitato nel mese di Maggio 2012


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Luca Canessa

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Luca Canessa

Commerciante, con la passione per la buona tavola e per il buon vino, sempre pronto a partire per provare un posto nuovo alla ricerca di nuove emozioni, di nuovi sogni, di nuovi personaggi che lo facciano viaggiare stando comodamente seduto a tavola.

3 Comments

  1. Luciano Perotti ha detto:

    La cosa vergognosa, ingiustificabile ed inaccettabile è il doppio turno. Un ristorante di tali pretese non può in nessun modo praticare una simile politica commerciale e, per questo, va boicottato. Gordon Ramsay non è più un cuoco, ma un avido imprenditore.

  2. andrea ha detto:

    finalmente, la aspettavo da un po’! grazie

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