Passione Gourmet Biondi-Santi: Brunello di Montalcino 2015 - Passione Gourmet

Biondi-Santi: Brunello di Montalcino 2015

13-05-2021
di Adriana Blanc

Un’annata sorprendente e una sorpresa

Per gli innumerevoli motivi che è superfluo riproporre, il biennio 2020 – 2021 non sarà dimenticato facilmente. Tuttavia non siamo qui per parlare di brutte notizie, anzi. Una fresca ventata d’ottimismo arriva dal mondo enologico, per il quale il 2020 ha sancito un’annata memorabile in termini di qualità nella gran parte dello Stivale. A godere di “una stagione di crescita quasi perfetta” è stata in particolare la Toscana e, nel dettaglio, la storica azienda Biondi – Santi che ha recentemente presentato il suo “sorprendente” Brunello di Montalcino 2015 e che, per la prima volta, immetterà sul mercato anche il formato Magnum.

Biondi-Santi 2015

Una storia quella della denominazione del Brunello di Montalcino, strettamente legata alla famiglia Biondi Santi e in primo luogo al suo capostipite, Clemente Santi, che nel 1865 vendemmiò i vitigni impiantati nella Tenuta Greppo ottenendo importanti riconoscimenti. Un nome consacrato dagli illustri personaggi che nel tempo hanno fatto di questo vino una chimera, proiettandolo nell’Olimpo dei grandi vini. A parlarcene è Federico Radi, Direttore Tecnico, secondo il quale il Brunello di Montalcino 2015 “è un vino di cui innamorarsi”.

Considero questa un’annata fondamentale per Biondi-Santi. Una stagione di crescita quasi perfetta con tanto sole e poca pioggia al momento giusto, ha fatto emergere un lato unico e generoso del nostro Sangiovese, pur mantenendo la vivacità della firma per la quale siamo noti. È uno di quei rari vini che mostrano solarità ed eleganza allo stesso tempo.”

Stupiscono la piacevolezza e la prontezza di questo Brunello, prodotto da una selezione di Sangiovese Grosso, fermentato in tini di cemento con l’uso di lieviti autoctoni e riposto a invecchiare per 36 mesi in botti di rovere di Slavonia. Il lungo affinamento in bottiglia, protratto di un anno rispetto ai cinque previsti dal disciplinare, imprime poi quell’eleganza che è la firma di questo vino e realizza il pieno raggiungimento dell’espressione Biondi – Santi. Il risultato è un perfetto equilibrio tra struttura, frutto croccante e freschezza, con un finale nettamente sapido che asciuga piacevolmente il palato.

Sono proprio le peculiarità di quest’annata ad aver portato l’azienda a proporre, per la prima volta nella sua lunga storia, il formato Magnum da 1.5 L.

Credo che questo sia un momento importante per Biondi-Santi, una pietra miliare nella nostra storia. È un fatto che i grandi formati abbiano un’influenza positiva sul potenziale di invecchiamento del vino. Biondi-Santi si è già mostrato al mondo per la straordinaria longevità del nostro Brunello. L’introduzione delle bottiglie magnum è per me una scelta logica per il nostro vino e per questo abbiamo realizzato alcune bottiglie, in numero limitato, certi che saranno ben accolte da collezionisti e wine-lover, proprio a partire dal Brunello di Montalcino 2015. Oggi, a poche settimane dall’uscita sul mercato, è già una vera rarità da trovare.” Commenta Giampiero Bertolini, Amministratore Delegato.

Biondi-Santi 2015

Degustazione di Brunello 2015 e rosso di Montalcino 2017

Durante la presentazione di queste due preziose bottiglie la degustazione del Brunello, austero e profondo, ci ha convinto veramente molto con i suoi sentori di frutti di bosco, di terra e di erbe balsamiche a farla da padrone. Un vino austero e corposo, che riporta in evidenza la nota dolce speziata, frutto anche di una gioventù ancora evidente.

Ma la vera sorpresa è stata, indubbiamente, il Rosso di Montalcino 2017, un Brunello travestito da fratello minore. Ed è proprio questo il punto : l’intento dell’azienda è quello di valorizzare una denominazione apparentemente e comunemente minore, ma non per Biondi Santi. E questo 2017 ha tutte le caratteristiche per riuscirci. Profondo, molto denso, quasi impermeabile ha in sé i profumi, che si riscontrano anche alla degustazione, dell’eleganza dell’eucalipto e della sugosità della prugna, con un accenno di felce vegetale e una intensità e persistenza tannica che fa presagire, a nostro avviso, una longevità molto elevata.