Margunaira, Ventimiglia . Il Guardiano del Faro

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Recensione ristorante.

La Pria Margunaira e i Giardini Hanbury .
Il mito di Alcione e quello di Hanbury , commerciante di té ed appassionato di botanica.
Non sono tanto sicuro che queste storie possano appassionare i gastronomi italiani.
Però un intera mattinata passata negli straordinari Giardini, integri e ridondanti di fioritura primaverile, ed una successiva pausa nel piccolo golfo della Marina di San Giuseppe dove però il suggestivo gruppo di scogli è stato ridimensionato dal tempo e dalla forza del mare farebbe comunque bene più di ogni pomeriggio passato davanti ad un televisore.
Il profumo dei fiori, il profumo del mare, le erbe aromatiche, i sentori balsamici e quelli salmastri.

E così, giocando con i cassetti dei ricordi, alcuni momenti gastronomici sono riuscito a trovarli anche dentro i Giardini Handbury , perché alcuni arditi passaggi tra piante native di ogni parte del mondo e messe a convivere qui, qualunque sia stata la loro fede o il loro clima di origine, hanno dato vita ad alcuni concentrati di sentori che mi hanno fatto viaggiare con la mente tra Annecy e Malaga , tra Cancale e Albufeira, tra Baden Baden e Castrovillari.

Tra gli altri, ho rimangiato con il pensiero e con il naso almeno quattro piatti di Marc Veyrat, e ho speso solo 9 euro per l’ingresso. Belìn, sembrava caro il biglietto, invece …

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Era così, oggi è così.

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Lo Scogliu Autu non c’è più, e neanche la Schina d’Ase e la Pria Naviglia non si vedono.
La Pria Margunaira si, ( da pronunciare come farebbe Mourinho ) piazzata di fronte alla sfacciata bellezza della terrazza dell’omonimo ristorante.

Elio Pacella, Francisco Olocco ed Isabel : nella loro bella cucina sotto vetro a guardare ed essere visti mentre realizzano i loro piatti profondamente mediterranei con nostalgia tango .
Si, dallo scorso Febbraio c’è uno chef argentino anche da questa parte della frontiera.

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Nella sua cucina c’è tanto contatto con la realtà, molta verdura, profumo di erbe, tanta pasta, pesce fresco , carni argentine, nobili affettati italiani e cosa assai rara on the beach , una selezione di formaggi degni di questo nome.

L’architettura di radice nordica si confà bene anche al clima mediterraneo. Molto bianco su pavimento in legno scuro. Sembra di stare dentro un grande yacht. All’interno tavoli alti e relativi trespoli con comodo schienale per una vista dall’alto, in veranda tradizionale seduta bassa in alternanza di salotti per momenti diversi dal rito del pasto ed infine la terrazza con poltroncine intrecciate ed altri salotti ai quattro venti che immagino affollatissimi durante tutta l’estate.

Un cadre design per un locale che a Ventimiglia dovrebbe soprattutto attirare la vicina clientela francese che ama varcare il confine per gustare la spontanea cucina mediterranea prendendo il sole in una cornice creata apposta per godersi il mare quasi pieds dans l’eau. E a prezzi che da Menton in poi raramente seguono un rapporto accettabile con la qualità e la localizzazione.

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L’offerta inserita nella carta si apre con cinque antipasti prevalentemente di mare, altrettanti primi piatti serviti in porzioni francamente imbarazzanti (forse meglio ordinarli uno per due) , alcuni piatti di carni argentine e pesce fresco del giorno annunciato a voce a seconda della reperibilità sul mercato locale. Non molto originale la selezione di dessert che tracciano una linea fin troppo scontata : panna cotta, tirami su, sfogliatine alla frutta ecc..

Piccola carta dei vini curata da una nota enoteca di Dolceacqua che consente una discreta scelta più che adeguata al tono informale del contesto. Anche il servizio dei vini bianchi nel sacchetto di plastica Ice Box da portarsi in spiaggia e il servizio di pane caldo nel sacchetto di carta seguono l’impostazione amichevole. Gli stessi impiegati di sala, guidati da un giovane ma esperto maitre già visto all’opera in locali di fama stellata , si esibiscono senza formalismi eccessivi di look rimanendo sobriamente in raffinata camicia rosa con il logo del locale.

Uno sguardo a qualche piatto?

Ma prima le sfoglie croccanti e il prosciutto Iberico che accompagnano l’aperitivo.

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Pane in caldo nel sacchetto.

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Pinot grigio ramato di Forchir, vino semplice da spiaggia ma non privo di personalità.

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Umili ma buonissimi gli gnocchetti con pomodorini al basilico, cipollotto fresco, timo, olio Testalonga e briciole di toma piemontese.

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Ruffiano e gradevolissimo il ragout cremoso di asparagi che accompagna il tortino di acciughe (che si sono asciugate un po’ troppo in forno) farcito di patate arrostite alle erbe aromatiche.

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Decisamente esagerata la porzione di paccheri con gamberi e peperoncino. Saranno stati 250 grammi di pasta e altrettanti di gamberi. 17 euro da interpretare come piatto unico o da condividere.

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C’è un intero orto a circondare l’alto filetto di pagello selvaggio: zucchina in fiore, asparagi , zucchine trombetta, fagiolini verdi, peperoncino fresco, sedano , carotine e perfino simpatici petali commestibili… peccato per qualche fastidiosa squama rimasta attaccata alla pelle del pesce. Gambero arrostito per un plus di sapore e capasanta stufata abbastanza inutile.

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Banale ma ben fatta la sfogliatina di crema pasticcera e fragole, anche perchè negli elementi c’è pochissimo zucchero.

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il pregio : L’architetto ha lavorato molto bene.

il difetto : Forse in alta stagione i numeri di coperti previsti sono troppi…

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Margunaira
Lungomare Marconi 3
Marina di San Giuseppe
18039 Ventimiglia
tel ( +39 ) 0184 351731
Chiuso Lunedi in bassa stagione
Prezzi: alla carta 40 – 60 euro

http://www.maurgunaira/

Visitato nel mese di Maggio 2010

Visualizzazione ingrandita della mappa

E una breve passeggiata dentro i Giardini Hanbury.

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gdf

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27 Comments

  1. Fabrizio ha detto:

    Cariiino.

    Ehi Gdf, manca una foto dell’Aurelia, quella originale romanica.

  2. enosnowb ha detto:

    ….concordo con tutto quanto espresso dall’amico gdf…ci siamo stati giovedì 17/06 e siamo rimasti piacevolmente sorpresi visto il torpore enogastronomico della mia città.
    C’è la volontà di fare bene, e questo è sicuramente positivo, c’è anche da registrare le porzioni dei primi, veramente impossibili da affrontare, abbiamo dovuto declinare i secondi.
    Carta dei vini stringata.
    Ad ogni buon conto….forse riusciamo ad eliminare il detto che in Liguria si mangia bene solo lontano dalla costa!!!

    • Il Guardiano del Faro ha detto:

      Ciao Maurizio, benvenuto.
      Ci potremmo tornare e farci una bisteccona argentina con chimichurri vista mare 😉

      @Fabri, ha ragione Giancarlo, la foto c’è , ma non è vecchia e non si chiama Aurelia 🙂

      @ Giancarlo . I gamberi, questi, non avevano proprio la testa viola viola ma erano buoni lo stesso…

  3. enosnowb ha detto:

    …confermo i gamberi: sono i nostri di sanremo testa viola!!!

  4. fulvia legnazzi ha detto:

    …mi ci porti questa estate Roberto??….

  5. capsy ha detto:

    a proposito dei gamberi, quelli della foto sono argentina/sicilia, buoni ma ben diversi dai sanremo/santa margherita! (anche per il prezzo)

    • Il Guardiano del Faro ha detto:

      Infatti, non erano dichiarati come testa viola di Sanremo, e anche guardandoli da vicino , come dicevo sopra, non avevano la testa viola, però non avrei saputo definire così ad occhio la provenienza.
      Probabilmente Enosnowb si riferisce al prodotto proposto nella sua serata, anche perchè i prezzi sono diventati più accessibili di anni fa quando li vidi anche a 98 euro al mercato di Sanremo.

      Complimenti a te Capsy per l’occhio di lince professionale 😀
      …le foto ravvicinate servono anche a questo 😉

    • giancarlo maffi ha detto:

      il mio pescatore di fiducia si chiama pietro, a sanremo. direttamente dalla barca ,vivi. in questo momento 45/50 euri .

    • gringo ha detto:

      Basta comprare 10 kl di gamberoni si San Remo al gg e ti costarano la metta!!!Comunque sia quelli di Sicilia costano lo steso…

  6. primus ha detto:

    è proprio bella la mia Liguria…….

  7. franco il trattore ha detto:

    Stai attenta Fulvietta dalle ” teste Viola ” Sò ragazzi !!!!

  8. Fabrizio ha detto:

    L’Aurelia romanica non c’è in alcuna foto.

  9. franco francese ha detto:

    Solo 45 euro al porto? quindi non serve più finanziarsi in bond, ma che bellezza 😀

  10. enosnowb ha detto:

    …confermo!!!! nella mia visita i gamberi erano testa viola, confermato anche da mia moglie che è cintura nera di rompipalle..degustato quasi crudo ed anche nel risotto erano i nostri.
    l’ho appurato, purtroppo, perchè era ancora presente il budellino, cosa, che secondo me, deve essere assolutamente tolto!!!!
    ..in ogni caso sono fiducioso!!!! forza ragazzi della margunaira!!!

    • franco francese ha detto:

      Cintura di nera di rompipalle è fantastico!
      Immagino lei non legga qui… 😀 il filino rosso però dovrebbe essere quello che i cuochi chiamano corallo mentre è quello nero dove ci sta cacca e sabbia, o no ?

    • Roberto ha detto:

      sono daccordo sul budellino, ma non per i viola ,non hanno mai nulla all,interno di fastidioso quando li mangio per me non toglo assolutamente nulla..

  11. […] Margunaira, Ventimiglia . Il Guardiano del Faro « Passione Gourmet […]

  12. fulvia legnazzi ha detto:

    …Ovvìa Roberto…ci si vede dal 18 agosto in poi…si fanno Francone…Rollino…. e una puntata a Dolceacqua per i fagioli di Pigna e l’olio di Testalonga…..

  13. enosnowb ha detto:

    @franco francese: lei legge e ne è orgogliona di essere cintura nera: è il suo motto di vita!!

    @roberto: è vero!! il budellino nei testa viola non da nessun fastidio..ma allora mi sovviene una domanda: ci sono due budellini? oppure.. nei gamberoni dell’era glaciale sono neri e conservano i residui dell’ultimo pranzo??
    ..ho necessità di conoscenza da chi ne sà!!!

  14. velavale ha detto:

    provato mercoledi a pranzo e fra gli altri avventori vi era qualcuno che assomigliava invero al gdf
    di ritorno da nizza optiamo per questo ristorante con i piedi a bagno nel mare.
    porzioni davvero abbondanti
    pane nel sacchetto sarà casual chic ma non mi piace
    assaggiato:
    spideino di polpo con gazpacho davvero tenero e buono
    pinxtos con vari assaggi di antipasti fra cui si segnala il carpaccio di tonno e alici fritte servite nella scatoletta (già visto ma simpatico)
    vesuvi al pesto mandorle totanetti e pomodri, veramente tanti, buoni e un pò sapidi
    cosi cone il risotto alle zucchine e gamberi rossi
    pesca al forno con gelato alla crema
    2 bicchieri di trebbiano abruzzese non ricordo quale
    1 acqua
    totale 80 euri in 2
    servizio cortese e simpatico
    locale veramente ben fatto
    con il sole che innonda di luce le travi di legno bianco che si specchiano nel pavimento di legno scuro
    location magnifica
    salut

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