Passione Gourmet Terre di Leone - Passione Gourmet

Terre di Leone

Vino
Recensito da Angelo Sabbadin

Tradizione e passione

Arrivando nel comune di Marano di Valpolicella, nell’area della Valpolicella Classica, non si può non rimanere incantati dal paesaggio che di colpo diventa poco urbanizzato, di una bellezza paesaggistica  incredibile, i vigneti a pergola ricoprono ogni spazio disponibile, le marogne a disegnare i crinali delle colline, tutto è a una dimensione di altri tempi, quasi si volesse lasciare il paesaggio privo di troppe costruzioni e cemento, leggendo poi i nomi delle indicazioni delle aziende presenti qui si percepisce quanto sia importante questo territorio.

A Marano si trova una piccola azienda familiare chiamata Terre di Leone, nata in tempi recenti, a darle vita sono Federico Pellizzari e Chiara Turati, titolari e fondatori di questa splendida realtà nel 2005. Ricevono da nonno Leone un ettaro, il primo, la miccia che li ha fatti innamorare perdutamente di questi luoghi e di una cosa complicatissima da fare, il vino. L’azienda si estende oggi su una superficie di circa 7 ettari, in altura, finio a 450 m. s.l.m. A colpirmi immediatamente, fin dalle prime parole di Federico è il racconto della  precisione assolutamente fuori dal comune in quello che fanno, che rasenta il maniacale, un’energia incredibile nel volere fare esprimere al massimo il lavoro in vigna attraverso i migliori mezzi tecnici.

La cantina è stata concepita per lavorare con la gravità, strutturando la vinificazione in varie altezze, permettendo di non stressare l’uva (e successivamente il vino) con passaggi e movimenti troppo bruschi; il non utilizzo di pompe per la movimentazione di pigiati, mosti e vini, permette un notevole risparmio di energia elettrica. Il vino decanta in modo naturale, dopodiché viene trasferito nelle stanze dedicate all’affinamento in legno (bottaia). Vengono utilizzate botti da 25 e 10 ettolitri in rovere  francese e tonneaux (500 litri) sempre in rovere francese. I vini affinano da 8 mesi a 7 anni. Dopo l’imbottigliamento il vino riposa in bottiglia da un minimo di 4 mesi fino a 3 anni prima di entrare in commercio. La proprietà di estende su terreni di origine vulcanica principalmente basaltici, i vigneti allevati a guyot ad alta densità (sistema piuttosto raro in Valpolicella) di Corvina, Corvinone, Rondinella, Molinara ed Oseleta fanno da cornice a questo paesaggio straordinario.

In vendemmia la raccolta è solo manuale e l’appassimento delle uve dura 120 giorni. Le uve riposano con condizioni controllate fino ai primi giorni di Marzo proprio come un tempo faceva Leone. La produzione si divide in due linee, due etichette separate: Re Pazzo e Terre di Leone. Chiara ribadisce più volte che non esiste una subordinazione di una all’altra, semplicemente, l’idea che vi sta a monte è differente. I vini della linea Re Pazzo sono stati ideati con l’intento di fornire al consumatore prodotti di immediata godibilità, che possano, con la loro finezza ed eleganza, fungere anche da bevute quotidiana. I vini della linea Terre di Leone si contraddistinguono invece per gli affinamenti decisamente prolungati (gli amaroni escono almeno dopo 10 anni dalla vendemmia) e per la loro importanza. Non significa tuttavia che si tratti di vini inutilmente pesanti e concentrati. Ogni etichetta è frutto di un pensiero e dell’intento di produrre qualcosa di qualitativamente ineccepibile in grado, da un lato di comunicare efficacemente il terroir della Valpolicella, dall’altro di emozionare qualsiasi appassionato di vino.

Queste le loro parole: “Volevamo seguire uno stile ben preciso, volevamo la qualità sia in campagna che in cantina, volevamo rispettare la tradizione nella produzione dei vini, ben sapendo di vivere nel 2000 e che le filosofie estreme non dovevano compromettere l’attento e duro lavoro nei campi. La tecnologia è necessaria ma va gestita, serve solo ad accompagnare il vino nel suo cammino perché bisogna sempre ricordare che esso nasce in campagna dalla terra e bisogna pensare a come sarà già quando si vendemmia. Ecco come siamo nati, è stata la passione per questa terra, il rispetto della tradizione storica, e la volontà di far parte di un qualcosa di più grande, di poter parlare a modo nostro di questa valle. Ogni nostro vino è per noi l’interpretazione non solo di una vendemmia, di un’annata, ma di un qualcosa di più grande, del territorio di Marano di Valpolicella”.

Oggi Terre di Leone produce circa 45.000 bottiglie divise nella due linee: Terre di leone e Il Re Pazzo. Il mercato principale è l’Italia. Ora però veniamo al momento più importante, lasciando la parola ai vini, attraverso il carattere e le sfumature che li contraddistinguono, ho trovato grande piacere nel redigere le descrizione di questi vini per quello che hanno espresso nel calice, Terre di Leone ha saputo mettere in bottiglia la risposta della Corvina & C. che in  questa parte di zona Classica è esaltante, dona un frutto di carattere, che va domato e assecondato, e il risultato è esaltante in tutti i vini. Hanno capito che il fattore tempo è di vitale importanza, se si vuole che i vini siano distesi, eleganti, fini, hanno dimostrato sempre grande energia ma tanta eleganza e finezza, tannini sempre a livelli altissimi e un finale sapido e fresco che esalta la beva.

Pensate anche al fattore tempo quando li aprite, sono vini di pazienza, hanno bisogno di lungo affinamento perché si formino, si amalgamino e crescano fino a diventare quelli che sono, quindi lasciateli respirare con calma, non abbiate fretta, hanno bisogno di un minimo di tempo una volta aperti per regalare le emozioni forti che hanno lasciato anche a me e che spero vi arrivino dalle descrizioni.

La degustazione

Valpolicella Classico 2022 IL Re Pazzo

40% Corvina, 20%Corvinone, 25% Rondinella, 10% Molinara e 5%Oseleta.

Rubino bella intensità. Naso che apre su un frutto croccante e vivo, è incentrato su sensazioni di  ciliegia, lampone, fragola, tocco di succo di sanguinella, pepe, floreale. La bocca evidenzia vivacità, una progressione densa, di carattere, mette in mostra eleganza, freschezza, un tannino piacevole e tanta sapidità. Vino con grande beva, richiama il secondo calice.

Valpolicella Classico 2023 IL Re Pazzo (in commercio da settembre)

Rubino vivace di media intensità. Si fa apprezzare all’olfatto come la 2022 per un frutto vivo, piacevole e fine. Manifesta note di fragola, ciliegia, lampone, ribes, mandarino, tocco floreale. Sul palato fresco e vivace, una materia delicata gioca con freschezza e sapidità per una grande godibilità. A settembre sarà super. Altro vino che mette insieme semplicità di beva con carattere e consistenza.

Valpolicella Ripasso Classico Superiore 2021 IL Re Pazzo

40% Corvina, 20% Corvinone, 25% Rondinella,10%Molinara, 5%Oseleta.

Rubino di bella intensità, luminoso. Si fa apprezzare per un intrigante ventaglio aromatico, mostra un frutto denso e fitto, more e marasche surmature, arancio candito, rosa essicata, grafite, liquirizia, fava di cacao, note ferrose. Armonico sul palato, una densa materia avvolge il palato, il tannino finissimo e la sapidità finiscono un quadro gustativo di ottimo livello. Buona la persistenza.

Amarone della Valpolicella Classico 2017 Il Re Pazzo

40% Corvina, 30% Corvinone, 20% Rondinella, 10% Oseleta.

Rubino denso e compatto. Impatto olfattivo giocato su note eleganti e fini, in primis note di arancio candito, grafite, terra bagnata, fava di cacao, cannella, moka, ruggine su un sottofondo di frutta delicato e leggero di piccoli frutti rossi. Assaggio che non mostra i muscoli ma una inaspettata eleganza, una materia elegante segnata da tannini finissimi, tanta sapidità, note alcolica ben integrata, ottima la persistenza. Un Amarone per palati esigenti e attenti che non si fermano sulla potenza e sul frutto, ma guardano oltre, alla classe del vino.

Dedicatum Veronese Indicazione Geografica Tipica 2018

Uvaggi: concorrono, a seconda dell’annata, circa 14 vitigni differenti tutti compresi tra le varietà raccomandate ed autorizzate dal disciplinare di produzione. Rubino denso e compatto. Il quadro olfattivo è rappresentato da sensazioni fruttate dense, mature e dolci. Marasca allo sciroppo, mora in confettura, prugna, rosa e viola appassita, sottobosco, liquirizia, pepe, ginepro, cioccolatino alla ciliegia, paprika dolce. Bocca di grande avvolgenza e cremosità, un frutto denso a materico avvolge dei tannini finissimi, di ottima estrazione, finale lunghissimo e salino. Splendido vino.

Valpolicella Ripasso Classico Superiore 2018

40% Corvina, 20% Corvinone, 25% Rondinella, 10% Molinara, 5% Oseleta.

Veste di un rubino denso e luminoso. Ampio e generoso all’olfatto, si esprime con suadenti aromi di marasca allo sciroppo, confettura di more e mirtilli, note calde terrose, di grafite, cioccolatino al rum, scorza d’arancio, candito, resine, incenso, moka. Suadente e morbida la densità sul palato perfettamente sorretta da una trama tannica esemplare sottile, finissima, con nota fresco-sapida a chiudere un quadro gustativo super.

Valpolicella Ripasso Classico Superiore 2019 (in commercio da settembre)

Rubino denso e fitto. Naso esaltante con note di ciliegia, mora e prugna matura accompagnate da toni di china, eucalipto, resine pregiate, paprika, pepe nero, rosa  e violetta appassita. Caldo, denso, ricco ma estremamente sottile e verticale, subito una scia fresco-sapida gli dà slancio e grande beva. Alla sua uscita sarà protagonista della tavola perché nonostante la materia densa sa essere elegante e fresco.

Valpolicella Classico Superiore 2017

40% Corvina, 20% Corvinone, 25% Rondinella,10%Molinara, 5%Oseleta.

Rubino media densità luminoso. Naso finissimo teso e minerale, roccioso. Note di ciliegia e prugna si aggrappano a toni di chinotto, arancio, paprika, curcuma, incenso, pepe, ginepro, bastoncino di liquirizia, grafite, pietre calde. Bocca finissima, impalpabile quanto sottile e armonica. Tutto vocato al massimo equilibrio e piacere con un tannino incredibile. Per alcuni vini sarebbe superfluo scrivere qualcosa, quando hanno il taglio del grande vino, ti dicono tutto quando li degusti. Per questa Valpolicella è così, esaltante vino che dimostra la potenzialità del territorio, la zona classica, e la voglia del produttore di esaltare questa materia prima. Super vino.

Valpolicella Classico Superiore 2018 (in commercio da settembre)

Sta maturando ottimamente in bottiglia e fra pochi mesi avrà la sua di dire. Come il 2017 esaltante le note sottili e fini, concede un frutto leggero, cliegia, mora, ribes nero, tabacco dolce, fumo, sottobosco, paprika, arancio candito, pepe nero. Sottile, finissimo sul palato, ripercorre il profilo del 2017, mantiene la stessa eleganza e finezza, esaltante questo stile di Valpolicella, può tranquillamente sedere al tavolo dei grandi.

Amarone della Valpolicella Classico 2013

40% Corvina, 30% Corvinone, 20% Rondinella, 10% Oseleta.

Olfatto potente e profondo, articolato su un fruttato denso di marasca e mora in confettura, succo di sanguinella, paprika dolce, ruggine, grafite, terra bagnata, liquirizia, rosa appassita, spezie dolci, cioccolatino al rum, cannella. Bocca che mostra la potenzialità di questa denominazione, materia densa ma estremamente fine, quasi impalpabile,  accompagnata da tannini di magistrale fattura, un alcol ben integrato che non spinge e un finale infinito su toni di resine pregiate e roccia viva. Altro grandissimo vino, ancora più straordinario fra qualche anno.

Amarone della Valpolicella Classico 2015 (in commercio da settembre)

Naso aristocratico e complesso, marasca e mora sotto spirito, sottobosco, humus, tartufo, arancio candito, chinotto, curcuma, spezie dolci, bastoncino liquirizia. Altra bocca esaltante, anche se ancora un po’ nervosa, ma già quasi a regime. Lo stile è quello di offrire degli Amaroni finissimi, sottili, che mantengono integre freschezza, una mineralità sempre presente e una lunghissima persistenza in questo caso su note di tabacco da pipa alla menta. Altra interpretazione di Amarone di grande stile.

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