Una piacevole riscoperta
Da otto anni ormai degusto i vini della Valpolicella e l’occasione per provare le differenti denominazioni è sempre un evento unico. Negli anni scorsi la tipologia che soffriva di personalità rispetto alle altre era il Superiore e devo dire che quest’anno il cambio di passo ci ha colto piacevolmente di sorpresa mettendoci di fronte dei vini ottimi per precisione, pulizia, finezza, autenticità. Autenticità è l’aggettivo che calza di più a pennello per questi vini, che se anche molto diversi per annata, stile e affinamento, mantengono una verticalità e uno stile opposto agli altri con l’appassimento, e cercano di mettere in risalto il territorio e l’idea che il Valpolicella Superiore sia un vino molto versatile e pronto a stare sulle tavole mettendo insieme varie combinazioni di pietanze, con i suoi profumi di frutti rossi a cui si aggiunge il floreale, lo speziato e l’agrumato e il suo incedere fresco e sapido sul palato, con una polposità media che lo rende adatto a verdure, carni e pesci insieme.
Se l’Amarone, il Recioto e il Ripasso beneficiano ciascuno di un disciplinare specifico e si legano strettamente alla tecnica dell’appassimento, il Valpolicella Superiore è normato all’interno del disciplinare del Valpolicella (quello d’annata, fresco, e che è sempre più difficile trovare in espressioni convincenti). Tutto il resto appartiene allo stile e alle scelte dei produttori, dall’obbligo di minimo un anno di attesa per il mercato, il disciplinare non precisa i materiali e i recipienti per l’affinamento, quindi viene lasciata libera interpretazione ad ogni produttore, al possibile e diverso uso dei legni, alla scelta tollerata di un breve appassimento delle uve. Se a questo aggiungiamo la concorrenza del Ripasso e il fatto che anch’esso si può fregiare della menzione “Superiore” con 13 gradi alcol, si può ben capire come tutte queste variabili non aiutino la percezione del consumatore finale.
Le uve destinate alla vinificazione della tipologia “superiore” del vino “Valpolicella” debbono assicurare al vino un titolo alcolometrico volumico naturale minimo di 11% vol. I vini “Valpolicella” designabili con la menzione “superiore”, prima dell’immissione al consumo, devono essere sottoposti ad un periodo di invecchiamento obbligatorio di almeno un anno a partire dal 1° gennaio dell’anno successivo all’anno di produzione delle uve. Secondo quindi il disciplinare sono l’alcolicità più elevata, una maggior rotondità e un più elevato valore in estratti e in sostanze fenoliche, esito anche di un invecchiamento di almeno un anno, che fanno la differenza fra un semplice “Valpolicella” e un “Valpolicella Superiore”. Però a guardarlo dopo le degustazioni il Superiore mi è sembrato il vino che esprime di più l’essenza di questo territorio, dalla sua parte dimostra una percepibile riconoscibilità territoriale e di una “superiorità” connotata da affinamento ed eleganza.
Nel corso degli anni, l’importanza crescente della denominazione ha spinto i coltivatori di viti a cercare e sviluppare costantemente tecniche agronomiche sempre più moderne e attente alle caratteristiche produttive delle varietà autoctone che danno origine a questo vino. Si è cominciato a sostituire la pergola veronese doppia, nota anche come “tendone”, con la pergola semplice e con la “pergoletta veronese” che garantiscono un miglioramento qualitativo delle uve grazie al frequente rinnovo del tralcio e alla limitazione della produzione per ceppo. Questo è stato un processo avviato già nel secolo scorso che ha portato il mondo vitivinicolo della Valpolicella a dinamicizzarsi e a cambiare aspetto. I vigneti poco produttivi sono stati rinnovati, sono state realizzate significative sistemazioni del territorio, anche in alta collina, recuperando anche gli storici terrazzamenti realizzati con muri a secco, le tipiche “marogne”. Oggi la viticoltura, unendo tradizione e innovazione, cerca di privilegiare la qualità del vino attraverso un controllo del potenziale di crescita della vite e, soprattutto, delle uve dal punto di vista enologico, adottando potature moderate, limitando il carico di gemme per ceppo e le elevate produzioni per ettaro, sempre nel rispetto di un equilibrio naturale tra la vegetazione e la produzione della pianta.
Oggi la maggior parte dei vigneti è coltivata con il sistema di “pergola semplice” e “pergoletta” e viene gestita tramite opportune operazioni di potatura verde durante l’estate. Questo permette ai grappoli di scendere dal fogliame fin dalle prime fasi dello sviluppo, consentendo un costante controllo della salute e della maturazione delle uve. Questo sistema di allevamento, inoltre, filtra la luce solare attraverso le foglie, proteggendo così i grappoli dalla luce diretta del sole durante i mesi estivi e consentendo una maturazione graduale nel tempo, mantenendo intatte le caratteristiche organolettiche ed aromatiche tipiche della “corvina” e delle altre varietà che costituiscono la base ampelografica del “Valpolicella”, nonché la peculiare colorazione durante la vinificazione. I grappoli vengono pigiati poco dopo la raccolta per evitare l’inizio di processi di ossidazione delle sostanze antocianiche e per preservare la freschezza e la morbidezza che caratterizzano il “Valpolicella”, soprattutto per la tipologia superiore che deve essere mantenuta in botti di legno per almeno un anno.
I vini della Valpolicella sono distinti dall’uso di varietà autoctone del territorio. La Corvina è la varietà più importante tra le uve utilizzate per il “Valpolicella”, grazie alle sue caratteristiche tecnologiche nella fase di vinificazione. All’epoca della vendemmia, le uve presentano un livello di zucchero medio e un’acidità totale variabile a seconda delle condizioni climatiche della stagione di raccolta, ma sempre sufficiente a dare al vino una grande freschezza. I vini prodotti, a seconda della zona di produzione, hanno mediamente un grado alcolico elevato, una buona struttura e un interessante profilo polifenolico. Mentre la Rondinella svolge un ruolo particolarmente importante per il suo contributo di colore al vino, la Corvina e il Corvinone, ricchi di polifenoli, conferiscono la struttura e la longevità ai vini. Il clima mite e non eccessivamente piovoso, più caldo durante la stagione estivo autunnale, determina una maturazione abbastanza regolare dell’uvaggio, con buone gradazioni zuccherine e componenti fenoliche. La bassa e media collina che non supera i 300 metri sul livello del mare, è caratterizzata da suoli sabbioso-ghiaiosi ed argillosi, fornisce uve con una buona dotazione zuccherina con un quadro acidico nella media e un’elevata dotazione di acido malico; per questo il “Valpolicella” ha generalmente un tenore alcolico non eccessivo e un buon livello degli antociani. Anche i profili sensoriali risultano essere complessi e molto caratterizzati. Tale tipologia di suoli e buone esposizioni dei vigneti in declivio permettono di ottenere un “Valpolicella” molto equilibrato sia per la maturità tecnologica che per quella fenolica. Il quadro polifenolico evidenzia un profilo sensoriale ampio ed armonico soprattutto per la componente autoctona “Rondinella”. I suoli calcarei delle aree facenti parte delle porzioni meridionali e apicali delle dorsali offrono ottimi decorsi maturativi delle uve “Valpolicella” che fanno registrare un buon accumulo zuccherino, una buona degradazione acidica ed accumuli elevati di antociani e polifenoli con una buona maturità cellulare. La gradazione alcolica del “Valpolicella” risulta nella media, con un elevato valori di estratto secco, di antociani totali e di polifenoli totali. Sotto il profilo gustativo il “Valpolicella” ha interessanti note fruttate e floreali.I calcari marnosi (Biancone e Scaglia) delle pendici più alte della zona di produzione del “Valpolicella”, danno ottimi accumuli zuccherini sia come valori prevendemmiali che alla raccolta. Questa elevata vocazionalità alla produzione di “Valpolicella” è confermata dagli andamenti dell’acidità e della maturità fenolica. Infatti sia le uve che il vino “Valpolicella” sono molto colorati e con elevati valori di polifenoli totali.
La degustazione
Lascio la parola ai numerosi vini che mi sono sembrati più interessanti, ottimi dal punto di vista stilistico e dei contenuti, non troverete una divisione fra i vini che subiscono affinamento in legno e in acciaio in quanto il legno è sempre poco avvertibile.
Valpolicella Classico Superiore Siora 2019 Begali
Olfatto accattivante e stratificato, incentrato su frutti rossi maturi, un variegato mix di spezie orientali, liquerizia e soffi mentolati. Il palato, caldo e deciso mostra tannini integrati al corpo, audace freschezza e punteggiature sapide. 92 /100
Valpolicella Superiore la Bandina 2020 Tenuta Sant’Antonio
Denso di sentori di frutti rossi maturi, humus, pepe, erbe aromatiche, mentolo. L’assaggio verte su acidità e tannini nobili, una generosa materia, tutto in equilibrio. 91/100
Valpolicella Superiore Classico 2020 Rubinelli Vajol
Propone una sorprendente carrellata di profumi freschi e fragranti. AmareneLe amarene sono i frutti del ciliegio aspro (Prunus cerasus), dalla quale derivano anche le visciole (varietà meno diffusa). Dai frutti di colore rosso chiaro, dal sapore amarognolo e leggermente acido, le amarene vengono consumate come tali, sotto forma di gelato, sciroppate o nel liquore portoghese ginjinha.... Leggi, succo di mirtilli, ribes nero incalzati da spezie esotiche, alloro, china, scatola di sigari. Affascina per la finezza e l’equilibrio del gusto in cui convergono tannini di ottima grana e una vibrante scia sapida. Esprime uno stile esile ma di grande profondità, porta verso il Pinot Nero, tanta è l’eleganza che esprime. Ottimo lavoro. 91/100
Valpolicella Classico Superiore Sant’Urbano 2020 Speri
Bouquet incentrato su toni di ribes, marasca, prugna, china, tostatura di caffè, rabarbaro. Bocca tornita da tannini sottili e dalla giusta dose di morbidezza, con la robusta vena fresco-sapida a donare equilibrio ed energia. 90/100
Valpolicella Classico Superiore Pojega 2019 Mazzi
Al naso presenta intriganti note di violette appassite, cassis, viscioleLe visciole sono il frutto del ciliegio aspro (Prunus cerasus), da cui deriva anche l'amarena, la varietà più diffusa di questa specie. I frutti si distinguono per il colore rosso intenso e per il sapore dolce e leggermente acido. Si consumano come tali, in confettura, in dolci come la crostata di ricotta e visciole della tradizione ebraico-romana e sotto forma di... Leggi, spezie orientali e tabacco alla vaniglia. Sorso denso, pieno e caldo, tonificato da guizzi sapidi e spalla tannica, buona la persistenza. 90/100
Valpolicella Superiore 2018 Rocca Sveva
Timbrica olfattiva d’impronta territoriale, frutto rosso fragrante, ciliegie, prugna, spezie dolci, china, scorza d’arancio, cacao. Sul palato fresco, deciso, dinamico, bella profondità. 90/100
Valpolicella Superiore 2019 Torre di Terzolan
Olfatto ampio, scuro, denso di visciole, marasca, scorza d’arancio, foglie di sottobosco, spezie dolci. Sorso avvolgente, rotondo, progressivo, che si espande sostenuto da vivace freschezza e dai bei tannini. Lunga la persistenza con tocco salino. 90/100
Valpolicella Classico Superiore 44 verticale 2020 Buglioni
Intensi profumi di frutti neri, densi, maturi poi fiori appassiti, pellame, tostatura. Assaggio fluido, con tannini levigati e vispa acidità. 90/100
Valpolicella Superiore Maternigo 2020 Tedeschi
Naso scuro, denso, intriso di note di frutti rossi e neri maturi, pepe, sottobosco e tabacco. Fresco sul palato, energico, piacevole, giustamente tannico e fresco con una piacevole scia fruttata. 90/100
Valpolicella Superiore 2018 Roccolo Grassi
Invade il naso con un frutto denso e maturo, more, mirtilli e marasca, poi terriccio bagnato, rabarbaro e folata mentolata. Esordio sul palato morbido, nobilitato dalla grana dei tannini, ben estratti e fusi nel corpo, e da una robusta spalla minerale. 90/100
Valpolicella Superiore le Mattoline 2018 Gini Tenuta Scajari
Rilascia al naso intense note di frutti neri, more mature, tabacco da pipa, liquerizia e pepe nero. Caldo, cremoso l’ingresso sul palato ma allo stesso tempo fresco e dinamico, composto nel tannino, finisce fruttato. 90/100
Valpolicella Classico Superiore Alessandro 2020 Farina
Naso che dispensa note di ciliegia, mora, piccoli frutti rossi, violetta. Sorso vispo e fruttato, dotato di buona polpa e tannini ben integrati. Vino piacevole dalla buona persistenza. 89/100
Valpolicella Superiore Classico Bio Cà Besi 2020 La Dama
Naso scuro di mora matura, prugna, tocco speziato e floreale. In bocca è elegante, condotto da un gradevole corredo fruttato, tannino fitto ben integrato, chiude bilanciato e persistente. 89/100
Valpolicella Classico Superiore Camporenzo 2020 Monte dall’Ora
Olfatto intenso e intrigante di amarena matura, marasca, spezie scura, erbe aromatiche, tocco di cacao e moka. Schietto, deciso e fresco sul palato, di morbida trama tannica, finisce persistente con sensazioni sapide e iodate. 89/100
Valpolicella Classico Superiore 2020 Ruki
Dona amarena, prugna, mora, spezie dolci, soffio floreale. Impatto gustativo di buon appeal, segnato da tannini delicati, buona polposità, spiccata freschezza e sapidità. Vino dalla buona dimensione ed equilibrio. 89/100
Valpolicella Superiore 2020 Villa Spinosa
Si riconoscono piccoli frutti di bosco, more, lamponi e prugna, pepe nero, humus, erbe aromatiche, foglie di tabacco, mentolo. La bocca, di media struttura, evidenzia tannini piacevoli, fresco, fine, dinamico, buona freschezza e sapidità. 89/100
Valpolicella Superiore Palazzo di Campiano 2018 Vicentini Agostino
Olfatto appariscente, finemente intarsiato da bacche rosse mature, mirto, erbe officinali, tabacco dolce e rose appassite. Il sorso parte morbido, gentile e fruttato, raggiunge il perfetto bilanciamento grazie agli eleganti tannini e alla vivace acidità. buon allungo. 89/100
Valpolicella Classico Superiore 2020 David Sterza
Dispensa calde note di amarena matura, prugna, more di rovo, rabarbaro, liquirizia. Bocca potente ma elegante, ben equilibrata dalla freschezza, buona la bevibilità e l’equilibrio. 89/100
Valpolicella Classico Superiore Sanperetto 2020 Mazzi
Naso di buon appeal grazie a sentori avvolgenti di peonie, marascheLa marasche sono i frutti del ciliegio canino (Prunus mahaleb), lo stesso genere alla quale appartengono amarene, visciole e ciliegie. Dalla forma simile alle ciliegie, ma più piccole e dal colore rosso-nerastro, per via del gusto amaro e acidulo, vengono consumate previa cottura, nel liquore (Maraschino) o come miele, anche monofloreale in zone con estesa diffusione, come il carso triestino.... Leggi, succo di ribes, humus e tabacco mentolato. Sorso caldo, pulito e dinamico, la vellutata tannicità e la freschezza sostenuta contribuiscono alla leggerezza dell’insieme. Persistente il finale. 89/100
Valpolicella Superiore Idea Bacco 2018 Vicentini
Rigogliosa la dotazione aromatica che è giocata su note di prugna, ribes, lampone, fragola, spezie piccanti, tocco terroso e floreale. L’ingresso sul palato è pieno e ammantato di calore, ben schierati i tannini finemente intrecciati all’acidità e agli sprazzi minerali. 89/100
Valpolicella Classico Superiore 18 Mizzon
Si intrecciano bacche rosse e nere, pepe in grani, terra bagnata, cola, tabacco al mentolo. Buona la struttura, decisa, tannini compatti e sapidità in bella evidenza. Lungo il finale. 84/100
Valpolicella Classico Superiore 2017 Terre di Leone
Intensa sensazione di ciliegie e more mature alla prima olfazione, quindi una profonda nota balsamica con tabacco, sandalo, pepe in grani a chiudere. Di compiuto equilibrio il palato che rivela tannino vivido e croccante sapidità. 89/100
Valpolicella Superiore 2017 Burato
L’attacco fa percepire intense note di prugne in confetture, succo di mirtilli e spezie dolci. Bocca di calibrata dolcezza tornita da salivante acidità e tannini vellutati. 89/100
Valpolicella Classico Superiore Vecio Brolo 2021 Manara
Olfatto di bacche di cacao, amarene, prugne, spezie e tabacco dolce. Bocca carnosa sorretta da tannini eleganti e piacevole sferzata fresco sapida, vino piacevole, fragrante e fine. 88/100
Valpolicella Superiore 2020 Vaona Odino
Olfatto compiuto, intenso e stratificato, amarene, prugne, china, spezie, humus, mentolato. Struttura morbida, assaggio piacevole e fresco, tannini davvero ben gestiti. Buona la persistenza. 88/100
Valpolicella Classico Superiore 2020 San Cassiano
Spande nette sensazioni di cioccolatino alla ciliegia, rose appassite, eucalipto, noci di cola, arancio candito. Sapidità e freschezza, unite a tannini ben dosati, conferiscono la sorso leggerezza e dinamicità. 88/100
Valpolicella Superiore Capitel dei Nicalò 2020 Tedeschi
Un penetrante soffio balsamico e speziato introduce a lampone e marasca surmatura, corteccia e cuoio. Tannini di buona caratura e sapidità affilata delineano una struttura importante, corroborata da calore e morbidezza, ottima la persistenza. 88/100
Valpolicella Classico Superiore 2019 Zymè
Olfatto elegante e stratificato, vi si riconoscono more, ribes nero, eucalipto, tabacco da pipa, rabarbaro e un’invitante nota mentolata. Il sorso, di buona concentrazione e cristallina pulizia, si basa su tannini assestati, sul caldo apporto alcolico e sulla lunga persistenza. 88/100
Valpolicella Superiore Campo Lavei 2020 Cà Rugate
Regala all’olfatto intense note di prugne, ciliegie nere, more, pepe nero, con tocco dio sottobosco e tabacco. La bocca intensa, con una decisa materia è attraversata da intense note minerali affiancate da una freschezza che illumina l’intera persistenza. 88/100
Valpolicella Superiore Casal Vegri 2020 Cà la Bionda
Il naso apre su toni di more e mirtilli maturi, spezie scure, terriccio, tabacco dole, bastoncino di liquerizia. Il sorso, fresco e nitido, si sviluppa lungo il tracciante minerale e sfocia in un finale di grafite di ottima durata, tannino ancora scalpitante. 88/100
Valpolicella Classico Superiore Figari 2020 Villa Spinosa
Olfatto incentrato sul frutto dolce, mirtilli, ciliegie, rose rosse, liquirizia, pepe nero. Ingresso sul palato, morbido e succoso, nobilitato dalla grana dei tannini, ben estratti e fusi nel corpo, e da una robusta spalla acida. 88/100
Valpolicella Classico Superiore San Giorgio Alto 2018 Monte dall’Ora
Miscellanea olfattiva di buona intensità, mora di rovo, cioccolatino alla ciliegia, mirtilli, vaniglia, china e terra bagnata. Palato deciso e intenso, dotato di vivace tannicità e buona sferzata sapida. 88/100
Valpolicella Superiore Mithas 2018 Corte Sant’Alda
Raffinato melange olfattivo tracciato da ciliegie e more in confettura, vaniglia, tabacco, foglie di menta e spezie piccanti. Caldo, ricco e molto sapido, morbido e persistente nei risvolti speziati e di erbe aromatiche. 88/100
Valpolicella Classico Superiore Montegradella 2018 Santa Sofia
Il naso, intenso e ricco, offre note di ciliegie nere, terra umida, ruggine, grafite, spunti resinosi. Sorso di estrema compattezza ed equilibrio, ricco di sapidità e robusto nei tannini eppure lieve, quasi impalpabile nel palato. 88/100
Valpolicella Classico Superiore Caterina Zardini 2021 Campagnola
L’olfatto apre su nuances di frutti rossi, fragoline, spezie scure, floreale. Sorso deciso e ricco ma snello nella silhouette con un gradevole finale che richiama i frutti rossi e spezie dolci. 88/100
Valpolicella Classico Superiore Bio Ruberpan 2020 Pieropan
Confettura di ciliegie e lamponi, violatta appassita, lavanda, cacao, moka pennellano il chiaroscuro olfattivo. Gusto caldo e strutturato ma simmetrico e croccante, finale all’insegna di un tannino deciso e dai rimandi speziati e torrefatti. 88/100
Valpolicella Classico Superiore El Casotto 2020 Spada
Il naso è sintonizzato su note di confettura di visciole, cassis, succo di mirtilli, violetta. L’ingresso sul palato è piacevole, polposo e finemente tannico, arricchito da un’ottima vena fresco-sapida. 88/100
Valpolicella Classico Superiore Campomasua 2019 Venturini
L’olfatto si focalizza sui frutti rossi del bosco, violette, legno di liquirizia, foglie di tabacco, refoli di mentolo. Bocca sapida, in evidenza tannini ben schierati e perdurante freschezza. 88/100
Valpolicella Superiore 2020 Corte Adami
Concede aromi di ciliegia, more, prugna, cannella, pepe, cacao, finale balsamico. Equilibrato e cremoso all’assaggio, denota freschezza accompagnata da un tannino ben integrato. 88/100
Valpolicella Classico Superiore 2019 Benedetti
Impatto olfattivo delicato ma profondo, netta la frutta rossa matura lampone, mora, fragola, ribes nero, timo, tabacco. Scorre sul palato fresco e seducente, tannini compatti e acidità in bella evidenza. 88/100
Valpolicella Classico Superiore 2019 Pietro Clementi
Impatto olfattivo delicato e profondo, succo di more, ribes, prugne, pepe nero, menta, rosa rossa. Beva vellutata, calda ed equilibrata, buona sapidità e allungo. 88/100
Valpolicella Classico Superiore le Sassine 2019 Le Ragose
L’olfatto ricorda la succosità delle prugna mature, succo di ciliegie, eucalipto, spezie scure, sbuffo fumè. Sorso di piacevole impatto, in primo piano la piacevole acidità sorretta da tannini altrettanto vivaci ma eleganti. 88/100
Valpolicella Superiore Case Vecie 2021 Brigaldara
Olfatto di buona qualità, rimanda a note di frutti di bosco surmaturi, sciroppo di ciliegie, caramelle alla menta. Tramatura gustativa fitta e nitida, disegnata da tannini sottili e da una vena fresco-sapida di lunga durata. 88/100
Valpolicella Classico Superiore San Giorgio 2019 Corte Rugolin
Dispensa intense note di amarena, mora, confettura di rosa, ginepro, pepe. Minerale e speziato all’ingresso, nettamente sapido, nonostante l’intensa materia. 88/100
Valpolicella Classico Superiore 2020 Zanoni
Profuma di ciliegie, prugne, cannella, pepe nero, tocco floreale. Morbido e gentile il sorso, piacevole nella sua vivacità acido-sapida, dalla buona persistenza. 88/100
Valpolicella Classico Superiore Cà del Nin 2018 Villabella
Il naso apre balsamico, poi si arricchisce di viole, composta di more, mirtilli sciroppati, spezie piccanti, terriccio, radice di liquirizia. Sul palato, slanciato ed energico, sfoggia ottimi tannini, buona complessità e una lunga persistenza. 88/100
Valpolicella Superiore 2017 Tenuta Chiccheri
Olfatto intenso e complesso, frutti rossi e neri, arancio candito, tocco floreale. Morbido, rotondo e piacevole al palato, persistente. 88/100
Valpolicella Classico Superiore Squarano 2017 Fumanelli
Sentori di frutti di bosco in confettura, floreale, sitgaro, note mentolate e di moka. In bocca tutto è all’insegna dell’equilibrio, buono il corpo, il tannino ben integrato e la piacevole scia fresco-sapida. 88/100