Peter Brunel
Valutazione
Pregi
- L'ampiezza della carta vini.
Difetti
- Alcune acidità spinte potrebbero non incontrare un apprezzamento unanime.
Uno scrigno d’arte futurista
A una manciata di chilometri dalle rive trentine del Lago di Garda, troviamo l’autoctono Chef Peter Brunel, che, dal 2019, ha dato vita a una delle insegne gastronomiche migliori del Trentino. Lui, grande appassionato di musica, di arte, del Vate D’Annunzio e di automobili, è creatura poliedrica anche a tavola, dove l’intento è quello di trasmettere, oltre all’ispirato animo proprio, la massima espressività del territorio in senso lato, inteso quale anello di congiunzione con altre filosofie di cucina dal mondo. Ci si immerge dunque in un’esperienza estremamente interessante, sia sotto il profilo visivo che tecnico gusto-olfattivo, aprendo le danze con l’aperitivo, servito in apposite e rilassanti sedute, per poi chiudere con i petit-four omaggiati all’ingresso, aleggiando tra gli eleganti ambienti. Momenti allietati dalla costante presenza dello Chef, che svela sornione un’altra grande passione: quella per la musica e per gli impianti hi-fi, il tutto descritto con l’entusiasmo di un bambino assai colto.
Un menù degustazione ben oltre il “fusion”
Le anzidette forme d’arte, adagiate anche sui tavoli e tutte pensate da Brunel, hanno parallelismi con l’estetica dei piatti. A tal proposito, da sottolineare che non capita di frequente avere la possibilità di poter scegliere o, meglio ancora, combinare i menù come meglio si crede. Ciò detto, il percorso “Classic NikkeiNata in Perù circa 60 anni fa, la cucina Nikkei è un incontro tra la cultura gastronomica giapponese e quella peruviana, una sintesi di tradizione e creatività che sta cominciando a comparire nei menu di tutto il mondo.... Leggi” rappresenta forse quello più appropriato in termini avanguardistici. Un viaggio fatto di incontri, fusione d’ingredienti della cucina giapponese e peruviana con quelli del Trentino Alto-Adige. Assai piacevole qui l’iniziale trilogia di Patata con polpo, gambero e trota, abbinata ad un cocktail “attorno al mondo” pensato ad hoc a base di Sakari
Sakari è una maison centenaria di sakè giapponese, originaria di Nishinomiya - nella prefettura di Hyōgo - nota per essere fornitrice della Casa Imperiale Nipponica con il suo sakè prodotto con le migliori materie prime e con cura maniacale nell’intero processo dalla coltivazione alla fermentazione.... Leggi, Trento doc, pepe del Sichuan e uova di trota. L’attenzione vira poi sulla rielaborazione “tecnica” di un viaggio alle Isole Lofoten, dal quale prende il nome il piatto, divenuto “cult”. Le Alici marinate sorvolano gli elementi di aria e di acqua, le cozze, le uova di trota, la base di cavolo cappuccio, ingredienti che ricreano rispettivamente l’acqua e il suo schiumeggiare, le pungenti alghe e l’immensità del mare. La consistenza dello Gnocco di patata, servito con parmigiano reggiano, tartufo, aringa e arancia sublima il palato elevando la materia prima ma la parte più squisita del percorso è rappresentata, a nostro avviso, dall’Astice aromatizzato al burro, con arancia, Martini bianco, purè di datteri e salsa Bernese
La salsa bernese o salsa bearnaise o semplicemente la bernese (in francese sauce béarnaise), è una salsa di condimento di origine francese. Strettamente imparentata con la salsa olandese da cui deriva. Questa la salsa è preparata con burro chiarificato, tuorlo d'uovo, scalogno, dragoncello e cerfoglio. Di colore giallo paglierino o opaco è cremosa e densa. Si accompagna tradizionalmente con piatti... Leggi in rifinitura. Piatto complesso, intenso e penetrante, partendo dalle note olfattive, enfatizzate da uno spray all’arancia e dalle punte acido-dolce in allungo.
Gli ottimi dessert portano la firma di Loretta Fanella e vengono proposti sempre in doppio assaggio, mentre, i servizi di sala e cantina sono affidati al professionale duo Giovanni Baccaro e Andrea Garbin. Ulteriori tasselli di un luogo dove si è stati bene, con la certezza che alla prossima sarà tutto lo stesso, eppur differente rispetto alla precedente esperienza, tra pennellate d’arte, gusto e attenzione al ruolo del cibo legato al concetto di benessere.
IL PIATTO MIGLIORE: Astice, arancia e datteri.
La Galleria Fotografica:
L’ingresso esterno. Dettaglio del salotto per l’aperitivo. Angolatura della mise en place. Il servizio dell’aperitivo. L’ottimo Trentodoc Ferrari Maximum (personalizzato per il Peter Brunel), 100% Chardonnay. Dettaglio in apertura dell’aperitivo: terrina di foie gras e sottaceti. …che continua con una chips di riso soffiato allo zafferano… …e si chiude con un bon-bon al vermouth. A tavola, l’essenzialità del servizio di pane, grissini e olio del Grada. Il cocktail Ma-Yu-Pe-Tr… …”& La Causa” che l’ha generato: patata, gambero, trota e polpo. Lofoten 24: alici marinate, acqua di mare, uova di trota e peperone piquillo. Ceviche: storione, caviale, leche de tigre alla seppia. Gnocco: patata in gnocco, parmigiano reggiano, tartufo, aringa e arancia. Nigiri-Foie: nigiri di riso, foie gras arrostito, alghe e pisco. Accompagnato con rigore da uno shortino… Un grande Trentodoc Riserva dell’azienda Pedrotti, Pas Dosé, 72 mesi sui lieviti: 90% Chardonnay, 10% Pinot nero, uno spumante a tutto pasto anche grazie a una progressiva “vinosità”, sapida, intensa e persistente. Astice al burro, arancia, Martini bianco, puré di datteri e salsa Bernese. Un dolce? Correva l’anno 2003… Il sottobosco, cioccolato in più consistenze atto a ricreare il micro clima e le forme di vita che abitano il bosco. Correva l’anno 2019… Solero, Cocco e Mango, dessert pensato guardando verso emozioni esotiche. Caffè espresso oppure una Kemex?! L’estrazione più antica del mondo, per gravità o pressione, con un gusto similare a un caffè americano. Da degustare con la massima calma. Il troppo storpia…un’anticipazione di piccole dolcezze post caffè. L’allegorico cabaret di petit fours. La nostra scelta… Solo una piccola parte espositiva della vasta cantina del ristorante. Angolazione della sala che guarda verso l’esterno. Un piccolo omaggio dello Chef, ingredienti utili per un piatto tanto semplice quanto delizioso. Un ricordo delle isole Lofoten 2024.
Grande chef Brunel! Impossibile restare indifferenti in questo luogo, noi abbiamo provato il menù dedicato a G. D'Annunzio, forse troppo più classico ma altrettanto notevole
A mio avviso, per la qualità dei piatti, del servizio e della carta vini, come egregiamente esposto, questo fantastico locale meriterebbe due stelle!