Dèkatos riserva 2012 di Roeno
Con la complicità di Partesa for Wine, nella persona del suo istrionico National Category Manger Wine, Alessandro Rossi, i nostri esperti Orazio Vagnozzi, Leila Salimbeni ed Eros Teboni si sono prestati ad assaggiare le novità in listino, da nord a sud Italia, dalla Francia alla Napa Vallley.
Ne è sortito un gioco tra appassionati in cui ciascuno ha messo alla prova la propria capacità analitica, la propria memoria o, in alternativa, la propria fantasia.
Dèkatos – Roeno
Le origini del Dèkatos di Roeno
Questo vino è il risultato di un incrocio di vicende familiari succedute in una culla naturale tra il Monte Baldo e il fiume Adige. È il racconto enoico- ed eroico- Dell famiglia Fugatti. Generazione dopo generazione, le loro storie di vino e di vita hanno plasmato una realtà fatta di natura, consapevolezza green e innesti tecnologici. Un avamposto di sperimentazione che però ancora trae le sue radici da un’agricoltura della memoria.
Il nome
Dekatos, dal greco δέκατος, significa decimo. Un nome che la Cantina ha scelto per conferire sfumature simboliche. Decimo è infatti l’anno di vita di questo vino e l’anno in cui avviene la sua dégorgement. Questo numero è vessillo di ciò che il vino vuole esprimere: totalità, compimento e realizzazione finale. Il Dèkatos della Cantina di Roeno incarna l’arte e il soffio delle latitudini trentine, dove la tradizione dei grandi Metodi Classici ha contribuito a scrivere importanti capitoli nella storia dell’enologia italiana.
Il vino
Con una varietà di uve 100% Chardonnay, questo vino vede una produzione di 2500 bottiglie l’anno frutto di una lunga affinazione di 120 mesi sur lie. La vendemmia è effettuata a mano in piccole casse, seguita da una delicata pressatura delle uve intere di Chardonnay. La vinificazione si svolge per il 90% in acciaio e per il 10% in tonneaux. Nella primavera successiva, il vino viene imbottigliato con l’aggiunta di lieviti selezionati. Dopo un remuage manuale la sboccatura senza aggiunta di liqueur.
Degustazione guidata
Il Dèkatos trova la sua massima espressione gustativa in appannamento ad aperitivi, formaggi stagionati , pesce e crostacei , risotti e salumi. Un accostamento ad Oriente che non disdegna il sushi.
Dèkatos e…?
Un abbinamento tanto palese quanto obbligato. Per i suoi tratti d’orati, l’incredibile cura del dettaglio e la millimetrica precisione esecutoria, non potevamo che abbinarlo all’arte Klimtiana. In particolare a L’Albero della Vita. Questa sezione è parte di un ampio fregio a mosaico realizzato dall’artista tra il 1905 e il 1909 per decorare Palazzo Stoclet a Bruxelles. Il motivo centrale di tutto il fregio, considerato uno dei massimi capolavori dell’età d’oro dell’artista, è rappresentato da un albero con un marcato sviluppo verticale, come suggerisce il titolo dell’opera. I suoi rami si estendono verso l’alto, formando vivaci linee spiraleggianti che occupano l’intera area disponibile. Tra i rami sono disposti vari soggetti: da un lato, elementi ornamentali semplici, come fiori con una caratteristica forma a occhio egizio; dall’altro, si possono individuare creature animate, come rapaci che trovano rifugio sotto le fronde dell’imponente albero dorato.
* Si ringrazia per aver messo a disposizione gli spazi della propria cantina il Magna Pars L’ Hotel À Parfum di Milano.