Passione Gourmet Agriturismo Larice - Passione Gourmet

Agriturismo Larice

Ristorante
Via Valeda 15, Clusone (BG)
Chef David Rottigni
Recensito da Fiorello Bianchi

Valutazione

15/20 Cucina prevalentemente di avanguardia

Pregi

  • Interessante proposta di cucina agricola in fine dining.
  • Accoglienza e bellezza del posto.

Difetti

  • Ultimo pezzo di strada non asfaltata e un po' dissestata.
Visitato il 12-2023

Cook the Orobic Mountains

In Val Seriana non c’è solo Contrada Bricconi a portare avanti la filosofia del maestro Norbert Niederkofler, c’è anche Agriturismo Larice, con il giovane chef David Rottigni, scuola Norbert e Michele Lazzarini ma anche Cracco agli inizi e, poi, ultimamente Cracco Portofino come sous chef di Mattia Pecis (anche lui ex collaboratore di Norbert). Come Michele Lazzarini, anche Rottigni è tornato a casa e da poco più di un anno sta finalizzando la sua proposta di cucina in un agriturismo delizioso, coniugando i grandi numeri degli eventi (matrimoni) alla formula di “mountain fine dining“. L’imprinting del Cook the Mountain è evidente con attenzione a scarti, utilizzo erbe spontanee raccolte in loco, materie prime eccellenti autoprodotte o fornite da piccoli produttori locali, pesce rigorosamente di lago, cotture prevalentemente alla brace. Come da loro descrizione, una cucina agricola, ricercando (e raggiungendo) l’equilibrio fra ruralità e ricercatezza.

Lasa fa a noter

“Lasa fa a noter” è il concetto di Omakase tradotto in dialetto bergamasco, ed è il percorso degustazione “lascia fare a noi” di otto portate; noi abbiamo avuto anche l’opportunità, fermandoci più giorni, di provare praticamente quasi tutti i piatti presenti in carta. Se si vuole stare sul tradizionale c’è il Brasato, una selezione di formaggi e salumi della casa o la rivisitazione della Zingara (carne avvolta su un bastone) o dei casoncelli (più leggeri ma leggermente asciutti). Ovviamente noi consigliamo il percorso degustazione che parte con un trittico potente dedicato alla Trota, con un boccone che abbiamo trovato emozionante: uno Spiedino con ventresca e fegato di trota in crepinette cotto alla brace e laccato con vino passito, moscato di Scanzo e salsa di soia, da mangiarne a badilate! Molto buoni i due piatti vegetali: il primo con Cavoletti di Bruxelles, cotti alla brace, furmai de Mut e noci, in grado di far apprezzare un vegetale solitamente poco considerato e valutato; il secondo con Carciofi, bagna cauda di lago e tartufo è più sofisticato e altrettanto goloso.

Ardita e gustosissima la loro versione del Filetto alla Wellington con colombaccio, anguilla, cavolo nero e una salsa al koji che porta anche un interessante livello di acidità; il colombaccio, tenero e succulento era leggermente indietro di cottura ma assolutamente accettabile. Il Risotto con topinambur, che copre una base di lepre in salmì, fondo di carne e polvere di lamponi è perfettamente e golosamente bilanciato. Particolare l’Agri Ramen (un omaggio a un collega giapponese al St.Hubertus che lo preparava per la brigata) con noodles, due ottimi brodi (uno di carne e uno di pesce), pancia di maiale, uovo marinato e siluro.

La calda accoglienza dei ragazzi di sala e la cucina del team di Rottigni, in progressiva evoluzione, rendono questo agriturismo un posto da scoprire.

IL PIATTO MIGLIORE: Spiedino di ventresca e fegato di trota in crepinette.

La Galleria Fotografica:

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