Passione Gourmet Henriot Hemera 2008 - Passione Gourmet

Henriot Hemera 2008

Vino
Recensito da Vania Valentini

Quando il tempo si fa luce

La maison Henriot nasce ufficialmente nel 1808, quando Apolline, erede di una famiglia di vigneron in Champagne sin dal 1640 e moglie di Nicolas-Simon Henriot, rimane da sola a condurre l’attività vinicola creata insieme. Henriot diverrà, nel XIX secolo, fornitrice di diverse corti reali, e consoliderà definitivamente la sua posizione negli anni ‘70 sotto la guida di Joseph, uno degli uomini più importanti della Champagne. Sarà lui ad acquistare la P. & Ch. Heidsieck nel 1976, che rivenderà nel 1985 a Rémy Martin, e verranno, nello stesso periodo, venduti anche gli splendidi 125 ettari di vigneti a Veuve Clicquot per 11% delle azioni; maison di cui Joseph Henriot diventerà, successivamente, il Presidente. Joseph Henriot lascia infine Veuve Clicquot nel 1994 e rientra in Henriot, intraprendendo, sin da subito, un ambizioso programma che vede l’acquisto di vigneti nei migliori villaggi Grand Cru di Chardonnay nella Côte des Blancs e di Pinot Noir del Nord della Montagne. Passerà poi il timone della Maison prima al figlio Stanislas (1999), poi al minore Thomas che, tuttavia, abbandona a marzo 2016.

Oggi la maison è entrata definitivamente nel Gruppo Artémis Domaines di François Pinault che, dal 1 gennaio 2023, possiede anche l’intera proprietà di Jacquesson. Nel ruolo di Directeur Général troviamo Richard Moreau e, come cheffe de cave, la talentuosa Alice Tetienne (precedentemente in Krug).

Henriot vanta 36 ettari di proprietà e acquista uva da circa 140 ettari a Chouilly, Avenay, Mutigny, Ay, Verzy, Verzenay per il 45% a Chardonnay, il 40% a Pinot Noir e il rimanente a Meunier. Per tutti la certificazione è HVE e VDC e, l’obiettivo successivo, è la certificazione AB. La vinificazione è sempre in acciaio, con svolgimento della malolattica; l’assemblaggio vede, da sempre, non meno del 50% di Chardonnay, preziosa uva bianca pilastro dello stile Henriot.

I loro sono champagne lucenti, rigorosi, ricchi e vinosi ma mai pesanti, bensì tesi, eleganti e in grado di aggiungere, con il tempo, setosità e luce a una materia di una capacità evolutiva ineguagliabile. Una Maison che gode di ottima reputazione in tutto il mondo, riconosciuta e stimata per la sua serietà, per lo stile classico, il fascino nobile. Vini che scelgono di muoversi su livelli di assoluta eccellenza per una crescita in grado di donare, da più di due secoli, ormai, Champagne di piacevolezza e costanza inconfutabili.

Ed è stata affidata alla splendida, e ricercata, cucina di Andrea Aprea dell’omonimo ristorante a Milano, la presentazione dell’attesissima Cuvée de Prestige Hemera, qui nella ormai mitica annata 2008. Precedentemente Cuvée des Enchanteleurs, nel 2017, oltre a saltare alcune annate significative come la 2002 e la 2004 passando direttamente dalla 2000 alla 2005 per una serie di complicazioni in azienda, questa Cuvée cambia nome in “Hemera”, in onore alla Dea greca che personificava il giorno e, con esso, la luce. Luce che ritroviamo in ogni edizione di questo prezioso champagne, come vedremo dagli assaggi. A condurre la degustazione, Alice Tetienne, che, prima, ha prima condotto in un piccolo viaggio nel tempo con l’assaggio della Cuvée de Hemera nelle annate 2006 e 2005.

La degustazione

2005

Dopo un inverno rigido e le gelate primaverili, l’annata 2005 è stata caratterizzata da temperature piuttosto miti. Anche se l’estate è stata piovosa e poco soleggiata, la vendemmia è avvenuta in buone condizioni, fresche e asciutte. 50% Chardonnay, 50% Pinot Noir da uve 100% Grand Cru: Verzy, Verzenay, Mailly-Champagne per la Montagne de Reims, Avize, Chouilly, Le Mesnil-sur-Oger per la Côte de Blancs. Minimo 12 anni sui lieviti – Dos. Inferiore a 5 g/l

Intenso all’olfatto e suadente nelle sue note di pasticceria, crema, limone, nocciola alle quali si appoggiano, di tanto in tanto, note iodate, gessose. Per una bocca piena nel tessuto e ben foderata dalla carbonica, dalla golosa succosità agrumata e con una salinità che nutre e illumina la beva, oltre che la persistenza. 

2006

La stagione è cominciata con un inverno asciutto e una primavera fresca. L’estate è stata inizialmente calda, con temperature elevate, lasciando poi posto ad un agosto fresco segnato da violenti temporali. Il bel tempo è ritornato giusto per la vendemmia, che è iniziata il 13 settembre sotto un bellissimo sole. 50% Chardonnay, 50% Pinot Noir da uve 100% Grand Cru: Verzy, Verzenay, Mailly-Champagne per la Montagne de Reims, Avize, Chouilly, Le Mesnil-sur-Oger per la Côte de Blancs. Minimo 12 anni sui lieviti – Dos. Inferiore a 5 g/l

Una lastra di burro di Normandia (salato) e note iodate aprono su un olfatto complesso, ampio, che prima presenta note di nocciola, caramella mou, limone, verbena e, con l’evoluzione, profumi di balsami e  resine. Affascina, coinvolge. Così il sorso. Di sontuosa ampiezza tattile, sprigiona luce , succo e sapore in tutte le fasi dello sviluppo, in una trascinante energia motrice che allunga in un finale caratterizzato da suggestioni iodate e agrumate. Appassiona.

2008

Il 2008 Hemera è un perfetto esempio di una classica annata in Champagne. Il tempo è stato fresco e incerto, sia in inverno che in primavera ed estate. Il ritorno del sole e del bel tempo all’avvicinarsi della vendemia è stato provvidenziale: le condizioni erano perfette: cielo blu e venti che spiravano da nord-nordest. La raccolta ha beneficiato di questa svolta positiva degli eventi. La maturità ha superato qualsiasi aspettativa, con un equilibrio inedito ed eccezionale. Le viti erano in perfetta salute. Un’annata che entrerà negli annali della Champagne come una delle migliori. 50% Chardonnay, 50% Pinot Noir da uve 100% Grand Cru: Verzy, Verzenay, Mailly-Champagne per la Montagne de Reims, Avize, Chouilly, Le Mesnil-sur-Oger per la Côte de Blancs. Minimo 12 anni sui lieviti – Dos. Inferiore a 5 g/l

Una veste luminosa e regale trova piena corrispondenza in un registro aromatico che spiazza nelle sue rinfrescanti note prima burrose, poi balsamiche – resine, aghi di pino, felce – infine idrocarburiche. Per una bocca dalla definizione da applausi, esplosiva all’ingresso e di estrema purezza nei suoi rimandi agrumati e fruttati, con un’energia acido/salina che allunga il sorso per un finale, ampio, minerale, quasi salato. Hemera brilla di luce propria, ed evolverà magnificamente.

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