Suite per Krug Clos du Mesnil 2008
Com’è noto, in Krug ogni nuova uscita corrisponde a una sinfonia e questa, composta da Ryuichi Sakamoto, venne concepita alla fine del 2019. Ma il sodalizio tra la Maison e il grande artista giapponese non si esaurisce con Krug Clos du Mesnil 2008 che, come vedremo tra poco, appare già monumentale. Piuttosto, è sembrato loro imprescindibile concentrarsi anche su Krug 2008 e su Krug Grande Cuvée 164ème Édition (base 2008) per indagare al meglio le caratteristiche di questa straordinaria annata.
Ebbene, interessante registrare che, nel proprio processo creativo, il compositore abbia inconsapevolmente deciso di adottare lo stesso metodo usato dalla Maison nella realizzazione delle cuvée, completando per primo il terzo movimento, il più complesso, eseguito da un’orchestra sinfonica completa, per poi lavorare a ritroso, con una selezione di archi e fiati per Krug 2008 fino a stilizzarsi, facendosi sempre più minimalista e intimista, per Krug Clos du Mesnil 2008. Un lavoro di lima durato 18 mesi il cui risultato – profondo, trasognato, finanche romantico – si può ascoltare cliccando a questo link dei Krug Echoes.
Quanto all’annata 2008 “non abbiamo registrato nemmeno un momento stress. Perfetta dall’inizio alla fine, ci ha permesso di mettere una crocetta su tutte le caselle” commenta con tangibile nostalgia la Chef des Caves Julie Cavil. Negli annali, infatti, s’è trattato di un’annata classica, ovvero piuttosto fredda, e con vendemmia culminata il 18 settembre, di cui Krug Clos du Mesnil 2008 rappresenta la più pura e carismatica versione: uno champagne caratterizzato da tinnula precisione, freschezza adamantina e scintillante e un finale lunghissimo, prossimo alla non finitezza, propulsivo e vibrante.
Un solista potentissimo e delicato al contempo, insomma, proveniente da un singolo appezzamento (Clos du Mesnil), da un singolo vitigno (Chardonnay), e dal raccolto di un singolo anno (2008): un vigneto di appena 1,84 ettari (4,5 acri) la cui produttività, attestata sin dal 1698, è incastonato da muri di cinta (Clos) nel cuore di Mesnil-sur-Oger, uno dei borghi più caratteristici della Champagne e rinomato per il suo Chardonnay.
All’assaggio colpisce per la freschezza, croccantezza e immediatezza alla beva. Come diceva un grande maestro dell’assaggio “i grandi vini sono buoni subito“. Per questo Krug Clos du Mesnil 2008 è tutto quanto confermato. Bolla fine, elegante, che apre ad un ingresso citrico, che lascia subito spazio a note di mela cotogna, una punta di mandorla pizzuta, con un finale leggero di pasticceria secca e croccante. Un grande Krug, buono ora ma dalla vita molto lunga a nostro avviso.
Il connubio tra musica e vino è sempre appagante. Trovo che i musicisti abbiano una sensibilità molto simile ai produttori di vino. Alcuni di loro possono essere anche brutali, altri eleganti e raffinati. Ai livelli più alti si tratta pur sempre di arte.