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La Sardegna di Audarya

Vino
Recensito da Adriana Blanc

I vitigni autoctoni del cagliaritano

Nell’entroterra cagliaritano, più precisamente a Serdiana, a circa una ventina di chilometri dal capoluogo sardo e dal mare che guarda verso le coste africane, si trova l’azienda vitivinicola Audarya. Un luogo dove il panorama, puntellato dalle viti allevate secondo il tradizionale alberello sardo, si estende lungo i numerosi ettari di proprietà dell’azienda, dieci dei quali dislocati attorno a essa e altri ventisette suddivisi tra le tenute di Acquasassa, Su Stani, e Is Crabilis. I vitigni coltivati sono quelli autoctoni sardi, alcuni dei quali sono davvero poco noti alle cronache all’infuori del territorio di origine; piante che in media hanno messo radici in questa terra da oltre vent’anni e che oggi sono curate amorevolmente dalla terza generazione della famiglia Pala, i fratelli Salvatore e Nicoletta.

L’intento è quello di tramandare l’allevamento di queste rare uve locali, di far conoscere il territorio attraverso le stesse. Le manipolazioni sono ridotte all’osso, in cantina ci si serve principalmente di affinamenti in cemento prima e in bottiglia poi, limitando l’uso del legno alla produzione di poche etichette. Il risultato sono vini che riflettono limpidamente il terroir nel quale si inseriscono: i suoli dominati da calcare e argilla, il clima mediterraneo soleggiato e dalle scarse precipitazioni, le amorevoli cure trasfuse nel calice. Vini dunque generalmente concentrati, voluminosi, di grande piacevolezza, che saranno amati incondizionatamente da quanti ricercano strutture e rotondità, ma che non per questo perdono di finezza gusto-olfattiva.

La degustazione

Nuragus di Cagliari Doc

Ottenuto da uve Nuragus 100%, al naso rivela con grande finezza, risultando dominato dalla presenza dei fiori bianchi e della frutta esotica, con richiami dolci e pungenti che rimandano a note vegetali. Il colore è tenue, ma al palato si esprime con carattere, trovando un bel punto di equilibrio tra le rotondità e la predominante freschezza. Un vino facile, di grande piacevolezza e dalla innata vocazione gastronomica.

Bessìu 2020, Nasco di Cagliari Doc

Un altro vitigno autoctono in purezza, il Nasco, che qui affina a lungo in acciaio prima di raggiungere la bottiglia. Al naso sfilano sentori floreali e di macchia mediterranea, rosmarino e mirto su tutti. Sul palato si muove snello nonostante il corpo robusto, rivelando una buona freschezza e un’accennata sapidità.

Camminera 2019, Vermentino di Sardegna Doc

Ci ha davvero convinto e appagato questo Vermentino, che nel calice si presenta di un intenso colore giallo paglierino impreziosito da caldi riflessi dorati. Al naso sprigiona aromi di fiori, agrumi e pesche bianche, al palato è sapido e avvolgente, di grande struttura e persistenza.

Nuracada 2020, Bovale Isola dei Nuraghi Igt

Infine, il rosso ottenuto dal vitigno autoctono Bovale, affinato per 12 mesi in botti di rovere. Un vino che al naso si esprime con eleganza, rivelando fiori, frutta e accenni di macchia mediterranea. Estremamente concentrato in bocca, tannico e dalle morbidezze accentuate.

*I vini dell’azienda Audarya sono distribuiti da Partesa.

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