Le Guaite di Noemi

I primi vent’anni di storia

Mezzane di Sotto, giugno 2022. Le Guaite festeggia i suoi vent’anni. Un anniversario importante per la famiglia Pizzighella, che negli anni ha intrecciato la propria storia con quella della tradizione vitivinicola della Valpolicella. Vent’anni è un traguardo importante e festeggiarlo attraverso le verticali di Valpolicella Superiore e Amarone della Valpolicella è la cosa migliore, chi meglio di loro racconta il lavoro fatto in questi anni da questa famiglia?

Sicuramente la solidità dei vini parla di determinazione, tenacia, passione e tanto amore per questo lavoro e la volontà di imprigionare questo territorio attraverso i classici vitigni per farne dei vini di potenza e personalità, quello che ho molto apprezzato in questi vini è la grande ricchezza di materia, il residuo deciso ma mai stucchevole unito a dei tannini di un’eleganza unica, raffinatissimi, una freschezza sempre presente che da armonia, e un finale  sapido e minerale. Tutti invitano e riprendere il bicchiere in mano e assaggiarli più e più volte e questa è una cosa che ho apprezzato molto.

Azienda a conduzione familiare, tra le colline della Valpolicella, Le Guaite di Noemi racconta la storia della famiglia Pizzighella, tutto ebbe inizio nel 1980 Stefano Pizzighella ha deciso di prendere in mano l’azienda di famiglia, con le coltivazioni di ciliegie, albicocche, olive e viti, trasformandola e rendendola operativa, grazie alla conservazione degli ulivi secolari e al ripristino della parte vitivinicola. L’acquisto di un piccolo frantoio, nel 1997, ha portato alla produzione dell’olio dalle pregiate varietà Grignano, Leccio di Corno e Casaliva, coltivate sulle colline del comune di Mezzane di Sotto in 3 ettari di uliveto di proprietà, comprendenti 1500 ulivi, una parte secolare, di circa 250 anni d’età, e una parte di piante più recenti, dell’età di circa 30-50 anni. Qualche anno dopo, il forte legame col territorio e l’amore per la viticoltura hanno accompagnato la nascita di un nuovo progetto, realizzato da Stefano insieme alla moglie Giulietta: la coltivazione della vite nella parte più alta della collina, un luogo chiamato Le Guaite. Nel 2002, all’entrata in produzione dei vigneti, l’azienda vitivinicola Le Guaite ha iniziato la vinificazione dei vini tipici della Valpolicella, espressione del territorio e dell’identità familiare, ottenuti da varietà autoctone a bacca rossa. Le prime etichette: Valpolicella Superiore, Amarone e Recioto della Valpolicella.

Oggi l’azienda agricola, che comprende 10 ettari di vigneti e 3 ettari di uliveti di proprietà, per una produzione di 25.000 / 30.000 bottiglie e 50 quintali di olio, è gestita da Noemi, seconda generazione della famiglia, insieme a papà Stefano e mamma Giulietta. Nel 2015 l’azienda vitivinicola ha cambiato il nome da Le Guaite a Le Guaite di Noemi: un cambio generazionale che volge lo sguardo verso il futuro mantenendo saldi i legami con le proprie radici e la tradizione vitivinicola familiare.

Le Guaite è il punto più alto della collina di Mezzane di Sopra, a 500 metri sul livello del mare, circondata dal ventaglio di vallate della Valpolicella con una vista a trecentosessanta gradi sulle zone circostanti. Si possono ammirare, infatti, i Monti Lessini, la Pianura Padana, il centro di Verona, lago di Garda, Valpolicella, la Cresta degli Appennini e nei giorni più limpidi anche Venezia. Le tipologie di terreno sono variegate come fossero 3 strisce distinte, nella prima si trova roccia bianca calcarea, a seguire roccia calcarea rosa ferrosa e per ultima roccia basaltica contenente olivina e pirossene.

La degustazione

Valpolicella Superiore 2011 Le Guaite di Noemi

Eloquente sequenza olfattiva, ben espressa su toni di frutti di bosco in confettura, marasca, alloro,  fungo, note fumè, minerali, legno di cedro, china. Soave e carezzevole al palato, buono l’equilibrio, vino di grande eleganza, finale sapido slanciata, grande armonia ed energia espressa. 95/100

Valpolicella Superiore 2010 Le Guaite di Noemi

Corredo aromatico giocato su note di tamarindoIl tamarindo o "dattero dell'India", è un albero tropicale della famiglia delle Fabaceae, originario dell'Africa Orientale, ma ora presente in aree tropicali asiatiche e dell'America Latina. È l'unica specie del genere Tamarindus. Il tamarindo è utilizzato per l'alimentazione, per scopi ornamentali e anche per le sue proprietà medicinali.I frutti del tamarindo sono commestibili. La polpa dei frutti acerbi è molto... Leggi, scorza arancio essicata, liquerizia, frutti rossi, mirtilli in confettura, tabacco biondo. Impatto morbido, caldo, ricco, materico, fragrante, tannino finissimo, persistente. 90/100

Valpolicella Superiore 2009  

Profumo marcato da viscioleLe visciole sono il frutto del ciliegio aspro (Prunus cerasus), da cui deriva anche l'amarena, la varietà più diffusa di questa specie. I frutti si distinguono per il colore rosso intenso e per il sapore dolce e leggermente acido. Si consumano come tali, in confettura, in dolci come la crostata di ricotta e visciole della tradizione ebraico-romana e sotto forma di... Leggi mature, prugna, marasca che abbracciano sfumature di ruggine, liquerizia, note dolci speziate, ginepro, paprika, rabarbaro, resine. Sorso radioso, che colpisce per equilibrio, caldo, piacevole, fresco, finissimo, sapido e persistente. 92/100

Valpolicella Superiore 2005

Olfatto denso di profumi splendidamente intrecciati, da calde note di pomodoro al forno a spezie dolci, viola e rosa appassita, chinotto, resina, scia ematica e calde note ossidative. Sul palato incede con calore, materia e spessore eppure risulta gentile, fragrante, finissimo, armonico, tannini precisi dalla grana finissima. Molto persistente su tocchi di grafite. 92/100

Valpolicella Superiore 2004

Emana penetranti profumi che spaziano da piccoli frutti neri sotto spirito, prugne essicate, pomodoro al forno, paprika, chinotto, tamarindo, cannella, spezie dolci, sbuffo minerale. Finissimo sul palato, preciso, finissimo, una vellutata tannicità equilibra una materia ricca, per un lungo finale su toni mentolati. 93/100

Valpolicella Superiore 2002

Olfatto denso di profumi di ciliegie sotto spirito arricchite da note grafite, pepe nero, chinotto, cannella, mentolato, tabacco, pelle conciata. Sorso ben dosato, elegante, fine, preciso, tannino disegnato, vino equilibrato che chiude ancora con una rinfrescante acidità e una sferzata sapida che impreziosisce una lunghissima persistenza.  A chiudere questa degustazione una Valpolicella di 20 anni perfetta nella sua integrità, precisa, finissima nelle note olfattive e altrettanto in quelle gustative a dimostrare che l’azienda da subito ha cercato di produrre dei vini ben sopra la media, e questa dopo tutti questi anni ne è la prova tangibile, chapeau. 92/100

Amarone della Valpolicella 2014

Naso succoso, si snoda su note di prugna, marasca, note floreali, speziate. Caldo, cremoso, mette in mostra una materia ricca bilanciata da un tannino ancora presente ma elegante, vino fine e persistente. Sicuramente con qualche anno alle spalle saprà regalare emozioni forti. 91/100

Amarone della Valpolicella 2013  

Parata olfattiva accattivante  e vivace, deliziano al naso le note di amareneLe amarene sono i frutti del ciliegio aspro (Prunus cerasus), dalla quale derivano anche le visciole (varietà meno diffusa). Dai frutti di colore rosso chiaro, dal sapore amarognolo e leggermente acido, le amarene vengono consumate come tali, sotto forma di gelato, sciroppate o nel liquore portoghese ginjinha.... Leggi allo sciroppo, marmellata di prugne e more, mentolo, buccia di pomodoro, cioccolato alla cannella, liquerizia, sigaro, essenza di pino, soffi iodati e ferrosi. Sul palato una materia cremosa e vellutata si stende sul palato, un portento, reso scorrevole dalla viva freschezza e da un tannino finissimo, molto persistente. Spero che dalle descrizioni non si lasci trasparire il mio amore folle per questo vino, per la sua completezza, per le sensazioni forti, complesse eppure così fini e delicate. Un’onda materica e voluminosa che ricopre e inonda il palato, dei tannini che sembrano irrreali da quanto eleganti sono e un finale strettissimo, sapido, minerale, sottilissimo  come a chiudere una sinfonia. Grazie a questi vini che mi hanno ispirato. 93/100

Amarone della Valpolicella 2012

Naso grandissimo, di sconfinata estensione, marcato da un fruttato di marasca e piccoli frutti rossi, seguiti da aromi floreali, quindi balsamico, mentolato, erbe aromatiche, spezie, cannella, pepe, liquerizia, tabacco dolce, cardamomo. Sul palato energico, fitto, caldo, cremoso, intenso, tannino finissimo, finale sapido, fresco. La meraviglia di questi vini è riuscire a mettere in campo un residuo importante, grande struttura, con dei tannini disegnati e un finale freschissimo, sapido. 96/100

Amarone della Valpolicella 2011

Dal calice si leva un olfatto caldo ricco di note di prugna, marasca, floreale, terroso, china, tocco mentolato.  Bocca voluttuosa per calore e morbidezza bilanciata da un tannino mascolino e da un finale fresco con lunga scia minerale. 92/100