Passione Gourmet Dill - Passione Gourmet

Dill

Ristorante
Laugavegur 59, 101 Reykjavík
Chef Gunnar Karl Gislasson e David Malek
Recensito da Claudio Persichella

Valutazione

15/20 Cucina prevalentemente di avanguardia

Pregi

  • Il portabandiera del fine dining in Islanda.

Difetti

  • Un po’ complicato trovare disponibilità di posti.
Visitato il 12-2021

Omaggio al nord

L’onda lunga dell’alta ristorazione da lungo tempo, ormai, è arrivata anche nelle splendide e incontaminate lande dei paesi nordici. L’Islanda che di questi è il più isolato e quello logisticamente più impegnativo da conoscere, seppur, forse, il più affascinante, non sfugge a questa inarrestabile tendenza che in diversi indirizzi della capitale, e non solo, trova ormai significativa e interessante espressione.

Sulla Laugavegur, una delle arterie principali della capitale, Dill è il ristorante che rappresenta da più tempo questo processo di cui incarna il ruolo di vero e proprio alfiere. Nomen omen, e già nel nome (che significa “aneto”) il locale vuol essere un omaggio a tutti gli ingredienti di matrice nordica che, in varia misura e a vario titolo, saranno utilizzati in un menù in cui il km zero rappresenta un inappellabile mantra. Lo chef ha aperto il locale nel 2009 e, dopo il conseguimento del macaron della Michelin nel 2017, prima perso e poi riguadagnato, ha trasferito il ristorante al primo piano di un piccolo complesso, in una sala con cucina a vista, come ormai sempre più spesso accade, e in un ambiente molto accogliente caratterizzato da un servizio di grande garbo ed empatia.

Elogio delle materie prime

La cucina utilizza affumicature, fermentazioni, foraging e, più in generale, le innumerevoli risorse che il mondo vegetale offre, per arricchire e variegare un’offerta stimolante che, pur non contemplando le eccellenze e le assolute rarità di un ristorante come il Noma, permette di godere di un’esperienza assolutamente da non perdere se ci si trova in zona. Le note acide di fermentazioni e sottaceti, assai spesso ricorrenti, corredano assai felicemente piatti in cui le componenti aromatiche, talvolta amaricanti, e nuances salmastre e vegetali si rincorrono integrandosi in modo convincente.

Lo squisito beef trova, allora, slancio supplementare grazie uno gel al wasabi che integra il cavolo fermentato e il prezzemolo di mare come, allo stesso modo, il merluzzo che si arricchisce dell’affumicatura del burro e delle sferzate del brodo di ravanelli con timo limone e timo artico. Da ricordare anche l’orzo risottato accompagnato da un elegantissimo dashi di funghi e un più ruvido ma gustosamente efficace stinco di agnello, abbinato a verdure e uno squisito consommé di lompo con alghe.

Una cucina solida che rappresenta un ottimo biglietto da visita per l’esplorazione di questo splendido paese ricco di straordinarie bellezze paesaggistiche ma anche di piccole perle gastronomiche come questa.

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