Valutazione
Pregi
- Aperto la domenica, a differenza di quasi tutte le tavole di qualità della città.
- Ubicazione del ristorante in centro.
Difetti
- Servizio un po' distratto.
Una cucina dall’estetica strabiliante nel cuore di Copenaghen
Bo Bech è un cuoco molto conosciuto in Danimarca. Personaggio televisivo, fotografo, gastronomo, ristoratore e cuoco con una grande personalità.
Il ristorante Geist – in tedesco può significare “apparizione” o “spirito” (di gruppo) – occupa una lussuosa posizione nel cuore di Copenhagen; è un locale raffinato (con un ameno dehors estivo), trendy e frequentato da una clientela esigente e sofisticata, così come la cucina che va in scena, in cui l’estetica del piatto ha un ruolo primario, ancor più rilevante rispetto alla necessità di accontentare qualsivoglia palato. Prima della pancia, infatti, i piatti di Bo Bech richiedono un propedeutico approccio mentale. Solo dopo essere entrati in sintonia con il pensiero dello chef, si riesce a fare integralmente tesoro dell’esperienza.
Pochi ingredienti di grande qualità e un approccio concettuale ai piatti
Un trittico di ingredienti come l’avocado, il caviale e l’olio di mandorla sono in grado di creare un composto equilibrio votato alla massima pulizia del gusto. Non c’è bisogno di altro, salse, riduzioni, aromi o ulteriori elementi commestibili per caricare di gusto – o anche esteticamente – il piatto.
Il risvolto amaro è ben celato tra gli ingredienti e riequilibra dolcezze, sapidità e voluttuosità.
Nel caso del Carpaccio di aragosta (dal profondo sapore marino), l’ibisco e lo yuzuLo Yuzu è un albero da frutto distribuito nell'Asia orientale del genere Citrus. Si pensa che sia un ibrido tra il mandarino e il papeda. Il frutto è molto aromatico, il diametro è solitamente compreso tra 5,5 e 7,5 centimetri, ma possono arrivare anche a 10 centimetri.... Leggi si scalzano a vicenda tra un saliscendi di aromaticità e acidità. Poi si assaggia l’eccellente Rombo, scoprendo che vien cucinato in maniera tradizionalissima, alla francese, con la componente grassa che viene attenuata in una nota di freschezza dal finto raviolo di finocchio e liquirizia (ancora amaro, ma elegante).
Ci si diverte anche con le carni, nessuna bassa temperatura e tanta padella, e ancor più con i dessert, poco zuccherini e molto freschi, preceduti da un goloso connubio di Blue Stilton, cioccolato bianco e crumble al cacao nero, a spezzare i confini ormai sempre più labili tra dolce e salato.
Non è una cucina accomodante, ma è impeccabile la modalità di esecuzione e sorprendente il momento postumo dell’esperienza, quando ci si ritrova leggerissimi, soddisfatti e appagati anche mentalmente.
La cucina di Bo Bech è molto vicina a una forma d’arte, è essenziale e senza fronzoli. E ci piace tanto.