La cucina personalissima di Raffaele Liuzzi
Di Raffaele Liuzzi e della sua cucina si dice da sempre che è in bilico costante tra creatività estrema e fallimento. La sua storia e il suo percorso sono caratterizzati da innumerevoli piatti e creazioni che hanno sicuramente un tratto distintivo: la personalità. Può non piacere, può non trovare estimatori, ma il percorso di questo cuoco pugliese ormai naturalizzato romagnolo è chiaro e limpido. Vuol fare di testa sua. E per far questo si prende spesso rischi azzardati, che generano a tratti fuori giri inaspettati.
Tutto vero sino a questa visita, in un inizio d’estate che ci ha fatto ricredere su molti aspetti. Anche perché, in questo periodo così difficile di ripartenza, la cucina della Locanda Liuzzi è per ora abitata dallo chef e da due giovani apprendisti. Un one man show di fatto che ha imposto al cuoco pugliese di ripercorrere i sui cavalli di battaglia, con l’aggiunta di qualche novità, provando a formulare una nuova versione dei piatti, più pensata e strutturata.
Il risultato? Semplicemente ottimo! Alcuni colpi ben assestati tra cui Come una insalata di mare 2.0 e ostrica poché, rape rosse, tzatzikiLa tzatziki è un tipo di antipasto greco e albanese usato anche come salsa o contorno e diffuso nei Balcani meridionali. La base comune a tutte le principali tradizioni viene preparata con yogurt, generalmente di pecora (o di capra), poi cetrioli (in forma di purea o finemente spezzettati), quindi aglio, sale e olio d'oliva. Altri ingredienti vengono aggiunti nelle ricette... Leggi e crumble di passatelli, decisamente avanguardistici e moderni fanno da contraltare a Tagliolini agli spinaci, al carpaccio di tonno e ai tortelli “giocando e pescando a Cattolica”, solo apparentemente più rassicuranti ma in realtà profondamente spiazzanti. Quest’ultimo è un viaggio, che abbandona la geometria variabile, tratto distintivo dello chef, a favore di una forma a geometria fissa, il raviolo, ma che contiene in sé una serie variabile ed evoluta di sapori, profumi e consistenze. Ogni raviolo è ripieno di un pesce diverso e di un condimento diverso che fa correre la mente e il cuore ad una passeggiata sulla battigia di Cattolica. Senza contare il pavé di branzino, abilmente accostato al carciofo e alla liquirizia, che riprende vigore anche grazie a una materia prima eccelsa.
Esortiamo quindi ad una visita in questo locale davvero di personalità accesa che non vi lascerà affatto indifferenti. Provatelo!
La galleria fotografica:
Baccalà mantecato, albicocca selvatica. Spugna alle erbe con maionese d’acciughe. I fossili e il quinto quarto. Sfoglie. Il pane. Il nostro compagno di degustazione. Come una insalata di mare 2.0. Ostrica poché, rape rosse, tzatziki e crumble di passatelli. Ricciola affumicata. Accompagnamenti. Tagliolini agli spinaci, carpaccio di tonno. Tortelli “giocando e pescando a Cattolica”. Dettaglio. Pavè di branzino, carciofo cacio e ova, liquirizia. La via Emilia. Tiramisù 2.0.