Passione Gourmet Da Lucio - Passione Gourmet

Da Lucio

Trattoria
viale Amerigo Vespucci 71, 47921, Rimini (RN)
Chef Jacopo Ticchi
Recensito da Alberto Cauzzi

Valutazione

Pregi

  • Una proposta originale.
  • La carta dei vini divertente e ricca.

Difetti

  • Il caos a locale pieno.
  • Il servizio, lento in alcuni frangenti.
Visitato il 10-2020

La riviera romagnola ha una nuova trattoria contemporanea

A Rimini e dintorni non è sempre facile mangiare bene. Nonostante infatti la buona offerta che lo circonda, durante la stagione estiva questa si rivela risicata. Dopo le interessanti aperture di Augusta e Agriofficina, considerando che Da Guido e Abocar sono ormai istituzioni, ecco comparire all’orizzonte un progetto davvero originale per forma ma, anche, per contenuti.

Enrico Gori in sala e Jacopo Ticchi in cucina di anni ne hanno 25 ciascuno, e sono già promotori di Necessaire, un cocktail bistrot di grande successo, e della bottiglieria-enoteca Ferramenta. Con la  trattoria da Lucio la spinta, iniziata da pochissimo, è ancor più nella direzione dell’accoglienza e della buona cucina. Un format inedito, che si prefigge di lavorare il pesce in tutte le sue forme, anche il quinto quarto dello stesso, e con le più disparate tecniche sia di cottura che di conservazione. Non necessariamente kilometro zero, dunque, ma kilometro ragionato, che consente loro di attingere anche a pesci di dimensioni elevate in arrivo da mari distanti, ma con una unica e originale tecnica di conservazione: l’affinamento e la stagionatura.

Ebbene, sì, avete capito bene. Immaginiamo già le levate degli integralisti del pesce istantaneamente fresco, ma dobbiamo sapere che ad ogni latitudine di questo mondo la conservazione e contestuale frollatura e stagionatura della materia ittica è tradizione da tempo immemore. Pensiamo al nostro sotto sale, al Garum, alla colatura, alle estreme tecniche orientali, giapponesi, di frollatura e stagionatura, alle aringhe e baccalà e stoccafisso dei nostri cugini nordici. E potremmo continuare all’infinito. Ma questa via, davvero originale e inedita per una trattoria di pesce, vi consentirà di vivere una esperienza originale e tutt’altro che scontata. Oltre che efficacemente buona.

Ecco allora seguire il menù degustazione, a 65 euro e vivamente consigliato come prima esperienza in questo locale, che partirà dai crudi, per approdare ai fritti, per poi virare sul quinto quarto e sulla brace. I primi piatti in fondo, Kaiseki style, per lasciar gustare prima tutto il pesce nella sua completezza e soddisfarsi solo nel finale con il carboidrato. Non tutto è ancora a punto, i cappelletti erano molta panna e poco mare, alcuni passaggi sullo scorfano erano troppo acetici, ma la buona volontà e la determinazione porteranno questo luogo sicuramente lontano.

Completano l’offerta un servizio efficiente e una carta dei vini davvero interessante, con grande spazio alla zona e a vini di impronta naturale. Un locale ricavato nella sala da pranzo di un albergo, molto schietto e conviviale, che vi farà viaggiare nel mondo ittico a 360 gradi.

Da provare certamente se siete da queste parti.

La galleria fotografica:

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