Passione Gourmet FRE - Passione Gourmet

FRE

Ristorante
località S Sebastiano 68, 12065, Monforte d'Alba (CN)
Recensito da Leonardo Casaleno

Valutazione

16/20 Cucina prevalentemente classica

Pregi

  • La possibilità di assaggiare la cucina di Yannik Alléno in Italia.

Difetti

  • Il ristorante non offre il servizio della cena nella bellissima terrazza con vista sui vigneti.
Visitato il 05-2021

La (FRE)nch connection langarola di Yannik Alléno

Tra le colline delle Langhe si nasconde il Réva, lussuoso e ameno resort nel quale trascorrere – a prezzi non proprio popolari – qualche giorno vi permetterà di entrare in un microcosmo di totale relax capace di cancellare per alcune ore la frenesia e i problemi della vita di tutti i giorni. Un luogo di grande fascino, ricco di servizi e amenities che, a sua volta, offre un’esperienza enogastronomica di livello, con il suo fiore all’occhiello, il ristorante Fre, con la consulenza del pluristellato chef francese Yannick Alléno.

Lo chef infatti, come un fabbro – per l’appunto, in dialetto piemontese “Frè” – ha forgiato brigata e cucina di questo bel ristorante, creando una liaison tra l’essenza gastronomica transalpina e il Terroir langarolo. Nell’intento di far convivere le tecniche e le basi della grande cucina francese con alcuni piatti della tradizione piemontese creando, di fatto, una fusion “amica” tra due tradizioni storicamente rivali, Alléno ha saputo connotare la sua tavola “in trasferta” con una forte identità. Il tutto, suggellata dalla bellissima location circostante (peccato solo per la terrazza vista vigneti che, al momento, non viene utilizzata per il servizio della cena).

Tecnica francese in terroir langarolo

Partiamo subito col dire che le preparazioni di FRE denotato una notevole tecnica nel saper trattare il prodotto principale sul quale ruota una lavorazione dello stesso in diverse forme, consistenze ed elaborazioni.

Gran merito, in tal senso, va alla brigata di cucina (formata da molti ragazzi francesi), numerosa nonostante gli spazi di lavoro siano molto sacrificati. Colpiscono per gusto e concezione gli  asparagi bianchi presentati in due servizi “chaud-froid” (con litchi ed estrazione di vaniglia e spadellati con salsa all’asparago confit e all’asparago fermentato), piatto che arriva direttamente dalle cucine del tristellato Pavillon Ledoyen di Parigi; i plin con animelle croccanti, cipolla al latte e lievito di birra, mirabili a livello tecnico e concentratissimi nel sapore; il godurioso piccione con salsa acidula, fichi e coscette farcite e fritte, da intingere nel goloso bagnetto di peperoni.

Meravigliosi anche i dessert, giocati anch’essi su differenti consistenze e temperature, tra i quali abbiamo scelto la variazione di nocciole piemontesi presentate come gelato lavorato al cacao e cardamomo da accompagnare con la crema calda al cioccolato, sapore persistente ed elegante, o il più trasversale rabarbaro con meringa, nuvola di formaggio fresco e barbabietola. Dessert preceduti da una grattachecca di frutta, erbe ed estrazioni strepitosa, servita e preparata sotto gli occhi degli ospiti direttamente in cucina con strumenti d’impatto.

Nota da non trascurare sulla squadra di sala,  affabile e preparata, saprà fornire preziosi consigli ai commensali.
Consigliamo di venirci quanto prima, qui a Monforte d’Alba, prima che ulteriori riconoscimenti cadano a pioggia su questo ristorante e, conseguentemente, il – già alto – prezzo dell’esperienza lieviti ulteriormente.

La Galleria Fotografica:

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