Passione Gourmet Osteria del Sass - Passione Gourmet

Osteria del Sass

Ristorante
via S Antonio 17b, 21023 Besozzo (VA)
Chef Costantino di Claudio
Recensito da Antonio Sgobba

Valutazione

14/20 Cucina prevalentemente classica

Pregi

  • La cordialità e il garbo del servizio.
  • Possibilità di costruirsi un piccolo menù degustazione dall’ottimo rapporto qualità prezzo.

Difetti

  • Qualche difficoltà per raggiungere il parcheggio del ristorante.
  • La mancanza di una carta dei vini scritta.
Visitato il 10-2019

Ottima cucina in un’affascinante location

A Besozzo, in quella lingua di terra che separa il Lago Maggiore dal Lago di Varese, nella parte alta del centro storico c’è l’Osteria del Sass. All’interno di questa vecchia torre di avvistamento con una splendida terrazza che domina tutto il paese officia lo chef Costantino di Claudio.

La proposta di cucina spazia dal mare alla terra, la carta è ristretta e articolata in antipasti, primi e piatti di mezzo che variano con frequenza; tutte queste interessanti proposte possono essere combinate, a piacere, dal commensale in piccoli percorsi degustazione.

L’attenzione al mondo vegetale

Si nota una particolare predilezione dello chef per gli elementi vegetali, presenti in quasi tutte le portate e in alcuni casi protagonisti del piatto. Molta attenzione viene data alla stagionalità dei prodotti, senza disdegnare qualche divagazione su frutti e ingredienti esotici. I piatti sono generalmente concepiti con pochi ingredienti ben accostati e dosati

I ravioli di radici, oltre ad essere originali, si sono rivelati un piatto molto interessante in un equilibrio precario ma invero ben  mantenuto tra il dolce e l’amaro dove la sfoglia di barbabietola accoglie un ripieno amarognolo caratterizzato dalla piccantezza del rafano ma con un piacevole risultato al palato

Più golosi e immediati il morbidissimo coniglio con finferli e patate e i cavatelli ai porcini, questi ultimi rinfrescati dal mango, dosato alla perfezione, e in una tale delicata maniera da non sovrastare mai la presenza del fungo. Imperdibili, poi, i ravioli di scampi, anch’essi alleggeriti dalla nota acidula del ristretto di mela verde

Poco riuscito invece il gratin, in cui verze, patate e funghi rendono la portata greve e dal sapore monocorde. Per fortuna si risale in fretta con una pancetta di maiale da manuale accompagnata da coste saltate e aglio orsino.

Manca una carta dei vini scritta, ci sono tuttavia molte etichette interessanti già solo consultando le bottiglie esposte sulla parete. Premuroso e attento il servizio, sempre sul pezzo senza mai essere invadente.

La galeria fotografica:

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