Osteria all’Organetto
Valutazione

Pregi
- Rapporto qualità prezzo insuperabile.
- Atmosfera rilassata e divertente.
Difetti
- Con un pizzico di attenzione in più la cucina potrebbe fare il definitivo salto di qualità.
Verona, San Zeno e una piazza che rinasce
Non possiamo rimanere indifferenti di fronte allo sviluppo della scena gastronomica veronese che, senza disturbare nessuno, negli ultimi anni ha dato vita a locali adatti a tutti, e tutte le tasche.
Ultima novità è, in questo senso, l’Osteria all’Organetto, a due passi dalla piazza che prende il nome dal patrono della città, San Zeno, la cui rinascita è avvenuta anche per mano di Stefano Clari che dopo diverse esperienze in giro per l’Europa ha deciso di rilevare una storica osteria dove vestire i panni dell’oste e, qui, dare vita a un progetto semplice che fa della semplicità uno stimolo per creare qualcosa di nuovo e, nella fattispecie, questa trattoria moderna.
Tecnica, materia prima e tanta semplicità
Come in quegli incontri con l’amico di una vita, col quale non si può parlare di filosofia ma la comprensione è immediata e diretta, la cucina di Alessio Bonetti è semplice, spontanea, immediatamente comprensibile e golosa. Stefano Clari, poi, ci mette del suo con una selezione di etichette di piccoli produttori locali e nazionali nonché con qualche chicca dall’estero. E il binomio risulta vincente mescolato all’atmosfera gioviale che coniuga l’atmosfera di un’osteria d’antan con la sensibilità più contemporanea. Il tutto a un prezzo da encomio, con un menù degustazione a tre portate con vini abbinati a 33 €. Chapeau!
Forse, alla fine di un pasto, non c’è nulla di più importante se non trovarsi a sorridere compiaciuti della propria scelta. Ed è quanto accade all’Osteria all’Organetto, un locale dall’anima pura, che si presenta esattamente per ciò che è.