Passione Gourmet Trattoria Maggese Milano Porta Romana - Passione Gourmet

Al Maggese

Trattoria
via Serviliano Lattuada 17, Milano
Chef Lodovico Rosselli
Recensito da Alberto Cauzzi

Valutazione

Pregi

  • Una cucina con ottime materie prime.
  • Un ambiente intimo e riservato.

Difetti

  • Tempi di attesa spesso lunghi.
  • Alcuni piatti riusciti, altri meno.
Visitato il 01-2018

La trattoria tranquilla, a porta romana a Milano, con tanto futuro

Ma vi siete mai chiesti qual è la vita di un ristorante nei dintorni della Francescana? Forse normale, forse è solo per noi ‘gastrostrippati’ considerabile un problema. In effetti parrebbe così per il Maggese, minuscolo locale a due passi da Trippa, il ristorante-trattoria tra i più cool&trendy del momento a Milano. A parte gli scherzi, esiste un mondo vivo e vegeto in cui la ristorazione non è solo quella conosciuta ai più e appassionati. Ci sono anche luoghi che nascondono angoli di vera intensità come questo Maggese, non ancora famoso alle cronache del tam-tam gourmet.

Siamo in via Lattuada, una traversa di viale Monte Nero, a circa 200 metri dal pluriblasonato Trippa. In una ex officina di città, già questo ha il suo fascino, Lodovico Rosselli ha aperto la sua piccola bomboniera (16 coperti) in cui, con un aiuto in sala, promulga tutte le sere il suo one-man-show personale, con molti alti e qualche piccola perdonabile pecca. Una cucina, seppur semplificata per ovvi motivi, composta con materie prime d’eccellenza e tecnica invidiabile. Pochi coperti, materie prime di livello, cucina ben eseguita. Carta volutamente semplice e stringata, scelta dei vini con poche referenze ma tutte interessanti. Ed un conto decisamente poco salato e molto competitivo, considerando zona e locale.

Una cucina, dicevamo, che ogni tanto compone qualche errore, come l’eccesso di piccante nella tartare e nella quaglia, ma che fa del suo cavallo di battaglia l’immediatezza, la qualità e l’esecuzione fresca e vivida. Anche nella quaglia l’olio aromatizzato al timo fornisce un tocco unico, così come nella tartare di manzetta, le rapette in agrodolce sono invero una piccola opera d’arte. Buono ed elegante il petto d’anatra delle Landes finemente aromatizzato alla soia e zenzero, che pecca solo di lieve tenacità in cottura (forse eccessiva). Ottima la rivisitazione alleggerita, ma neanche troppo rivisitazione, del pizzocchero.

Ludovico, grande appassionato, dopo gli studi di biologia ha fatto tanta gavetta tra Pont de Ferr, Bulgari e Trattoria del Nuovo Macello. Basi solide che si vedono tutte, diamo fiducia a questa piccola impresa di un giovane cuoco, decisamente interessante.

La galleria fotografica:

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