Passione Gourmet L'Arcade, Chef Nikita Sergeev, Porto San Giorgio (FM) - Passione Gourmet

L’Arcade

Ristorante
Via Giordano Bruno, Porto San Giorgio (FM)
Chef Nikita Sergeev
Recensito da Carlo Cappelletti

Valutazione

13/20 Cucina prevalentemente di avanguardia

Pregi

  • L'idea complessiva di una cucina con parecchio da dire.
  • L'ampia selezione di Sauternes al calice (compresi molti mostri sacri).

Difetti

  • Cucina e sala devono essere coordinati meglio.
  • Soprattutto per una serata tranquilla, troppe le sbavature in cucina.
Visitato il 01-2014

L'Arcade, Chef Nikita Sergeev, Porto San Giorgio, Fermo

Se fino a pochi anni fa la vicenda di uno chef russo in Italia, impegnato a proporre una cucina legata non al territorio d’origine quanto a quello d’adozione, sarebbe suonata grossomodo come una barzelletta, oggi in fondo la cosa non finisce per risultare più sorprendente di tanto. Un tempo abituati ad incontrare, ed assai sporadicamente, qualche cuoco francese trapiantato in Italia, abbiamo infatti preso rapidamente confidenza, prima grazie alla piccola calata germanica degli anni ’90 e 2000 e poi con la comparsa lungo lo Stivale di chef delle più varie nascite, con l’idea che la Cucina Italiana abbia più bisogno di buone mani che di vessilli sventolati.
Diplomato all’Alma, Nikita Sergeev, un quarto di secolo portato con invidia (la nostra), ha aperto da poco più di un anno, insieme alla madre, questo piccolo ristorante nel centro della turistica Porto San Giorgio. Nikita alza talvolta il tiro creativo e non senza un certo coraggio, diremmo, dato che questo tratto di riviera, una volta esauriti i mesi estivi, lascia al ristoratore una delle clientele fra le più conservatrici d’Italia, assai poco disposta a scostarsi dal rituale “insalata di mare-vongole in guazzetto-riso alla pescatora-campofiloni rosso scampi-frittura-arrosto-sorbetto-caffè-mistrà, e che non costi più di 30 euro”. Ci troveremo perciò, in una sera di inizio gennaio, a condividere la sala, eccessivamente riempita da tavoli troppo grandi rispetto alla metratura, solo con una coppia. Una punizione eccessiva per il livello di una cucina che, pur nei limiti della giovane età dello chef e dei conseguenti peccati d’inesperienza, riesce a produrre piatti apprezzabili. Persino originali, talvolta, come ci dimostra un risotto cacio e pepe con salmone e le sue uova (in apertura), apparentemente ai limiti del probabile ed invece, pur con qualche aderenza colonnesca, ben riuscito e personale, oltre che eseguito in maniera superiore alla media dei risotti sub-rubiconiani.
Fra dettagli già ben assestati, come un ottimo set di pani o una ghiotta piccola pasticceria e accostamenti già funzionanti, si inseriscono qualche cottura eccessiva e alcune ingenuità davvero evitabili, come la bizzarra trovata di versare un bouillon caldo sopra una granita di ostrica, causando la totale perdita in pochi secondi di qualunque contrasto termico.
I 50 euro del menu degustazione, o i 60 per un pasto completo alla carta, collocano l’Arcade in una fascia di prezzo già molto alta per le Marche meridionali. Se, al di là dei limiti attuali, la cucina ci sembra dover maturare e sfrondare qualche orpello, ci pare, viceversa, che il servizio debba essere più decisamente registrato. Solo per citare una delle non poche pecche riscontrate, un tavolo da quattro coperti, in un ristorante di questo tipo e forse ovunque, non dovrebbe mai vedere trascorrere, quali che siano le difficoltà imposte dalla comanda, sempre più di un minuto fra il servizio dei primi e degli ultimi commensali. Ad ogni modo se la proprietà riuscirà a sistemare questi problemi e a dare maggiore continuità alla cucina siamo certi che questo ristorante abbia le carte in regola per diventare, almeno a livello regionale, una tavola di un certo rilievo.
Per il momento la valutazione è perciò fiduciosa ma generosa.

Mare e terra in insalata: ostrica e porcino, lumache di terra e alghe, coda di gambero e tartufo, polipo e patate, spada affumicato e gelatina all’arancia, riccia,tuorlo e caviale di storione. Condimento alle noci. Niente male, ma tutto agglomerato in questo modo (e con un’insalata troppo banale) finisce per esprimere meno di quanto potrebbe.
mare e terra in insalata, L'Arcade, Chef Nikita Sergeev, Porto San Giorgio, Fermo
Insalata di capesante, barbabietole rosse, arance e emulsione allo zenzero.
insalata di capesante, L'Arcade, Chef Nikita Sergeev, Porto San Giorgio, Fermo
Sgombro marinato all’anice, crema e semi di zucca tostati, cicoria croccante e nero di seppia. Interessante.
sgombro marinato, L'Arcade, Chef Nikita Sergeev, Porto San Giorgio, Fermo
Pennone di Verrigni, burro di Normandia alle cime di rapa, peperoncino e alici di Cantabrico.
pennone, burro, cime di rapa, alici, L'Arcade, Chef Nikita Sergeev, Porto San Giorgio, Fermo
Tagliolino fatto in casa agli scampetti, pomodorini secchi, porro in crema, erba cipollina e schiuma di limone. Qui proprio non ci siamo: dolcezza stucchevole e nobile materia prima mortificata.
tagliolino fatto in casa, L'Arcade, Chef Nikita Sergeev, Porto San Giorgio, Fermo
Rana pescatrice cotta confit in aqua pazza, julienne di verdure e granita di ostriche e rosmarino. Come detto nel testo un piatto deludente.
rana pescatrice, L'Arcade, Chef Nikita Sergeev, Porto San Giorgio, Fermo
Astice (pulito) in due tempure, quinoa, lampone e rucola. Piatto intelligente e riuscito.
astice, L'Arcade, Chef Nikita Sergeev, Porto San Giorgio, Fermo
Sapori di terra: Namelaka alla carota, streusel al tartufo e cumino e yogurt all’aneto. Ottimo dessert.
dessert, sapori di terra, L'Arcade, Chef Nikita Sergeev, Porto San Giorgio, Fermo
Particolare.
L'Arcade, Chef Nikita Sergeev, Porto San Giorgio, Fermo
Zuppetta tiepida di cioccolato fondente, perle di yogurt al zenzero e sorbetto al mandarino.
zuppetta tiepida di cioccolato fondente, L'Arcade, Chef Nikita Sergeev, Porto San Giorgio, Fermo
La ricca piccola pasticceria.
piccola pasticceria, L'Arcade, Chef Nikita Sergeev, Porto San Giorgio, Fermo
Il pane maison, fra i migliori segnali.
pane, L'Arcade, Chef Nikita Sergeev, Porto San Giorgio, Fermo

7 Commenti.

  • divadivina21 Marzo 2014

    valutazione generosissima ..... ho provato alcuni di questi piatti .... e il primo in modo particolare l'o trovato orribile... .... peccato!!! il mare ha perso un'altra occasione per avere un ristorante di livello....

  • torresanpatrizio22 Marzo 2014

    Ma da do' sbuchi sempre diva?

  • Carlo Cappelletti23 Marzo 2014

    Allora l'occasione non la perdere tu e torna di nuovo, all'Arcade. Potresti sorprenderti. Lo chef è giovane ma ha stoffa e preparazione.

  • divadivina25 Marzo 2014

    CARISSIMO CARLO Lei davvero mi consiglia di tornare di nuovo in questo ristorante?? se la sente davvero come esperto di cucina e come notevole palato di farmi tornare a spendere soldi qui?? La verità e che il panorama della cucina marchigiana regala davvero poche eccellenze... se lei gira la marche, come mi sembra, alla scoperta di talenti o di chef preparati saprà meglio di me che sorprese non ce ne sono, oltre i soliti due o tre, le altre stelle sono ormai spente, e da un pezzo, Emilio, le Busche, il Simposium, e per finire Andreina che certo non rappresenta un nuovo slancio per la cucina marchigiana (anzi....pesante e datata). Le potrei citare tutti i ristoranti della riviera ed oltre, lei mi parla di stoffa e preparazione, ma io credo che ne io ne lei vediamo questo due cose, un po di tecnica scopiazzata qua e la, nessuna buona idea, e tanti tanti pasticci....Non voglio essere severa e non voglio fare come si dice qui "di ogni erba un fascio" ma se parliamo di ragazzi preparati, penso quelli siano altrove..

  • lavida28 Marzo 2014

    Cara, si presenti per cortesia ... - con un nome meno fantasmagorico ... ma quello dall'anagrafe - così almeno riusciamo a renderci conto con chi abbiamo a che fare

  • rinaldo28 Marzo 2014

    Mamma mia quanta boria!!! Quanta presupponenza e arroganza, e meno male che non voleva essere severa!!! Ma si dia una regolata per piacere, chi si crede di essere? Premetto che non conosco nè l'Arcade, nè l'Andreina ma conosco la malafede e vorrei conoscere da quale pulpito viene cotanta maestria nel giudicare il lavoro altrui.-

  • lido vannucchi27 Aprile 2014

    Piove, guarda come piove, mi viene da ridere e da pensare, ma quando sono stato io, si fuori pioveva, ma al tavolo ho visto sprazzi di sole, certo che si, alcune lacune vanno limate, ma il sapore del mare ed una buona materia prima a me in tavola è arrivata, ho mangiato piatti diversi da quelli di Carlo, ma concordo con lui sulla giovane età, e sulla stoffa, è impensabile che non ci sia, ne vedo e ne visito tanti di questi giovani chef, si avverte un'impronta da autodidatta, dovrà farsi maggiori esperienze, ma il ragazzo mi sembra intelligente e determinato per affrontare la strada perversa della cucina. io per quello che ho mangiato non potrei andare sotto un buon 14 ma il mio era un giorno di sole. ciao Lido.

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