Valutazione
Pregi
- Cucina regionale senza eccessi lipidici.
Difetti
- Qualche defezione dalla carta.
La zona è quella giusta. Siamo sì a ridosso di via Padova ma piazza Udine, via Carnia e via friulando sono a pochi passi, quindi darsi un puntello a Udine per andare a mangiare da Sauris e Borc risulta quanto mai adeguato. La zona si sa, non è di quelle che invitano a lunghe passeggiate dopo cena, ma di parcheggio ce n’è e si programma un giro in centro per il dopo cena. Perché vale la pena evitare per una volta il fascino ma anche la ressa delle zone più battute della città per venire qui a gustare una cena fatta di sapori di un’Italia poco nota che, non solo gastronomicamente parlando, ha molto di austro-ungarico.
Ne è un esempio il prosciutto del Kaiser, lonza di maiale leggermente affumicata in partenza e poi cotta alla piastra, chi è stato anche solo a Trieste senza avventurarsi nel Friuli meno conosciuto non può non esservicisi imbattuto. Viene servito con crauti, rafano e senape.
Ben eseguita la jota, zuppa di crauti, fagioli e pancetta, niente affatto pesante come temevamo.
Buoni i tradizionali cjarsòns, ravioli (in questo caso al prosciutto) con ricotta affumicata conditi con burro fuso, che tuttavia scontano il paragone con la somma versione che ne fornisce Fabrizia Meroi nella quasi carnica Sappada.
Ottima (e non è mai cosa scontata) la polenta ad accompagnare l’inevitabile frico, probabilmente il piatto friulano più noto, che potrebbe essere lasciato un pelo meno sapido.
Chiudiamo con un dolce di matrice nettamente montana come la Gubana, una ciambella arrotolata con uvetta e frutta secca che viene affogata nella grappa prima di essere servita. Le alternative a questo dessert sono poche e spesso poco territoriali, mentre il resto del menù è spietatamente locale. Lodevolmente locale, soprattutto nel tentativo di portare dal Friuli anche la maggior parte delle materie prime che si potrebbero trovare anche a Milano. La carta dei vini potrebbe essere tagliata forse più a misura d’appassionato. Poche etichette, di fascia generalmente medio-bassa, non rendono giustizia ad un territorio che, anche se prevalentemente nella Venezia-Giulia, ha dato e sta dando moltissimo all’enologia italiana.
L’ambiente, rustico ma curato nella distanza fra i tavoli, ed il servizio puntuale rendono molto gradevole, insieme con l’apprezzabile cucina, un’esperienza da Sauris. Da non perdere, ovviamente, le selezioni di salumi del prosciuttificio Wolf.
Antipastino con prosciutto e lardo.
La Jota.
I Cjarsòns al prosciutto.
Il prosciutto del Kaiser.
La Gubana.
La gubana è tipica delle valli del Natisone.
..è una terza? (cit.)