Ristorante Storie d’Amore, Borgoricco (PD), di Alberto Cauzzi

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Storie d’amore … un fiore di ciliegio mai sbocciato

Davide e Massimo li ho conosciuti nel 2009, a poco tempo dalla loro apertura. Segnalati dalla nostra antenna-gourmet in loco, quel Sararlo che speriamo presto torni ad allietarci con i suoi racconti da gastroenostrippato, ricchi di ilarità, gioia e spensieratezza. Davide mi è parso subito un cuoco gentile, introverso ma dotato di talento e profondità. Quella profondità difficile da scovare perché racchiusa in un corpo di omone molto schivo, riservato, timido. In lui ho letto alcuni tratti di un cuoco dal potenziale avvenire, con sensibilità e tecnica. Ed ho deciso di scommettere sul suo futuro.Puntando alto, immaginandomi una sua evoluzione, una crescita nella ricerca dell’essenziale, della massima pulizia del gusto, dell’intensità gustativa, della tecnica. Avrebbe dovuto crescere tanto, uscendo dagli schemi un po’ Mestriner-Oriented (il suo maestro) e ponendosi al mondo dell’alta cucina con una ricerca personale, una evoluzione che ha nelle corde (ne sono tutt’oggi convinto) ma che poteva essere interrotta da tante, molte variabili. Non so quale sia stato l’evento, o gli eventi, che hanno rallentato questa corsa. Sta di fatto che Davide Filippetto sta proponendo temi e reiterazioni stilistiche, concetti, forme che sono rimaste quelle di allora. Non ho scorto le evoluzioni che mi aspettavo. La sua cucina è questa, assestata su una deriva lattico-proteica (forse troppo per i giorni d’oggi) con qualche traccia moderna (i terricci) messa nel piatto più con funzione estetica che gustativa, con una rincorsa verso l’armonia attraverso l’uso di molte componenti nel piatto che, quasi mai, portano ad un risultato netto, pulito, persistente. Anzi spesso confondono, mischiano, disarmonizzano. Intendiamoci, Storie D’amore e Davide Filippetto rimangono sempre una bella, a tratti bellissima esperienza. Così come la maestria di Massimo, maitre e proprietario, vi saprà allietare con la sua gentilezza, la sua fine competenza enologica, la sua discreta grazia nel relazionarsi con il commensale. Il piatto “spiagge” è l’emblema della confusa ridondanza a cui mi riferisco. Capesante crude e cotte, terra di pane (che si trasforma, a contatto con i liquidi, in una mistura sgradevolmente impastata), crema di patate viola e crema di finocchio. Con l’ostrica a rincorrere lo spunto iodato. Un guazzabuglio privo di senso. Ottimo, anche se fuori stagione, il dolce al pistacchio e fragola. Ottimo lo spunto del maialino con verdura e radici amare. Buona l’idea del “ricordo di un viaggio in Thailandia … lo scampo” penalizzato da alcuni errori di esecuzione (il crudo di scampi troppo freddo al servizio e l’amarotico eccessivo del mango troppo acerbo). Un’altalena di risultati che non può non passare inosservata, pur rimanendo Davide Filippetto e Storie d’Amore un luogo appuntato nel mio personale taccuino.

“ricordo di un viaggio in Thailandia … lo scampo” in due servizi. Carpaccio di scampi con salsa zenzero e basilico e profumo di cardamomo. Elegante, persistente, peccato veniale la temperatura di servizio, troppo fredda.

A seguire tortino di riso, mango ed ananas, scampo scottato al curry.


“Spiagge” … a seguito di una mareggiata scomposta.

“il cervo nel bosco”. Tartara di cervo, salsa di cren, frutti di bosco, gelatina di ruta, corteccia di carota


Ravioli di zucca con fegatini di coniglio, spugnola, ricci di mare e crescenza

Pasta di grano arso con branzino da lenza, pevarasse, cozze in umido e crema di broccoli

Maialino (di cottura perfetta, strepitoso) con radici ed erbe amare

L’uovo apparente con pesca e mandorla

Fragole con panna e pistacchio

il pregio : il divertente, puntuale, preciso servizio di Massimo Foffani, patron del ristorante
il difetto : Alcuni dettagli da mettere a posto.

Storie d’Amore
Via Desman 478
Borgoricco (PD)
Tel. +39.049.9336523
Chiude il giovedì
Numero coperti: 30
Menù degustazione da 55, 75 e 100 Euro
Alla carta tra i 70 e i 100 Euro

http://www.storiedamorerestaurant.it/

Visitato nel marzo 2012


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Alberto Cauzzi

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6 Comments

  1. Hansen ha detto:

    Bel menù quasi sembra opera di un altra mano! i miei ricordi sono legati ad un paio d’anni fa dove c’era anche poco pesce..dovrei tornarci

  2. q.b. ha detto:

    Gran bei piatti 🙂
    Complimenti

  3. andrea ha detto:

    che parte del maialino è quella nella foto?

  4. alina ha detto:

    Piatti fotocopia…….15?

  5. Elvis ha detto:

    Manco da prima di Natale da questo ristorante cui sono molto affezionato. Quindi potrei essermi perso qualcosa.
    Se forse in parte posso condividere l’osservazione che qualche piatto può essere un po’ ardito, o mancante di sintesi, devo dire che alla fine il percorso (nel mio caso) aveva il suo senso e la sua coerenza.
    Non trascurabile il fatto che il menu degustazione da 75 euro contempla un percorso davvero ampio, inclusivo di proposte al calice (comprese nei 75 euro, e parliamo di Gatta Franciacorta e altro, non di vini da discount), col che si ha pure la certezza del conto finale, cosa non del tutto scontata in locali di questo livello, quando ci si lascia un po’ andare…
    Ho mangiato il cervo nel bosco, in una variante un po’ diversa, e mi è piaciuto.
    Altre creazioni felici, gnocchi verdi molecolari su carpaccio di gambero testa viola, con vongole, il loro sugo e salsa di acetosella. Garantisco il piatto non era slegato ma aveva una coerenza assoluta.
    Ecco, il menu varia di continuo, e possiamo dire che forse questo non aiuta perché, dovendo innovare su una cucina abbastanza creativa, a volte può essere che non ci sia la giusta ispirazione… ma nel mio caso non è mai successo.
    PS: chiedere se per caso hanno il dessert “latte latte latte”, sorta di enorme tazza cappuccino con declinazioni straordinarie di dolci e gelati realizzati con il latte di prima mungitura di una stalla-modello lì vicino. Con tanto di Mashmellow e riproduzione della mitica “galatina” in piattino a parte…
    E scusate se è poco!

  6. Andras Timar ha detto:

    FACCIO RIFERIMENTO AL COMMENTO DI ELVIS 13 ANNI DOPO. COMINCIO DAL DESSERT. DOPO DUE VISITE SENZA OGGI HO RITROVATO LATTE LATTE LATTE GODURIOSAMENTE BUONO. TUTTO ECCEZIONALE COMPRESA LA PICCOLA PASTICCERIA CON OTTIMO CAFFÈ RISTRETTO SOLO 1 DEI 5 AMOUSE BOUCH SAPEVA DI ORIENTALE CON CURRY CREDO. ESEMPIO CONCRETO DELL ARMONIA DEI CONTRASTI PETTO DI PICCIONE SCAMPI RADICE AMARA E CAVIALE CHE NON AVREI ORDINATO IN NESSUN ALTRO POSTO CON NESSUN ALTRO CUOCO. INASPETTATAMENTE OTTIMO. CATALANA DI CROSTACEI PRIMO ANTIPASTO SU UNA STREPITOSA DELICATA SALSA DI POMODORO. SECONDO ANTIPASTO LUMACHE CHE INASPETTATAMENTE SI SPOSANO A MERAVIGLIA CON FONDUTA DI PARMIGIANO STAGIONATO. SICCOME DOVE ABITO VENDONO VINI SOLO A SUD QUINDI O ALTO ADIGE O GIÙ DI LÌ HO APPROFITTATO PER UN CALICE DI ZWEIGERT AUSTRIACO CHE SI SPOSO A MERAVIGLIA CON LUMACHE E PICCIONE. UNA ESPERIENZA ESALTANTE OTTIMO PRANZO LATTE LATTE LATTE STREPITOSO PIACEVOLEZZA COMPLESSIVA DA RISTORANTE MERITATAMENTE STELLATO

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