Passione Gourmet Il Cantuccio Albavilla (CO) Mauro Elli Carlo Cappelletti.

Il Cantuccio

Ristorante
Via Dante 32, Albavilla (CO)
Chef Mauro Elli
Recensito da Presidente

Valutazione

14/20 Cucina prevalentemente classica

Pregi

  • L'ambiente raccolto e rilassante.

Difetti

  • Parcheggiare nelle immediate vicinanze può essere problematico.
Visitato il 01-2012

Recensione ristorante.

Siete alla ricerca di emozioni forti? La sferificazione rappresenta la vostra segreta libidine? Avete messo in lista nozze il Roner e l’affumicatoio? Allora transitando da Lecco a Como non cercate ristoro in quel di Albavilla. Viceversa se non disdegnate una cucina confortevole, senza sussulti ma di grande piacevolezza troverete un sicuro approdo qui al Cantuccio. Mauro Elli, da anni al timone di questo locale, stellato da circa un lustro, propone uno stile fatto di piatti solidi, che sembrano sì usciti da un altro decennio (ed alcuni in effetti sono rintracciabili in recensioni datate diversi anni fa), ma che non deludono le aspettative di chi cerca solidità, affidabilità, preparazioni dall’impronta, più che tradizionale, classica.

Laddove le salse sembrano ovunque cedere il passo a brodi, a concentrazioni senza grassi ed estrazioni, qui esse sono pressoché onnipresenti. D’altro canto però sono eseguite a regola d’arte, come altrove sempre meno, quando ci vengono proposte, ci capita di trovare. Vista l’indubbia qualità è quindi tutt’altro che da stigmatizzare questo immobilismo, che peraltro l’abbiente ed affezionata clientela al solito apprezza e benedice con frequenti ritorni. Fra le apparenti anomalie di questo fermo immagine che qui dura da anni segnalo un ulteriore punto di lode, cioè il fatto che anche i prezzi sono fossilizzati perlomeno al 2007 (anno della mia prima visita), caso che a memoria mi pare più unico che raro.
La cucina ci accoglie con un’ouverture all’insegna del tutto fritto. In particolare l’ottimo uovo impanato in salsa d’acciughe ci appare del tutto anacronistico nel proporre un tale concentrato proteico, fritto, in apertura, stuzzicando il gusto ma mortificando, a mio modo di vedere, l’appetito visto che lo stomaco si trova immediatamente impegnato a pieno regime. Un appunto ulteriore, mi si perdoni, al fatto che dopo un uovo cremoso bisognerebbe adoperarsi immediatamente al cambio dei bicchieri, irrimediabilmente compromessi.
Buona la fassona cruda con mousseline al tartufo (in copertina), con la salsa “obbligatoria” e parzialmente coprente ma decisamente meno invadente di qualche anno fa (invito al confronto visivo con la recensione di Viaggiatore Gourmet di circa cinque anni fa). Ghiotti e ben eseguiti i maccheroni ripieni di ragù di coniglio, piatto di immediata (e sola) piacevolezza. Il maialino arrostito con salsa al rosmarino è impeccabile nella cottura della carne, ma sciatto nell’accompagnamento, svolto da quelle che mi son sembrate delle piccole parmigiane di melanzane (che tuttavia non mi pare di aver visto in carta al momento dell’ordinazione). Leggermente avanti invece la cottura del dentice con fagioli di Saluggia e spinaci, anche se in parte questo non secondario dettaglio può rientrare senza troppe forzature nello stile generale della cucina di Elli. Fra i dolci abbiamo provato in questa occasione la frolla con crema alla vaniglia e gelato allo yogurt, con la base eseguita davvero a regola d’arte ed un gelato, al contrario, un po’ scarico di gusto.
La carta dei vini non risparmia qualche sorpresa, prezzata senza eccessi, ed il servizio, pur giovane, si disimpegna con efficienza, cortesia e tempi giusti anche quando la piccola sala è piena. Una tappa affidabile e di gusto, nel cuore della Brianza lariana.

Uovo impanato su salsa d’acciughe.

Crocchette di mortadella, triangolini di gnocco fritto con crescenza e al pesto.

Maccheroni ripieni di ragù di coniglio.

Dentice su passata di fagioli di Saluggia con fagioli e spinaci.

Maiale al forno al rosmarino.

Frolla con crema alla vaniglia e gelato alla fragola.

Strepitose queste perle di cioccolato bianco con Baileys e caffè. Lo bevevo sempre, il caffè freddo corretto Baileys, negli anni ’90.

Pregevole la piccola pasticceria..

..così come i pani, in vasto assortimento.

4 Commenti.

  • Matteo9 Marzo 2012

    Premetto che è il primo commento che lascio, prima o poi bisogna pur iniziare. La prima cosa che mi colpisce è il voto, come si può dare un misero 14 ad un ristorante dove tutto e dico tutto è buonissimo, posso concordare che numerosi piatti sono storici ma il voto deve essere relativo ad un'unica esperienza, non alla somma delle volte che ci si è stati, parere personale e sicuramente criticabilissimo, trovo difficile pensare che al Cantuccio ci si possa trovare da 14. Saluti Matteo

  • Alessandro Pellegri9 Marzo 2012

    Innanzitutto, benvenuto. ;-) Perdonami, non entro nel discorso specifico del ristorante, ma non trovi che un voto basato su più passaggi abbia argomenti più solidi rispetto al voto proveniente da un'esperienza "one shot"?

  • Carlo (TBFKAA)9 Marzo 2012

    ciao, Matteo e benvenuto anche da parte mia. Credo di capire il senso della tua obiezione, ma devi sapere che un tale elemento viene rilevato perchè ci fa sempre piacere un costante ricambio dei piatti in carta, ma esso non influisce nè ha influito sulla valutazione. 14 è una valutazione più che positiva. Devi leggere il tutto in ottica PG. Non è un voto che diamo via per aver semplicemente e banalmente "mangiato buone cose".

  • Raffo10 Marzo 2012

    che 14 sia un voto "misero" è poi tutto da dimostrare...

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