Passione Gourmet Osteria Numero Sette, Bologna, di Fabio Fiorillo - Passione Gourmet

Osteria Numero Sette, Bologna, di Fabio Fiorillo

Trattoria
Recensito da Presidente

Valutazione

Pregi

Difetti

Visitato il 03-2024

390

Recensione Ristorante

Bologna la grassa.
Sarà, ma in centro, eccettuati i due o tre soliti noti, si mangia malino. La tradizione, quella vera, con ricette centrate e materie prime gloriose, la si trova più facilmente in provincia che in città. Ve lo diranno anche i bolognesi che è così.
Di Domenica, peraltro, son tutti chiusi, strano a dirsi. A Rastignano, nella cintura cittadina, a pochi minuti dal caos, fortunatamente c’è un porto sicuro, aperto ai naviganti gourmet, a cui noi siamo approdati con gioia. Piero Pompili in sala ed Arnaldo Laghi in cucina conducono la celebre Osteria n. 7, piccola insegna lungo la statale. Difficile notarla, bisogna sapere che è lì.
Ad accogliervi, con grande affabilità, c’è Pompili, alias Muccapazza sul web.
Le salette sono piene, pochi i coperti, invero, non più di quaranta, ma è un buon segno.
L’ambiente è curato ed informale, come si conviene ad un’osteria, pochi fronzoli, tavoli di legno e tovaglie di carta.
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In menu le proposte sono poche, ma tutte di livello. Ovviamente a farla da padrone è la materia prima, in alcuni casi eccelsa. Notoria è la ricerca costante dei proprietari di artigiani del gusto, dalle fantastiche ed oramai rare sfogline che lavorano ancora di mattarello, ai piccoli produttori di carne.
Inizio in discesa con un notevole assortimento di salumi di Mora Romagnola da abbinare ad una piadina tiepida, magari con l’aggiunta di un vero squacquerone e di una quiche agli spinaci.
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Lambrusco in abbinamento, of course (piacevole e beverino l’Otello di Ceci nel nostro caso).
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Poi si vola alto con le tagliatelle. La sfoglia, callosa e rugosa, è fantastica, ottimo anche il ragù con la giusta proporzione tra carne e pomodoro. Piatto della tradizione golosissimo.
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Ed ancora i passatelli con crema al parmigiano, pinoli e uvetta. Equilibrati e saporiti. Nulla da eccepire.
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Nell’attesa dei secondi, soddisfatti, notiamo che il servizio è puntuale e mai invadente, ci si sente a proprio agio. Bene così.
Di grande sostanza sono le polpette di Mora Romagnola e mortadella. Il friggione, su cui sono adagiate, dà una marcia in più, ma rallenta la digestione… le cipolle, parte integrante della ricetta, in gran quantità non renderanno una passeggiata il vostro momento post prandiale.
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Buono anche il maialino da latte in porchetta con patate al forno e rosmarino. Cottura e qualità della carne sono indiscutibili. Sapido senza essere salato, tenero senza essere flaccido.
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Anche i dolci seguono il medesimo percorso. Territorio e tradizione si coniugano amabilmente nel mascarpone con salsa al cioccolato fondente e lamelle di mandorle.
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Migliore, però, il buonissimo fiordilatte al caramello. Da bissare se quel friggione…
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Un pasto completo, di qualità, a 40 euro è difficile da fare a queste latitudini; non abbiamo dubbi nel consigliarvi (e consigliarci) l’Osteria Numero 7 quale tappa golosa se si è in zona.
Un must per chi desidera inoltrarsi nella cultura gastronomica bolognese.

il pregio: Le Materie Prime.

il difetto: Scelta limitata.

Osteria N°7
via A. Costa 7
Rastignano di Pianoro (BO) tel. 051/742017
Chiuso il Lunedì

Costo: 40 euro per un pasto completo. Non sono previsti menu degustazione.
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Fabio Fiorillo

7 Commenti.

  • Carlo10 Dicembre 2010

    a me sti dolci da 'a Roma nun me piaciono

  • Il Guardiano del Faro10 Dicembre 2010

    Però almeno qui si mangia

  • raffo10 Dicembre 2010

    ...che,per chi non beve,è già un buon punto da cui partire..

  • Il Guardiano del Faro10 Dicembre 2010

    ...tu non bevi alcool? Pensa un astemio alle prese con la lepre cruda marinata con le capesante crude, piuttosto che con un piccione con i calamari o un coniglio con le cozze (tutti piatti stellati.. non è cazzeggio), hai voglia a mettergli vicino un whisky, ci vorrebbe uno psicologo che ti versasse in gola un Tanqueray ten per farti rilassare e non partire verso la cucina con un minaccioso collo di bottiglia spezzato

  • Gml11 Dicembre 2010

    Complimenti alla recensione e soprattutto a Pierino, è un pò che manco dai Suoi lidi ma lo ricordo come voi, solido, affidabile, e goloso. E cosa non comune, ti mette voglia di tornarci, e pazienza se alle volte la digestione è difficile, mica si può mangiare "giardino dell'orto" sempre...

  • velavale11 Dicembre 2010

    e io ancora non ci sono andato! saro testone??

  • Luca12 Dicembre 2010

    Noto con piacere che, oltre ai vaneggiamenti di tanti utenti (a volte anche dotti, come nel caso del signor Revello), su questo sito compaiono anche dei commenti sensati ed appropriati come quelli del "Guardiano del faro".

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