Casa Romano

VALUTAZIONE

Cucina Moderna

16/20

PREGI
Un ristorante finemente ristrutturato con una vista mozzafiato.
Una cucina interessante e in progressione.
DIFETTI
Un servizio da rodare ancora.
Una carta dei vini troppo stringata e convenzionale.

Giovani talenti crescono

Luca Adobati aveva il destino segnato nel solco della tradizione di Famiglia, che possiede da più di 50 anni una trattoria e luogo per banchetti sulle colline della val Brembana, per la precisione ad Alzano Lombardo. Ma dopo il diploma decide di fare esperienze in grandi luoghi di accoglienza, e come non cominciare da uno dei luoghi principe in zona? Eccolo quindi a lavorare per oltre 10 anni da Da Vittorio. Ma non sazio decide di proseguire la sua esperienza all’estero, per la precisione in Francia, prima alla corte di Yannick Alleno e poi al Mirazur di Mauro Colagreco, esperienza che lo segna profondamente – parla dello Chef Argentino come del suo maestro – fino a diventarne il secondo fidato al suo ristorante di punta, il Mirazur, appunto. Ed ora, a 30 anni appena compiuti, eccolo ristrutturare e stravolgere il ristorante di famiglia e farne un angolo, una bomboniera, più attinente al suo percorso e al suo talento.

Quando le rotondità lievemente acide lasceranno spazio agli amari

L’apertura di Casa Romano è avvenuta meno di un mese fa, ma è già un ristorante in cui è difficile prenotare. Merito della curiosità della clientela locale e non, certamente, ma soprattutto merito di Luca che ha preso a muovere i primi passi nella direzione di una cucina dalle rotondità e gradevolezze molto marcate. Un piatto, il Viaggio a Parigi il Cordon bleu XL con contorni di stagione, ordinabile minimo per 2 persone, è già un signature immancabile sulle tavole di gran parte dei commensali che visitano il ristorante. Così come Tonno, bagna cauda di lago e nasturzio. Due piatti che ricordano e rimandano inequivocabilmente alla sua esperienza dalla famiglia Cerea. Ma il resto della cucina, che ricorda e rammenta il suo maestro Colagreco, è ricca di influenze francesi e molto marcata da quel modello. Piatto sicuramente più rappresentativo il Casoncello di mare, gambero rosso, arancia sanguigna e la sua bisque. Un piatto che incontra dei casoncelli che paiono quasi pasta secca, dalla callosità pronunciata e dal ripieno di ricotta lieve ed elegante, che fanno da supporto di texture e consistenza al piatto, fatto di una bisque aromatizzata all’arancia sanguinella davvero perfetta e intensa, smorzata e finanche elevata dalla salsa al basilico a fianco. Un piatto da prendere a modello e da spingere verso vette ulteriori, così come il Risotto all’aglio orsino, lardo e crudo di seppia, che sopprime il gusto amaro-fenico del porro e iodato della seppia con una punta di eccesso di uso di grassi caseari in mantecatura, rendendolo però più orizzontale nell’approccio e smorzando anche l’intensità dell’aglio orsino.

La strada è certamente lunga, qualche aggiustamento sulle proporzioni, sugli allunghi, sulle geometrie va fatto e sarà certamente utile a migliorare nettezza e nitidezza nei sapori ed eleganza delle preparazioni, oggi golosamente più grevi di quanto sembrano. Ma diamo piena fiducia a un cuoco e a un progetto molto interessante.

IL PIATTO MIGLIORE: Casoncello di mare, gambero rosso, arancia sanguigna e la sua bisque.

La Galleria Fotografica:

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Alberto Cauzzi

Imprenditore della New Economy con il pallino dell’enogastronomia, gira il mondo a caccia del miglior ristorante di alta cucina, non ancora trovato. Al vino è approdato apparentemente per caso, provenendo da una famiglia di astemi. Scoprì in seguito che un suo bis-nonno era un ottimo produttore di vino, nebbiolo in Valsesia, ed anche un discreto consumatore. E' stato il vice direttore della guida ristorante de L'Espresso per gli anni 2023 e 2024. E’ stato l’ideatore ed è il presidente del progetto Passione Gourmet. Le sue passioni: l’avanguardia misurata in cucina e i grandi vini di Borgogna.

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VALUTAZIONE

Cucina Moderna

16/20

PREGI
Un ristorante finemente ristrutturato con una vista mozzafiato.
Una cucina interessante e in progressione.
DIFETTI
Un servizio da rodare ancora.
Una carta dei vini troppo stringata e convenzionale.

INFORMAZIONI

PREZZI

Menù degustazione 7 portate 75 euro, alla carta 4 piatti a 85 euro

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