Contraste

VALUTAZIONE

Cucina Moderna

18/20

PREGI
Riflessioni: menu di concezione avanguardista in grado di disorientare e, al contempo, ammaliare.
DIFETTI
La difficoltà di parcheggiare nei pressi del ristorante e il rischio di spendere 10 euro l’ora nell’unico parcheggio limitrofo.

Audacia e maturità

Ludica, divertente, immediata e golosa.

Mettete da parte i suddetti aggettivi con cui era stata etichettata la cucina di Contraste, se desiderate avventurarvi nel percorso “Riflessioni”. Si tratta del perfezionamento del nuovo capitolo gastronomico degli Chef Matias Perdomo e Simon Press, andato in scena per la prima volta un paio d’anni fa, che ora sta virando verso una più consapevole maturità. La proposta si distacca nettamente dalla cucina alla quale questa tavola ci aveva abituato, dimostrando un coraggio esemplare nel superare una comfort zone con piatti che sfidano, al contempo, le aspettative e i pregiudizi del pubblico. In molti avranno pensato ad un salto nel buio, una forzatura dettata dall’esigenza di introdurre novità in un ristorante che, pur avendo riscosso un grande successo di pubblico anche in assenza di un menù tradizionale, rischiava di scivolare verso la monotonia. Eppure, sebbene mantenga la consueta attrattività, non soltanto per i commensali neofiti, l’offerta più creativa di Contraste si colloca oggi in un terreno completamente diverso, abbracciando una complessità e una profondità più evidenti.

Riflessioni

“Riflessioni” (in antitesi a “Riflesso”, menu dei classici), è indubbiamente frutto della curiosità gastronomica dell’accoppiata uruguagio-argentina. Questo percorso non lascia indifferenti, dall’inizio alla fine, qui vengono contemplati sottili equilibri e sensazioni (dolcezza, nuance aromatiche, tonalità grasse sovrapposte, ingredienti che in combine con altri risulterebbero disturbanti, consistenze apparentemente discutibili) improntate a compiacere, dopo una necessaria contemplazione, olfatto e gusto e viceversa, in un armonioso risultato d’insieme che giunge sempre, seppur non con immediatezza. Al posto del canonico amuse bouche arriva subito un piatto (bellissimo, come tutti quelli che arriveranno al tavolo) di Fusilloni con luppolo, pompelmo rosa, basilico, foglie di cappero e parmigiano: un “anti-pasta” che irrompe sul tavolo come un attesissimo film senza titoli iniziali. Una scelta, distante dal prevedibile, che non soltanto sovverte i cliché ma dimostra che la concretezza può avere forme diverse da quelle usuali. C’è poi qualche passaggio confortante ma non carente di complessità come l’Ostrica con cachi, vaniglia e champignon, con tanto umami che si fa persistente con le note dolci degli altri ingredienti. Forse l’assaggio migliore si materializza con Arachidi, tendini, caviale, frutto della passione e “arrosto” dove la caotica disposizione degli ingredienti trova uno splendido equilibrio tra consistenze molli e dure, sapidità e acidità contenute e un denso consommé di arrosto che fa da collante, conferendo un’inaspettata profondità al piatto sul finale. Anche la sequenza principale incentrata sulla proteina animale mette in evidenza uno studio estremamente accurato delle frollature, cotture, consistenze e masticazioni delle carni, sempre accompagnate da una componente liquida che gioca sapientemente con l’acido e l’aromatico, elemento, quest’ultimo, che rischia di essere predominante ed eccessivo ma, in verità, è il fil rouge di tutto il percorso. Il gran finale è quasi liberatorio, con l’iconica Torta di rose – in una delle esecuzioni più golose del panorama nazionale – che è nemesi dell’intero percorso, rivelandosi accomodante e appagante. Una chiusura richiesta timidamente a furor di popolo di un menu che si conferma certo ostico, ma al contempo affascinante grazie alle sue molteplici chiavi di lettura.
La sala di Contraste, che funziona come un orologio svizzero, si è arricchita negli ultimi tempi di altri giovani talenti di grande esperienza come Marian Tamas e Stefano Cavaterra, grande personalità e sicurezza sul mondo del vino che saprà dispensare preziosi consigli su una carta, imbastita intelligentemente dal “terzo uomo” di Contraste, Thomas Piras, che offre una selezione di etichette ampia e variegata, consentendo di gustare bottiglie di qualità a prezzi accessibili.

IL PIATTO MIGLIORE: Arachidi, tendini, caviale, frutto della passione e arrosto.

LA GALLERIA FOTOGRAFICA:

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Picture of Leonardo Casaleno

Leonardo Casaleno

Avvocato di professione e appassionato cinefilo, il suo cammino è stato segnato fin dalla giovane età da un sorprendente incontro con una passatina di ceci sulla via di San Vincenzo: un momento che ha acceso in lui un profondo culto per il cibo. Oggi sfugge con entusiasmo alla monotonia quotidiana per andare alla ricerca di tavole tradizionali o innovative che siano, purchè autentiche e capaci di sfamare la sua curiosità gastronomica. Nutre un altro grande amore per i viaggi che si manifesta in modo spontaneo: prenota un ristorante, quindi pianifica l’itinerario.

0 Comments

  1. CONTE MAX ha detto:

    Ciao Leonardo, noto con piacere che il pairing è stato altrettanto valido. Complimenti , mi sarei seduto a tavola con voi più che volentieri.

  2. CONTE MAX ha detto:

    Ciao Leonardo, noto con piacere che il pairing è stato altrettanto valido. Complimenti , mi sarei seduto a tavola con voi più che volentieri.

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VALUTAZIONE

Cucina Moderna

18/20

PREGI
Riflessioni: menu di concezione avanguardista in grado di disorientare e, al contempo, ammaliare.
DIFETTI
La difficoltà di parcheggiare nei pressi del ristorante e il rischio di spendere 10 euro l’ora nell’unico parcheggio limitrofo.

INFORMAZIONI

PREZZI

Solo due menù degustazione: Riflesso (con i classici) e Riflessioni (il percorso più innovativo) entrambi a 180€.

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