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Bellavista

Vino
Recensito da Orazio Vagnozzi

Diventare contemporanei rimanendo classici

Il 28 ottobre a Erbusco Francesca Moretti e Richard Geoffroy hanno presentato Alma Assemblage, una trilogia che segna l’inizio di una nuova era per Bellavista.

Richard Geoffroy, uno dei più geniali e capaci chef de cave della storia di Champagne, l’uomo che per tanti anni ha diretto Dom Perignon contribuendo in modo determinante a crearne notorietà, mito e successo planetario, sbarca sulle rive del lago d’Iseo, a Erbusco, in Franciacorta, come consulente della cantina Bellavista e, insieme a Francesca Moretti, che la dirige, firma una trilogia di bollicine: Alma Assemblage 1, Alma Rosé Assemblage 1, Alma Non Dosato Assemblage 1, tre cuvée con base vendemmia 2021. Non è stata solo la presentazione di nuove etichette, ma il sugello di una nuova fase nello sviluppo di una delle aziende leader della spumantistica italiana e mondiale, che ha dato un contributo fondamentale alla costruzione di uno dei territori-simbolo del vino italiano, facendo entrare il Franciacorta nel salotto buono della produzione mondiale di bollicine.

Sembra l’inizio di quella che potremmo definire una “nuova era” per Bellavista che si potrebbe sintetizzare nel concetto di “contemporaneità nella classicità”.  E’ evidente che le bollicine italiane hanno fatto breccia nei mercati internazionali e quello che Bellavista insieme a Geoffroy comunicano è che oggi è il momento per Franciacorta, e quindi per Bellavista, di dare il via libera alla propria identità e di esprimere la propria individualità. Le condizioni ci sono. La Franciacorta non ha nulla da invidiare a Champagne sia in termini di vinificazione che di qualità delle uve e Bellavista, con i sui 209 ettari  suddivisi in 129 parcelle, trattate singolarmente, con un approccio sartoriale, è nelle migliori condizioni per farlo, potendo contare su terreni vocati, parcellizzazione per un’enologia di precisione, essenziale per la creazione delle cuvée e un dream team che insieme a Francesca Moretti e Richard Joffroy in cantina si avvale in vigna della competenza, dedizione e passione di Marco Simonit, creatore, con Pierpaolo Sirch, del metodo di potatura della vite adottato dai vigneti delle aziende più prestigiose al mondo. 

Ne sono prova le tre etichette presentate, le cui cuvée derivano dall’assemblaggio  di oltre 100 selezioni di vini base provenienti dalle uve dai vigneti principali dell’azienda.

La degustazione

Alma Assemblage 1 è un vino che al naso esprime profumi di fiori bianchi e note agrumate che annunciano complessità e freschezza. In bocca si presenta dinamico e teso, con un finale sapido che dona carattere e profondità e allunga il sorso.

Alma Rosé Assemblage 1, un rosato dal naso seducente di zagara e agrumi canditi. Fresco e fragrante al palato, ampio avvolgente, sapido e dal lungo finale. 

Alma Non Dosato Assemblage 1 presenta note agrumate di lime, fiori bianchi e erbe aromatiche e spezie dolci e in bocca risulta  energico, dinamico con freschezza e maturità del frutto in perfetto equilibrio a donare eleganza. 

Tre vini la cui numerazione cardinale, 1, rappresenta l’inizio di un nuovo viaggio, con ogni anno che darà vita a un’edizione unica. La bottiglia si presenta come una piccola opera d’arte, arricchita dalle firme di Francesca Moretti e di Richard Geoffroy sul retro, a testimonianza del legame tra l’enologa di famiglia e il suo mentore. Nel cofanetto, una mappa disegnata a mano ripercorre i Genius loci della Franciacorta e di Bellavista: i vigneti principali, i confini naturali, il lago d’Iseo, il monte Guglielmo; la collina dove trovano dimora la cantina, L’Albereta e la casa della famiglia; Villa Lechi e la sua storia, l’impianto di barbatelle e il Convento della Santissima Annunciata.

La cantina

Bellavista è stata fondata 47 anni fa dall’imprenditore delle costruzioni Vittorio Moretti, patron della Holding Terra Moretti, di cui il Gruppo Terra Moretti Vino, presieduto da Francesca Moretti è una branca. Ricordiamo che il ramo vino della holding, con circa 1200 ettari di vigneto, oltre a Bellavista contempla cantine come Contadi Castaldi, sempre in Franciacorta, Petra a Suvereto, Teruzzi a San Gimignano e Sella e Mosca in Sardegna. Se Alma rappresenta un grande arazzo della Franciacorta e di Bellavista, ricordiamo la sua gamma che si sviluppa attraverso il Brut Teatro alla Scala e culmina con la Riserva Vittorio Moretti. Attorno a questa struttura si dispongono in una circolarità armoniosa i vini satellite: il Rosé Millesimato, il Satèn e il Pas Operé. E poi c’è Meraviglioso, il multi-vintage che funge da custode, il “guardiano del passato” che protegge l’eredità di Bellavista e anticipa ciò che continuerà a rappresentare nel futuro.

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