Passione Gourmet Villa Elena - Passione Gourmet

Villa Elena

Ristorante
via San Vigilio 56, Bergamo
Chef Marco Galtarossa
Recensito da Fiorello Bianchi

Valutazione

17.5/20 Cucina prevalentemente di avanguardia

Pregi

  • Varietà di registri e di proposte.
  • Location di grande bellezza.

Difetti

  • Tempistica di servizio, dettata dalla numerica di portate, un po' lunga.
Visitato il 05-2024

Marco Galtarossa, il fine cesellatore

È da poco più di un anno che Enrico Bartolini ha spostato la sede del suo ristorante, a Bergamo, decidendo anche per un cambio di nome, da Casual a Villa Elena, nome proprio della storica villa sopra Bergamo Alta. La nuova sede è decisamente prestigiosa, elegante e affascinante, con una vista incredibile su Milano, Lodi e Brescia. A capo della brigata c’è sempre Marco Galtarossa, giovane talento cristallino di cui abbiamo già parlato, che abbiamo trovato maturato e ancora più ispirato, a detta sua, proprio dalla nuova, bellissima, location. Ha affinato ulteriormente l’arte toreutica solo che, anziché lavorare il metallo in incavo e a rilievo, lavora vegetali, pesce, carne e frutta, facendo emergere forme ben delineate e ben proporzionate, sulle quali andare di fine cesello, impreziosendole con erbe varie. Arrivano così piatti che esprimono visivamente eleganza e grazia nella proporzioni e nei colori, con una cura estrema del dettaglio e, allo stesso tempo, svelano complessità e stratificazioni di sapori che arrivano in progressione incalzante al palato.

Metamorfosi stagionale

Il percorso degustazione (nel nostro caso è quello primaverile di qualche tempo fa) è un susseguirsi di metamorfosi, un po’ magiche, di eccellenti materie prime, cercate, raccolte e acquistate sull’asse orientale dai monti Bergamaschi alla laguna veneta. La magia inizia subito con una batteria imponente di amuse bouche, impressionante per numerica e varietà di gusti. La maggior parte delle portate prevede dei side dishes che elaborano ulteriormente la materia prima protagonista del piatto principale, e prevedono declinazioni diverse di componenti secondarie. Sorprendente la gestione di Marco Galtarossa dei vari registri di gusto, con una nota di amaro che è presente in più di un piatto, così come vari livelli di acidità, sempre ben controllati e dosati.

Notevole il piatto con Asparago bianco di Bassano, zabaione affumicato, salsa di armelline e asparagi selvatici e, a parte, un cremoso di asparagi arrostiti e gelato di armelline; strepitosa l’Animella di gola di vitello glassata e cotta alla brace, crema di carciofi, levistico e limone arrostito e nei due side dishes, Castraura in tempura con caviale affumicato, salvia ananas e una Insalata di castraure in salsa ponzu. Si vola sempre alto con le Spugnole dell’alto bellunese farcite con arachide salata, ghiande e miso, glassate in uno jus di funghi, emulsione al Verjus ed estratto di crescione, ennesimo esempio di stratificazione di sapori che arrivano sempre netti e decisi. Golosi e complessi i Plin farciti di ortiche e bruscandoli brasati, crema di ortica, riduzione di teste d’astice e percezioni di caffè, completati da uno squisito ragù di lumachine di mare.

Un percorso multidimensionale di sapori, nel quale Galtarossa riesce a cesellare, con grande perizia, tante deliziose opere che appagano sia la vista sia il palato. Marco Galtarossa è un talento che splende, sempre più luminoso, nel firmamento delle stelle di Bartolini.

IL PIATTO MIGLIORE: Animella al limone e castraure.

La Galleria Fotografica:

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