Passione Gourmet Maison Pic - Passione Gourmet

Maison Pic

Ristorante
285 av. Victor Hugo, Valence (Francia)
Chef Anne Sophie Pic
Recensito da Carlo Nicolò

Valutazione

18.5/20 Cucina prevalentemente di avanguardia

Pregi

  • Il servizio allo chef’s table di un solo piatto del menù.
  • L’eleganza della cucina e della struttura che la ospita.
  • Carta vini assortita con etichette di difficile reperimento.

Difetti

  • Prezzi alti del menù.
Visitato il 04-2023

Purezza, audacia, equilibrio

Si suole affermare che “la prima generazione crea, la seconda mantiene e la terza distrugge” ma qui da Maison Pic v’è l’eccezione che conferma la regola. Dopo nonno e padre, è ora il tempo di Anne Sophie Pic che non solo ha mantenuto il lustro dinastico ma negli ultimi tempi ha anche rigenerato l’idea e il concetto di cucina francese donando ai suoi piatti quella spinta contemporanea che negli anni precedenti appariva un po’ troppo soffocata. La purezza di sapori è il leit motiv dell’intero menù, l’esaltazione gusto-olfattiva di ogni singolo ingrediente rende ogni piatto una perfetta sinfonia. Tutti gli elementi contano, nessuno escluso, ogni gusto è percepibile e riconoscibile nonostante, in taluni casi, gli accostamenti aromatici siano variegati e all’apparenza configgenti tra loro.

Istinto femminile

Audacia ed equilibrio perfettamente integrati proprio come lo sono gli innesti orientali nei Berlingots con banon, the matcha, crescione, bergamotto, nell’Abalone ed escargots con liquirizia, aglio nero e The Buddha Ama Cha ovvero nella Scorzonera con purea di radici di prezzemolo, ventresca di maiale e salsa con sesamo nero, yuzu, grue di cacao, quest’ultimo il piatto migliore dell’intero percorso insieme all’Animella con camomilla e cavolfiore che viene cotta nella cera d’api, la cui nota dolce non rimane superficiale ma permea le fibre della carne donandole una consistenza vellutata e un sapore quasi etereo.

Una cucina che rappresenta il perfetto riflesso della personalità della sua sua autrice il cui essere autodidatta l’ha senza dubbio aiutata a defilarsi da schemi precostituiti per dare il giusto seguito al suo istinto di donna sensibile, scrupolosa e attenta al dettaglio. Molto interessante e decisamente azzeccata è la scelta di servire allo Chef’s table un singolo piatto del menù, in luogo dell’intero pasto, ciò che, da un lato,  consente a più persone di godere del bellissimo spettacolo che le cucine offrono (decine di cuochi che si muovono all’unisono, tagliano, condiscono, affettano, arrostiscono in ampi, futuristici e luminosi spazi), dall’altro, si permette al commensale di passare la maggior parte del tempo in sala ove la magnificenza degli arredi e l’alta professionalità della giovane brigata contribuiscono a nobilitare l’esperienza all’interno di questo tempio che celebra l’eccellenza della gastronomia internazionale.

IL PIATTO MIGLIORE: ex aequo: Scorzonera con purea di radici di prezzemolo, ventresca di maiale e salsa con sesamo nero, yuzu, grue di cacao; Animella con camomilla e cavolfiore.

La Galleria Fotografica:

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