Umani Ronchi

Oltre i confini

A metà degli anni ‘50, a Cupramontana, dove il Verdicchio Classico trova la sua massima espressione, nasce Umani Ronchi, cantina emblematica per il suo solido legame con il concetto di famiglia e di identità territoriale. È Gino Umani Ronchi a muovere i primi passi verso ciò che diventerà una grande realtà marchigiana e non solo: inizialmente affiancato da Roberto Bianchi e Massimo Bernetti, cederà negli anni ’60 l’intera attività e i rispettivi vigneti alla famiglia Bernetti.

Conservandone il nome e promuovendo una costante ricerca in termini di qualità e sperimentazione in ambito agronomico ed enologico, Umani Ronchi intraprende un nuovo percorso imprenditoriale trasferendo la propria sede ad Osimo, corredandosi nel tempo di una cantina, ristrutturata nel 2000, volta alla vinificazione e la valorizzazione del Rosso Conero oltre che del Verdicchio. Negli anni è Michele, il figlio di Massimo, ad affiancare il padre con l’obiettivo di far crescere l’azienda aumentando la superficie agricola di proprietà estendendo i confini della tenuta verso l’Abruzzo e, ultimo ma non ultimo, avvalendosi della collaborazione di un enologo importante: al secolo, Giacomo Tachis.

Dai Castelli di Jesi, dove la terra caratterizzata da terreni argillosi e il Verdicchio trova la sua dimensione, fino al Conero, dove i vigneti vicini alla costa risentono dell’influenza mitigatrice del mare e dei terreni calcarei, i 210 ettari totali di proprietà si completano in terra abruzzese. L’accezione nei confronti di un approccio etico e volto alla salvaguardia dell’ambiente nella sua biodiversità parte proprio da Tenuta Centovie, 35 ettari coltivati sulle pendici di una collina esposta a sud-est/sud-ovest nei pressi di Roseto degli Abruzzi, nel teramano. Qui, da terreni alluvionali con uno strato franco argilloso sabbioso da cui a tratti affiora la ghiaia sottostante, nascono vini di grande identità, complice anche la vicinanza con il Gran Sasso e all’influenza mitigatrice del Mar Mediterraneo, le uve Montepulciano, Trebbiano e Pecorino godono delle ideali condizioni per esprimere appieno la propria aromaticità.

Ed è proprio in Abruzzo che nel 2001 nasce il progetto di conversione e certificazione biologica dei vigneti Umani Ronchi, che si estende dal 2013 alle Colline del Verdicchio e dal 2016 al Conero. Un nobile intento che mira alla valorizzazione del territorio e della sua produzione, forgiando vini come il Montepulciano d’Abruzzo Bio Centovie e il Pecorino Bio Centovie, oltre ai rossi del Conero da uve Montepulciano, dagli avvolgenti ed eleganti tannini, o ai bianchi dalla lunga potenzialità evolutiva a base Verdicchio e Chardonnay.

La degustazione

Montepulciano d’Abruzzo DOC Bio Centovie 2018

Da uve 100% Montepulciano dalla perfetta maturità fenolica nasce il Centovie 2018, espressione di un territorio d’alta vocazione. Alla prima fase di fermentazione in serbatoi d’acciaio segue l’affinamento in parte in botti grandi e in parte in legno piccolo per un periodo di 12-14 mesi, che termina in bottiglia per altri 6-8 mesi. Nel suo distintivo colore rosso rubino con delicati riflessi violacei si fanno spazio le note di marasca e di mora avvolte in sentori speziati dolci di tabacco e tè nero, dall’attacco morbido al naso. Lo stesso spettro di sensazioni si esprime al palato dove un tannino in punta di piedi gioca con un’acidità misurata e una prestanza di medio corpo, ma dall’ottima beva.

Pecorino IGT Bio Centovie Colli Aprutini 2020

Dalla selezione delle migliori parcelle del vigneto di Roseto degli Abruzzi le uve Pecorino provenienti dalla raccolta manuale delle stesse nella prima metà di settembre, convogliano in una soffice pressatura e una fermentazione in serbatoi d’acciaio per circa 20 giorni, a cui segue un affinamento per circa 12 mesi in cemento e 5 mesi in bottiglia. Il bel color giallo paglierino che risplende nel calice conduce un naso molto espressivo, che spazia da sentori di camomilla, fino alla pesca bianca e la susina gialla, corredandosi della balsamicità della nepetella. La seducente freschezza già scorta all’olfazione si conferma in una bocca di buona tensione, dall’apertura agrumata e dalla sapidità che ne allunga il sorso, affilato e intenso.

* I vini di Umani Ronchi sono distribuiti da Partesa.

Visited 1 times, 1 visit(s) today
Picture of Irene Pinardi

Irene Pinardi

Dalla sua formazione all’Accademia di Belle Arti, ricerca sempre e in ogni contesto la Bellezza, nell’arte, nella fotografia e infine nella cucina e nel vino. Con pianta fissa a Bologna, non disdegna il viaggio, l’andare “errando”, per oltrepassare concetti già afferrati e afferrabili, l’indagare tutto ciò che non si conosce e apra alla bellezza dell’incompiuto, come occasione di narrazione di ciò che non è ancora svelato. Redattrice e social media manager di Passione Gourmet, scrive per altre riviste del settore.

1 Comments

  1. ste ha detto:

    salve,compro sempre il rosato di Umani, buonissimo ma il mio vinaio di fiducia trova difficile da proporre vista un eticetta,a suo dire fuoriviante e decisamente bruttina,un pò concordo.Vino ripete qualità prezzo fantastico.ciao e grazie dei bei consigli.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

IL NOSTRO GIUDIZIO

RECENSIONI CORRELATE

IL NOSTRO GIUDIZIO

Vini Bianchi
Vini Bianchi

Recensioni Ristoranti Europa Visualizzazioni:26

Nerua

Una cucina per sottrazione Nerua è il nome in dialetto basco del fiume che attraversa la città di...

Recensioni Ristoranti Italia Visualizzazioni:234

Wistèria

Ristorante Wistèria, insegna veneziana, ha già visto passare tra le sue mura diversi cuochi di...

Recensioni Ristoranti Italia Visualizzazioni:419

Ausa

Ausa, ristorante dei giovani Anisia Cafiero e Pasquale De Biase, propone una cucina dal concreto...

Close