Passione Gourmet Venissa - Passione Gourmet

Venissa

Ristorante
fondamenta S. Caterina 3, Mazzorbo
Chef Chiara Pavan e Francesco Brutto
Recensito da Claudio Persichella

Valutazione

17/20 Cucina prevalentemente di avanguardia

Pregi

  • Due bravissimi chef celebrano la natura in un piccolo paradiso.

Difetti

  • Anche le belle esperienze terminano (ma è giusto così).
Visitato il 05-2022

Un’esperienza che riconcilia con la vita

In una piccola oasi lontano da tutto e da tutti, un vero e proprio paradiso in miniatura posto sull’isola di Mazzorbo, nel cuore della laguna veneta e più specificamente della “Venezia nativa” (come si definisce l’agglomerato delle isole di Burano, Torcello e, appunto, Mazzorbo), è possibile regalarsi un’esperienza gastronomica di quelle che riconciliano con la vita. Nel vero e proprio hortus conclusus messo sei anni fa dalla famiglia Bisol a disposizione di Chiara Pavan e Francesco Brutto, quest’ultimo in pianta stabile al Venissa dopo l’esperienza dell’Undicesimo Vineria a Treviso che lo vedeva alternarsi tra i due indirizzi, il contratto tra rispetto per l’ambiente e armonia con la natura circostante viene sublimato dall’utilizzo compiuto del mondo vegetale che funge da passepartout di un’idea di cucina semplice (apparentemente), elegante e diretta.

Se lo stile dell’Undicesimo Vineria si esprimeva attraverso timbri amari ed acidità spinte con strappi che ne rappresentavano caratteristica essenziale, qui, insieme a Chiara Pavan, si percorre una strada decisamente più equilibrata e armoniosa dove fermentazioni, estrazioni e cotture millimetriche esaltano una materia prima che letteralmente circonda il ristorante nella sua interezza garantendone, per quanto riguarda gli approvvigionamenti, un’autonomia prossima alla totalità oltre che una gamma di potenzialità espressive davvero notevole.

Dichiarazione di intenti

I piatti che si succedono nel menù degustazione, presente nelle varianti di 5-7-9 portate, sembrano quasi una dichiarazione di intenti di questa filosofia dettata da una natura che i due bravissimi Chef intercettano seguendone la stagionalità e traducendola in preparazioni che la celebrano degnamente. Un lactokoji di pinoli accompagna felicemente, ad esempio, una delicata Insalata di ravioli di burro di artemisia cui le erbe aromatiche donano ricchezza e complessità in un piatto-compendio essendoci fattura, nuance selvatiche e idee.

Squisito, e goloso, il Toast di granchio blu nappato da una maionese delle proprie teste davvero comme il faut e, per quanto riguarda le cotture, la gola di gallinella alla brace con la vescica natatoria brasata sono lì a dimostrarne la completa padronanza. Non manca un tuffo nel passato con gli iconici Tortellini ripieni di tamarindo, doppia panna e bitter di angostura a testimoniare i fasti del passato e sancire al contempo ulteriore demarcazione con lo stile attuale.

Non potrà mancare, a fine pasto, una passeggiata nella silenziosa quiete del piccolo Resort che circonda il ristorante, e nella quasi fiabesca Mazzorbo, a terminare una giornata che definire gratificante sarebbe alquanto riduttivo.

La Galleria Fotografica:


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