Passione Gourmet Le nuove annate di Biondi-Santi - Passione Gourmet

Le nuove annate di Biondi-Santi

di Orazio Vagnozzi

Brunello di Montalcino Riserva 2015 e annata 2016

Originale presentazione, ai primi di marzo, del Biondi-Santi Brunello di Montalcino Riserva 2015 e del Brunello di Montalcino 2016 che, come da tradizione, vengono rilasciati più tardi rispetto a quanto consentito dal disciplinare. Per l’azienda, che oggi conta 32 ettari, è stata l’edizione n.1 de “La Voce di Biondi-Santi”: un’edizione dedicata al tema dell’“Equilibrio” tra uomo, natura e tempo, che definisce il Dna dei vini Biondi-Santi ed è alla base della loro eccezionale longevità.

Si tratta di un progetto di comunicazione voluto dall’azienda per portare oltre i confini di Tenuta Greppo – dove il Brunello di Montalcino è stato creato nel 1888 – le esperienze, le storie e le conversazioni che nascono attorno ai suoi vini e che poi viaggiano in tutto il mondo. Un progetto che si traduce in un’opera letteraria, un audiolibro basato su un racconto della scrittrice e giornalista Elena Dallorso, nel quale a “dare voce” al Brunello sono gli attori Neri Marcorè e, per la versione inglese, Tomas Arana, e in un podcast con una serie di conversazioni nelle quali l’AD Biondi-Santi, Giampiero Bertolini, e Federico Radi, il direttore tecnico, dialogano con Beatrice Venezi, direttore d’orchestra di fama internazionale e la Master of Wine Susan Lin.

E, assieme a un nuovo modo di comunicare, gli assaggi testimoniano una svolta stilistica epocale, evidente soprattutto nell’annata 2016, la prima vinificata interamente dal direttore tecnico Federico Radi. Non a caso si è parlato di “equilibrio”: i vini sono più eleganti, meno potenti e meno tannici, rispetto al passato, molto più pronti da bere. Una direzione che, come evidenziato dall’amministratore delegato Gianpiero Bartolini, coincide con quanto richiede il mercato e rispetta le preferenze della nuova proprietà, dal 2017 rappresentata dalla famiglia francese Descours, già proprietaria degli champagne Piper-Heidsieck e Charles Heidsieck, nonché di Château La Verriere a Bordeaux.

La degustazione

I vini assaggiati sono obiettivamente molto buoni. Il 2015 Riserva è un vino che riflette perfettamente l’annata in cui non mancano struttura, eleganza e freschezza. Il naso regala note fruttate di ciliegia, melograno e arancia sanguinella insieme a sentori di violetta e ricordi di salvia. In bocca il vino mostra un notevole volume che tannini ben presenti, dolci e vellutati, e una buona freschezza, accompagnata dalla tradizionale sapidità, rendono equilibrato ed elegante. Il finale è lungo e ritornano le sensazioni avvertite al naso. Una Riserva già estremamente gradevole (se paragonata ad esempio alla 2013), piacevole e golosa, senza la tradizionale austerità al momento del rilascio, e che sembra comunque avere davanti a sé una lunga vita.

Il 2016, di cui abbiamo assaggiato l’annata, conferma la grandezza del millesimo, se possibile in prospettiva perfino superiore al 2015: al naso di avvertono profumi di marasca, arancia sanguinella, piccoli frutti rossi insieme a sensazioni balsamiche. Qui l’evoluzione stilistica è evidente per un vino in cui energia e dolcezza si fondono con eleganza ed equilibrio, dal sorso piacevole, raffinato, sapido e dal finale lunghissimo.

Lascia un commento

La tua email non sarà pubblicata. I campi obbligatori sono contrassegnati *