Monferace 2021, i produttori si raccontano
Il progetto
Il progetto di questo Grignolino invecchiato ha ripreso vita dall’annata 2015, grazie alla volontà di un gruppo di produttori tra le colline del Monferrato, tra Casale Monferrato, Alessandria e Asti, intervallate da numerosi castelli e infernot, riconosciuto come Patrimonio Unesco. Monferace riprende il significato dell’antico nome del Monferrato aleramico, e rappresenta un processo di affinamento più lungo perché il vino, prima dell’immissione sul mercato, deve affinare per almeno 40 mesi, di cui 24 in botte di legno.
Grignolino parente del Nebbiolo?
Comparso per la prima volta in un documento del 1249, con il nome di Berbexinis; l’etimologia più probabile è quella che riporta al “grignolo“, ossia il vinacciolo, presente negli acini in numero di 3-4, nettamente superiore rispetto a quello di altre varietà. Caratterizzato dunque da una presenza di tannini importante e dalla maturazione tardiva, l’uva era ampiamente coltivata già in epoca medievale quando, pare, il suo valore economico fosse piuttosto elevato. Qualche punto fermo, comunque, resta: era tra i vini preferiti alle tavole dei reali e da subito ha incuriosito gli studiosi per le sue somiglianze con il Nebbiolo. Tracce storiche confermano come il Grignolino sia stato il primo vitigno ad essere stato citato in Piemonte. Oggi, dopo gli studi condotti dalla ricercatrice Anna Schneider, possiamo affermare che “il Grignolino è figlio di un genotipo ricostruito, estinto o forse non ancora recuperato, a sua volta figlio del Nebbiolo. Il profilo antocianico delle due uve è molto simile, anche a quello della Freisa (figlia del Nebbiolo e quindi “zia” del Grignolino)”.
Pianta di Grignolino – Hic et Nunc.
La vendemmia 2021
Riassumere in qualche riga un intero andamento climatico non è cosa semplice, per questo abbiamo intervistato uno dei principali consulenti di vinificazione del Monferace, l’enologo Mario Ronco il quale ha confidato di avere assistito a un’annata particolare, iniziata con una primavera giustamente piovosa cui ha fatto seguito un’estate straordinariamente asciutta: la fortuna ha voluto che le notti fossero fresche e le giornate calde ma non torride. La totale assenza di malattie fungine (peronospora ed oidio) e una stagione che poi ha dato spazio a splendide escursioni termiche giorno/notte nel mese di settembre, hanno completato il ciclo di maturazione. Il risultato? “Un’annata matura, da lungo invecchiamento, concentrata e con l’adeguato supporto acido, la dolcezza del frutto e la potenza dei tannini si faranno apprezzare per molti, molti anni.“
I produttori del Monferace.
L’esperienza dei produttori
All’unanimità i produttori confermano la qualità dell’annata, dai profumi netti, ottima struttura e potenziale evolutivo, caratterizzata da una maturazione delle uve ottimale, in qualche caso più concentrata ma in ogni caso sana e con un ottimo rapporto tra grado alcolico e acidità. Sono i pareri delle cantine Angelini, Alemat, Sulin e Cascina Faletta. Stessa opinione anche per Vicara, con in vigneti in conduzione BIO, che considera l’annata molto buona, con ottima estrazione e perfetta per lunghi affinamenti. A Ponzano Monferrato e Castelletto Merli, la cantina Alemat ha vendemmiato uve di buona maturazione e dal colore molto intenso, a Vignale Monferrato l’azienda Accornero ha invece raccolto grappoli “ottimi… con punte di eccellenza per vini di struttura ed eleganza.”
Con una raccolta iniziata il 9 settembre si registra poi anche il debutto della cantina Cinque Quinti a Olivola, che ha visto una raccolta di uve in un perfetto stato di maturazione fenolica per un vino pieno e intenso, predisposto ad una lunga maturazione in legno. Anche per il giovane progetto Liedholm, il Grignolino raccolto era perfettamente maturo, così come quello della cantina Tenaglia che ha raccolto uve molto mature, asciutte, sanissime, per un vino che promette concentrazione e elevata qualità. A Grazzano Badoglio, per la Tenuta Santa Caterina, la vendemmia 2021 è equilibrata e di qualità, destinata a dare ottimi risultati nel tempo. Infine, un altro recente progetto dell’areale, Hic et Nunc, svela che il “Grignolino 2021 è dotato di grande finezza aromatica, buona maturità tannica e ottimo equilibrio morbidezza/acidità”.