Passione Gourmet Barolo Monprivato Mauro Mascarello 2004 - Passione Gourmet

Barolo Monprivato Mauro Mascarello 2004

Vino
Recensito da Alberto Cauzzi

Lo zenit del Barolo

Il Barolo Monprivato rappresenta l’apice di un’antica storia familiare, oggi capitanata da Mauro Mascarello.

I Mascarello appartengono infatti a una famiglia di “viticultori” che, come molti prima di loro, sono stati dapprima conduttori e, oggi, dalla fine del 1800, finalmente proprietari di circa 13 ettari, a Pian della Polvere.

Una famiglia che ha compiuto la sua vera rivoluzione proprio con Mauro che, nel 1970, decise, contro il volere del padre, di vinificare il primo cru dell’azienda, il Barolo Monprivato, senza effettuare il solito assemblage tra i diversi terroir come si faceva, e si fa tuttora, da tradizione immemore.

Un approccio rivoluzionario per il tempo in Langa, che fece molto discutere, ma la caparbietà e il talento di Mauro hanno consentito all’azienda di prosperare e di diventare uno dei simboli della viticoltura di Langa, dove prospera non solo col Nebbiolo, e quindi Barolo, oltre al suddetto Barolo Monprivato, ma anche con Freisa, Barbera e l’immancabile Dolcetto, il vino dei vigneron, anch’esso promosso a rango di Cru ovvero non vinificato in assemblaggio.

In tutto 13 ettari, in cui l’approccio alla coltivazione è rispettoso di ambiente ed ecosistema, ed è tendente ai metodi biologici, per cui i trattamenti di sintesi sono limitati al massimo e le concimazioni sono esclusivamente di natura organica. Grappoli veraci che vengono vinificati con metodo rigorosamente tradizionale, non disdegnando anche qui l’uso delle tecnologie in cantina. È questo il mix vincente di Mauro Mascarello, che ha saputo creare un vero mito di Langa, con vini profondi e persistenti ma, al contempo, sottili e delicati, con un colore scarico rubino e una bevibilità eccelsa. Vini che ricordano tanto l’eleganza e la preziosità dei migliori gran cru di Borgogna.

Un vino che suscita emozioni intense e pervasive

Il nostro paradigma di Barolo si svela con questo Barolo Monprivato 2004 davvero portentoso e, incredibilmente, per nulla stanco o affaticato. Alla cieca, potrebbe sembrare un vino quasi due lustri più giovane. A dispetto dell’alcol, assai presente, i suoi 13,5 gradi sostengono un vino acceso da un color rosso rubino scarico, tipico di queste zone con, al naso, note di fiori di campo secchi e l’immancabile viola, timbro  originale dei Mascarello più nobili, e una punta di oliva nera, che denota al termine la sua quasi impercettibile evoluzione. Il tannino levigato, ma ancora incredibilmente persistente e aggressivo, dona freschezza gustativa supportata da una prugna secca in evidenza e un finale setoso e armonico, davvero grande anzi di più, immenso.

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