Passione Gourmet Felix Lo Basso home & restaurant - Passione Gourmet

Felix Lo Basso home & restaurant

Ristorante
via Carlo Goldoni 36, Milano (MI)
Chef Felix Lo Basso
Recensito da Fiorello Bianchi

Valutazione

16/20 Cucina prevalentemente di avanguardia

Pregi

  • Concetto di home & restaurant con la presenza scenica dello chef anfitrione, unico nel suo genere a Milano.
  • Una cucina centrata sul gusto dell'Italia del Sud.

Difetti

  • Prezzo decisamente premium.
  • Parte dolci sottotono.
Visitato il 06-2021

La cucina istrionica di Felix Lo Basso

Felix Lo Basso è uno chef sicuramente istrionico, così come lo è la sua cucina, che ora trova un adeguato palcoscenico nel suo Home & Restaurant. Un concetto sicuramente innovativo per l’Italia: 12 posti per un menù di 12 portate, tutti seduti a una social-table con lo chef e la sua brigata che cucinano davanti, con elettrodomestici non professionali, come se si fosse a casa. Una cucina istrionica quanto lo chef, una cucina di emozioni, seduttiva e super evocativa. La Puglia, regione di provenienza, è decisamente dominante, per ispirazione, ricordo di infanzia, filosofia, scelte delle materie prime (di grande qualità), per i sapori e anche per l’impostazione del menù, con la sua rivisitazione degli antipasti e del crudo, che non può mancare, appunto, nel barese. Felix, grande anfitrione di casa, ti racconta e ti porta nel suo mondo, con la sua bravura e con la sua carica vitale straripante. Cadono le barriere, i formalismi, ci si diverte ascoltandolo raccontare tutti i piatti con vari aneddoti.

Il gusto del Sud

Il percorso degustazione prevede una successione di portate a partire da interessanti amuse bouche, che rappresentano la parte “familiare” degli antipasti, con la rivisitazione dell’insalata russa, il voulevant, l’oliva. A seguire la sessione crudo di mare ovviamente reinterpretata, fra cui spicca un ottimo carpaccio di corba rossa del Gargano, fresco e stimolante al palato per la crema di mandorle, il limone e l’acqua di pomodoro a chiudere egregiamente. Non altrettanto interessanti il crudo di seppia con piselli e la cozza pelosa con una insalata di cetriolo, cipolla e pomodoro, che riprende la cialletta, piatto povero tipico per i molfettesi. Il ricordo del riccio di mare con il pane invece porta ad una bella e buona interpretazione creativa con la mousse di riccio servita con una gustosa sfoglia.

La portata più stimolante della serata si è rivelata essere quella con i garusoli, maionese di ostrica, vongole, spuma di patate al limone, polvere di tarallo e granita di asparagi di mare: un piatto, pensato parecchi anni fa, ma che risulta essere davvero un riuscito connubio fra voluttuosità, gusto, consistenze, temperature diverse. Il gusto, di impronta rigorosamente meridionale, è decisamente il fil rouge di tutto il percorso, con episodi in cui si spinge di più sul sapore e sulle sapidità, come nei ravioli a forma di mano – che tanto ricordano un piatto di Pietro Leemann del 1998 – ripieni di ragù di mare, aglio orsino, zafferano, pomodoro al forno e aglio nero, così come nella razza cotta su yakitori, in salsa BBQ alla ‘nduja.

Un po’ troppo borderline per sapidità invece il galletto, per un errore, riconosciuto, nel rispetto delle dosi della marinatura in salamoia, stemperato, in parte, dall’uso delle prugne: un piatto che avrebbe potuto essere annoverato fra i migliori, senza quell’errore di fondo. Spicca, per uso più deciso della componente aromatica, il risotto servito con gambero crudo, una bisque, sempre di gambero, una salsa al caciocavallo, proprio per la spinta del pesto di erbe aromatiche.

La parte dei dolci l’abbiamo trovata non al livello della parte salata per un percorso che, nel suo complesso, tiene una buona media, con qualche picco di intensità che ci fa propendere per una votazione leggermente arrotondata per eccesso. Ulteriore elemento di positività è rappresentato dalla presenza scenica di Felix, che è davvero un entertainer e rende l’esperienza ancora più memorabile: non si può che uscire appagati e divertiti.

La galleria fotografica:

1 Commento.

  • Passione Gourmet16 Maggio 2023

    […] italianizzato, in cui il commensale si affida a lui; si era partiti, e ne avevamo raccontato qui, con un unico degustazione da 12 […]

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