Passione Gourmet Zash - Passione Gourmet

Zash

Ristorante
SP2/I-II, 60, 95018 Riposto CT
Chef Francesco Raciti
Recensito da Leonardo Casaleno

Valutazione

14/20 Cucina prevalentemente di avanguardia

Pregi

  • La bellezza del luogo in cui è ubicato il ristorante.
  • Le suites con piscina per una sosta rigenerante.

Difetti

  • La partenza a rilento, con la sala piena, del servizio.
Visitato il 07-2020

Un rigenerante hotel di campagna tra gli agrumeti

Nel bel mezzo di un aranceto si nasconde Zash, incantevole boutique hotel di campagna aperto nel 2012 dalla giovane imprenditrice siciliana Carla Maugeri insieme al compagno architetto Antonio Iraci.

Siamo a Riposto, a metà strada tra Catania e Taormina dove, tra gli agrumeti, è possibile fare una sosta rigenerante in una delle moderne camere di design ubicate all’interno di una antica villa con imponente vista dell’Etna sullo sfondo. Fiore all’occhiello della struttura è l’antico palmento, integralmente recuperato, che funge da palcoscenico all’omonimo ristorante regno di Giuseppe Raciti, uno dei più talentuosi giovani cuochi siciliani, solo recentemente insignito del macaron della Michelin.

Una cucina golosa, concepita per essere piaciuta

E’ qui che Raciti propone una cucina dal gusto rotondo e con contrasti tutt’altro che spigolosi, il cui intento è quello di arrivare dritto alla pancia del commensale. Tutti i piatti sono concepiti per cercare consensi a tutto campo e strizzano l’occhio a una clientela internazionale che, per fortuna, c’è anche quest’anno. Elemento ricorrente, la compresenza di prodotti locali con ingredienti extraterritoriali come il maialino iberico (di ottima qualità, sebbene venga utilizzato a discapito degli ottimi esemplari autoctoni dell’isola) o l’astice (sostituita, ove disponibile, dalle aragoste).

Per entrare nel vivo della cena segnaliamo subito il piatto migliore, per equilibrio e consistenze, ossia la battuta di scottona siciliana, con una magnifica e ultrasottile cialda di patate, panna acida e caviale, piatto millimetrico e dal gusto collaudato, seguita in seconda posizione dai gustosi mezzi paccheri al sugo di tonno leggermente piccante, melanzane viola, mozzarella di bufala e pane “atturrato” all’origano, dal sapore rustico ma sincero, che racchiude un’idea evolutiva della cucina tipica siciliana; sul podio sale anche l’uovo in camicia croccante, composta di gelsi rossi e spuma di provola dolce, piatto feticcio dello chef, sempre presente in carta seguendo gli abbinamenti stagionali.

Meno incisivi i ravioli ripieni di patate, dragoncello e scamorza affumicata, astice e bisque aromatizzata all’anice stellato e arancia che, se sulla carta potrebbero risultare una bella intuizione, al palato registrano la latitanza del sentore speziato dell’anice che soccombe alla sapidità della bisque di crostacei. Deludono invece, nell’insieme, i piatti principali, non tanto nella scelta degli accostamenti quanto nell’esecuzione complessiva, con l’ingrediente proteico principale sconnesso dagli elementi di contorno, fin troppo semplice per il blasone del ristorante. Soltanto buono, invece, il gateau al cioccolato fondente 72%, frutto della passione e gelato al cocco, dal quale si cercava qualche contrasto più accentuato.

La carta dei vini è ben costruita e percorre tutto il territorio siciliano, con particolare focus sull’Etna, ma presenta molte etichette nazionali e internazionali. Bella, a tal riguardo, la selezione di Champagne.

Le tempistiche del servizio di sala, spigliato e preparato, durante le serate estive in cui va in scena il pienone, registrano qualche piccola attesa di troppo ma dopo una partenza a rilento, acquista un buon ritmo nel corso della cena.

La Galleria Fotografica:

Lascia un commento

La tua email non sarà pubblicata. I campi obbligatori sono contrassegnati *