Passione Gourmet Vitium - Passione Gourmet

Vitium

Ristorante
via Ginnasio,4 Crema
Chef Michele Minchillo
Recensito da Fiorello Bianchi

Valutazione

15/20 Cucina prevalentemente di avanguardia

Pregi

  • Proposta gastronomica varia e divertente.
  • Ottimo rapporto prezzo prestazione.

Difetti

  • Qualche equilibrio da calibrare meglio in alcuni piatti.
Visitato il 07-2020

Puglia-New York-Crema

Un locale bello, elegante, moderno, potremmo essere a Milano, Londra, New York e invece siamo nel centro storico di Crema. Qui hanno voluto aprire il loro ristorante una giovane coppia, lui in cucina e lei in sala, che dirige con un servizio caloroso ed attento, molto accogliente. Lo chef, Michele Minchillo, è pugliese d’origine, ha iniziato la carriera a La Palta con Isa Mazzocchi per poi approdare al Pont de Ferr, con Matias Perdomo. Successivamente inizia a viaggiare per il mondo, Emirati Arabi, Londra e New York all’Aska dello scandinavo bi-stellato Fredrik Berselius. La sua cucina risente quindi di tante influenze, un melting pot che frulla nella sua mente  per confluire in una proposta divertente e varia. Piatti ben pensati,  con interessanti e gustosi accostamenti, giocando con eleganza con acidità sapidità e dolcezza nella direzione del gusto.

Il percorso di contaminazione

Se gli amuse bouche sono normalmente già indicatori di quello che sarà la cena, qui si capisce subito che ci si potrà divertire nella varietà di proposte e di tonalità, spaziando dal fresco dell’anguria acetata all’acidità della carotina fermentata, al piccante del rafano nella tartelletta con chutney di pomodoro e capasanta marinata al cedro, al gusto del capocollo di Martina Franca e del Salva cremasco e al dolce della sfera di Campari e mango. La sessione dedicata al pane è notevole con la pagnotta integrale con lievito madre, la focaccia ad alta idratazione e i grissini di grano arso e miele al timo. Accompagnati da burro di Normandia salato e olio EVO di Coratina.

Il Sud si sente nella prima portata con un cubo di melanzana fondente, crema di peperoni, polvere di cappero, accompagnata dal gambero rosso di Mazara in un bel gioco fra dolcezza, grassezza, sapidità e amaro. L’acidità emerge nell’animella con bisque di gamberi, crème fraîche, caffè e riso nero soffiato, con un bel gioco di consistenze, anche se la crème fraîche tende a prevalere su tutto. Molto interessante il risotto mantecato in burro acido all’aglio orsino e clorofilla, sarda affumicata, albicocca e polvere di peperone arrosto: un risotto fresco, acido al punto giusto, davvero gustoso e piacevole. La pluma iberica con burrata e nduja, cavolo cinese al BBQ è un piatto davvero godurioso, carne cotta alla perfezione e con la spinta persistente della nduja. Il piccione in tre parti ne ha due decisamente interessanti: il filetto crudo in salsa di Porto e il dumpling ripieno delle coscette brasate in riduzione di anice stellato. Il petto in salsa di toffee e amarene con tartufo nero tende invece troppo al dolce.

Buona la sfera di cioccolato Dulcey, inserto di amarene e Earl Grey Tea molto aromatico che, insieme alle amarene,  stempera il cioccolato. In conclusione un locale decisamente accogliente sia per il servizio che per la proposta culinaria, con una identità che è data dalla non identità, dal giocare accostando vari ingredienti da varie parti del mondo, gestiti in modo intelligente e curioso. All’uscita si può approfittare per scoprire il centro storico di Crema.

La galleria fotografica:

 

 

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