Valutazione
Pregi
- La cantina, dalla spettacolare varietà e dai prezzi interessanti
Difetti
- Ottima e rassicurante cucina, cui manca però il guizzo
Piena, pienissima campagna.
Il nulla a perdita d’occhio, campi, ancora campi.
Qualche ciondolante casa, un vecchio fienile, una chiesa. Di fedeli neanche l’ombra.
Non c’è nebbia solo perché è mezzogiorno.
Una “T”, in vista sulla casa più in ordine. Una tabaccheria, mannaggia a me che ho smesso di fumare, avrei avuto qualcosa da fare.
“…eppure il navigatore… ma dove siamo finiti?”
Poco più di 50km ci separano dalla nostra sclerotica Milano, ma non ci sovviene nulla di più distante, pare d’esser stati teletrasportati nel dopoguerra, negli anni ’50, dove le drogherie da queste parti erano chiamate palta (dall’”appalto” di vendita tabacchi).
Vuoi vedere che…
Il navi non mente, la “T” trattasi del ristorante della chef Isa Mazzocchi, “La Palta”.
Una volta entrati, la distinta sala non fa che accentuare la sensazione di smarrimento scontrandosi con la spoglia campagna circostante, e l’ampia vetrata pare fatta apposta per tentare d’unire i due ambienti e creare pace e tranquillità in un contesto di esclusiva eleganza, per nulla ostentata.
Un habitat questo ideale a lavorare serenamente, senza interferenze esterne, grazie al quale la Chef ci propone la sua visione di alta cucina Piacentina, appresa grazie alle radici nord-emiliane e perfezionata sotto l’ala del più piacentino dei francesi, il compianto Georges Cogny, del quale si dice fosse stata Isa l’allieva prediletta.
A riprova di ciò, i piatti palesano una tecnica impeccabile, e sono concepiti per concordanza, basandosi su morbidezze, dolcezze o più in generale sulla gradevolezza dell’insieme, prima ancora che sui contrasti. E’ una cucina di impostazione quasi materna, che vuol farti sentire a tuo agio, farti star bene, una sorta di “coccola” culinaria. D’altra parte piatti come la lingua con le susine, la tartareLa bistecca alla tartara (conosciuta anche come carne alla tartara, steak tartare o più comunemente tartare) è un piatto a base di carne bovina o equina macinata o finemente tritata e consumata cruda. La ricetta prevede che dopo essere stata triturata la carne deve o marinare nel vino o in altri alcolici oppure viene aggiunto del succo di limone e... Leggi con la sua maioneseLa maionese (dal francese mayonnaise o dal catalano maonesa) è una salsa madre, cremosa e omogenea, generalmente di colore bianco o giallo pallido, che viene consumata fredda. Si tratta di un'emulsione stabile di olio vegetale, con tuorlo d'uovo come emulsionante, e aromatizzato con aceto o succo di limone (che aiuta l'emulsionamento). La ricetta tradizionale prevede l'uso di olio d'oliva e... Leggi, il coniglio o ambedue i dessert, non possono aver altra lettura.
Nonostante la quasi totale assenza di rischi (al netto della carota al vapore, con l’amaro appena fuori controllo o l’insalata di riso che, ci perdoni la chef, proprio non abbiamo capito), attenzione a non bollarla come una cucina “di pancia”, la mano è davvero felice e a tal proposito, nonostante le molte portate, l’abbondanza e la struttura delle stesse, pesantezza o litigi gastrici non sono assolutamente pervenuti.
L’unico cruccio rimastoci è capire dove potrebbe arrivare la Chef se solo osasse poco di più, visto che non difetta di estro né di tecnica, anzi; chiaro, è una nostra finezza, questa tavola proprio non delude, è di una solidità comprovata e i difetti sono gocce nel mare.
Doveroso soffermarsi sulla carta dei vini, di spessore certamente non usuale per un monostellato, anzi capace di far impallidire carte ben più blasonate.
Unica pecca forse è la limitata profondità di annate, ma quanto a varietà proprio nulla da obiettare, né a livelli medi né su bottiglie più impegnative.
Il suo lato più interessante però è quello destro, con prezzi che invogliano allo stappo, tanto che eravamo partiti da casa con marchesiane intenzioni, “solo acqua, o al massimo un calice” ma:
Pane e focaccia con i ciccioliI ciccioli ('cicoli' in dialetto napoletano) sono un prodotto alimentare ottenuto dalla lavorazione del grasso del maiale nella preparazione dello strutto. Il grasso viene tagliato in piccole parti e viene messo a cuocere su fuoco lento così da far fondere la parte grassa e consentire l'evaporazione dell'acqua contenuta. Quando i pezzi di grasso hanno acquistato un colore giallastro vengono versati... Leggi, in onore della festa paesana in corso nel weekend
Benvenuto
Insalata di pisarei allo zenzeroLo zenzero (Zingiber officinale Roscoe, 1807) è una pianta erbacea delle Zingiberaceae (la stessa famiglia del Cardamomo) originaria dell'Estremo Oriente. Coltivata in tutta la fascia tropicale e subtropicale, è provvista di rizoma carnoso e densamente ramificato dal quale si dipartono sia lunghi fusti sterili e cavi, formati da foglie lanceolate inguainanti, sia corti scapi fertili, portanti fiori giallo-verdastri con macchie... Leggi su sformato di borlotti e grana fritto
La carota al vapore con porcini secchi, caprino, pancetta e riduzione al Bitter Campari
Fiore di zucchina ripieno di ratatuia alla menta con anguilla alle bietoline
Tartara di cavallo alle cipolle dolci con maionese al Gutturnio
Zuppa fredda di pomodori arrostiti con ravioli fritti alla puttanesca
Insalata di riso alla malvasia con fegato grasso d’oca, bacche di sambucoIl sambuco è un genere di piante tradizionalmente ascritto alla famiglia delle Caprifoliacee, che la moderna classificazione filogenetica colloca nella famiglia Adoxaceae. I fiori del sambuco trovano impiego in erboristeria per la loro azione diaforetica. Con i fiori è possibile fare uno sciroppo, da diluire poi con acqua, ottenendo una bevanda dissetante che è molto usata in Tirolo, in Carnia... Leggi e gocce di marmellata di pere cotogne
Raviolo di ravioli al pecorino con melanzane al basilico
Tagliolini con fagiolini stringa, pancia di baccalà e pistacchi al peperoncino
Coniglio nostrano ai fiori di finocchio e mandorle con frittata al tartufo nero
Lingua di vitello in agrodolce con susine alla melissa e cipolle rosse
Predessert inusuale: piccola pasticceria, panna cotta al cardamomo e gelatine
Zuppa di amareneLe amarene sono i frutti del ciliegio aspro (Prunus cerasus), dalla quale derivano anche le visciole (varietà meno diffusa). Dai frutti di colore rosso chiaro, dal sapore amarognolo e leggermente acido, le amarene vengono consumate come tali, sotto forma di gelato, sciroppate o nel liquore portoghese ginjinha.... Leggi con sorbetto e cannoli alla ricotta
Millefoglie di pesche sciroppate con cremoso al cioccolato bianco
Sono proprio contenta che voi l'abbiate visitata. Per me un punto fisso quando si passa nei dintorni (anche se non sempre riesco a mangiarci perchè completo!!!). Ottima qualità-prezzo, certo il fatto di essere a casa propria può aiutare. Non sono d'accordo con quello che viene definito un difetto, proprio perchè la cucina "è rassicurante" sò che difficilmente qualsiasi piatto sceglierò mi deluderà, se è in carta è stato testato e questa certezza mi piace proprio.
Lorena, l'indicazione del difetto è riferito al "guizzo" mancante e non certo alle definizioni di "ottimo" e "rassicurante", che tutto possono essere fuorché dei difetti, in qualsiasi cucina! :-)
..caspita Ale,ma quando sei 'enoicamente' lanciato cosa bevi,Petrus e Yquem 83'???Comunque ottima rece,dovro' andarci quanto prima.
Sì ora capisco cosa intendi. E quando parlo con qualcuno della mano di un cuoco donna, forse è proprio quello un limite, il nostro limite, se esce un piatto dalla cucina di una donna deve essere concreto e ben definito.
Presuntuosi. Come sempre. Vergogna. Vergogna.
...colpa di Alberto, sempre colpa di Alberto! Grazie Fabrizio! ;-)
Evoluzione...della cucina di Isa Mazzocchi e di Passione Gourmet, stupende foto, bravi :)