Andreas Restaurant

Andreas Zangerl, Taormina, Sicilia

VALUTAZIONE

Cucina Classica

14/20

PREGI
La solida cucina di un cuoco con grande esperienza nella selezione della materia prima.
DIFETTI
La selezione delle bollicine in carta, carente sul versante francese.

Un solido cuoco austriaco a Taormina

Andreas Zangerl è uno chef carinziano. A differenza dei turisti austriaci, però, non è di passaggio. Ormai trapiantato nel gioiello sospeso tra l’Etna e lo Jonio dai tempi gloriosi del Casa Grugno, ovvero quando, a metà anni novanta, i ristoranti della zona (per non dire della Sicilia tutta) non presentavano offerte ricercate e Casa Grugno fu, appunto, un pioniere.

Proprio da quell’esperienza lo chef ha consolidato l’esperienza e la meticolosità nella selezione della materia prima locale unendo le stesse alla precisione mitteleuropea e alla passione per le ricette della tradizione siciliana. I suoi crudi di pesce, già a quei tempi, erano famosi e, ancora oggi, lasciano pienamente soddisfatti per la qualità espressa.

Oltretutto, oggi Andreas ha un’attività tutta sua, e di assoluto valore paesaggistico, per giunta, dato che è collocata di fronte ai meravigliosi giardini della Villa Comunale di Taormina sul terrazzamento che affaccia sulla costa dei Giardini Naxos.

Ed è bello ritrovare una grande mano che reca rispetto assoluto alla materia prima, tanto che già il suo crudo di pesce e crostacei con olio d’oliva affumicato ci ha pienamente soddisfatto. Ottimi, per semplicità e freschezza i paccheri di Gragnano con pesce spada e mentuccia o lo spaghetto con gamberi di Mazara del Vallo e pomodorini (al quale recriminiamo soltanto qualche istante di troppo nella cottura della pasta). Il tataki di tonno rosso del Mediterraneo è poi un must della casa, consigliatissimo per la qualità del pescato.

Anche sulla carne, lo chef, sa il fatto suo presentando una cottura perfetta del filetto di maialino con pere e verdure al vapore. Ma ci sono anche incursioni comfort, con panini caldi di diverse tipologie. Per i dolci segnaliamo un grande strudel di mele, col quale lo chef sembra avere molta familiarità, come del resto vale per ogni suo piatto proposto.

La cantina è incentrata sulle migliori etichette locali ed è ben impostata. Peccato solo per la risicata scelta di bollicine francesi importanti.

Il servizio, non velocissimo a serata inoltrata e locale pieno, è però cortese e sa ben consigliare.

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Leonardo Casaleno

Avvocato di professione e appassionato cinefilo, il suo cammino è stato segnato fin dalla giovane età da un sorprendente incontro con una passatina di ceci sulla via di San Vincenzo: un momento che ha acceso in lui un profondo culto per il cibo. Oggi sfugge con entusiasmo alla monotonia quotidiana per andare alla ricerca di tavole tradizionali o innovative che siano, purchè autentiche e capaci di sfamare la sua curiosità gastronomica. Nutre un altro grande amore per i viaggi che si manifesta in modo spontaneo: prenota un ristorante, quindi pianifica l’itinerario.

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VALUTAZIONE

Cucina Classica

14/20

PREGI
La solida cucina di un cuoco con grande esperienza nella selezione della materia prima.
DIFETTI
La selezione delle bollicine in carta, carente sul versante francese.

INFORMAZIONI

PREZZI

Alla carta: 55€
Menù degustazione: 60€

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