Semifreddo

Gambero rosso, Semifreddo, Nino Graziano, Mosca

VALUTAZIONE

Cucina Classica

15/20

PREGI
Un tassello importante per chi si fosse perso la grande tavola di uno dei pionieri dell’alta cucina siciliana.
DIFETTI
Il pesantissimo ricarico sul beverage, dalle cifre astronomiche dei vini all’acqua a 13 euro circa.
La zona in cui è ubicato il ristorante, non centralissima.

Uno tra i più autentici avamposti gastronomici di sicilianità nel mondo: Semifreddo, a Mosca

Prima ancora di Ciccio Sultano e di Pino Cuttaia, la Sicilia gastronomica celava una perla nascosta a due passi da Palermo. Era il Mulinazzo di Nino Graziano.

Due erano le stelle assegnate dalla rossa -la prima volta nella storia della regione- quando nel 2005 lo chef, insieme alla moglie Sabine Bour, fece armi e bagagli per approdare a Mosca, in quella che era una nazione in grande espansione economica. Da quel momento, lo chef di Villafrati è diventato l’ambasciatore per eccellenza della Sicilia da gustare nel Mondo.

Dopo quindici anni, con un’escalation di successi, un grosso gruppo finanziario alle spalle e sedici locali sparsi per la città, Nino Graziano pare stia sentendo l’esigenza di chiudere la sua onorata carriera in una piazza difficile come quella di Roma, dove ha aperto la sua Osteria Siciliana a due passi da Via Condotti. Ma è passando da Mosca che, spinti da bruciante curiosità, siamo andati a provare quella che è stata ed è, tutt’ora, la sua tavola ammiraglia: Semifreddo, l’origine di quello che oggi è un piccolo impero gastronomico.

Fatta eccezione per l’ingresso del ristorante, nascosto all’interno di un cortile di un compendio immobiliare pieno di uffici, ubicato in una zona non centrale della città, abbiamo trovato un locale accogliente e elegante, in cui una folta schiera di qualificati camerieri accolgono l’ospite con cortesia.

Prima di tutto, una solidissima cucina

Scongiurando la rivisitazione di ricette inclinate ai gusti locali, tra imbastardimenti della tradizione o abbinamenti azzardati, abbiamo scorso dalla lunghissima carta delle vivande piatti semplici, con pescato del giorno o materia prima volata direttamente dalla Sicilia. Nessun compromesso, insomma. Solo la cucina siciliana di uno dei pionieri della rivisitazione della tradizione gastronomica, autentica e materica.

Villafrati dista circa quattromila chilometri da questo quartiere di Mosca, eppure il gambero rosso, la minestra di aragosta, gli splendidi calamaretti o anche semplicemente la salsa di pomodoro da mangiare con il pane e l’olio siciliano sembrano aver fatto pochi metri dai rispettivi mercati o botteghe prima di arrivare sul piatto.

Il segreto è, semplicemente, la memoria. Setacciata attraverso le mani di un grande cuoco, in grado di sorprendere anche soltanto nel momento in cui concentra in un piatto di minestra un riassunto di sapori mediterranei, o quanto propone un cannolo a modo suo, con una cialda sottilissima e croccante ed un intrigante eccesso di cannella nella ricotta lavorata da manuale.

E il costo non è neanche proibitivo dato che un ampio menu degustazione si attesta sugli 85 euro circa (5900 rubli) e alla carta con tre piatti, si spende poco di più. Certo, pagare una bottiglia di acqua 13 euro, o peggio un calice di Champagne allo stesso prezzo del menu degustazione, è un dazio che pesa come un macigno sul costo dell’esperienza complessiva.
Del resto, non dobbiamo dimenticare che siamo in un paese che è passato dall’opulenza e dai gloriosi fasti degli Zar, all’essere patria di supericchi che hanno trovato fissa dimora tra Londra e Montecarlo.

La galleria fotografica:

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Leonardo Casaleno

Avvocato di professione e appassionato cinefilo, il suo cammino è stato segnato fin dalla giovane età da un sorprendente incontro con una passatina di ceci sulla via di San Vincenzo: un momento che ha acceso in lui un profondo culto per il cibo. Oggi sfugge con entusiasmo alla monotonia quotidiana per andare alla ricerca di tavole tradizionali o innovative che siano, purchè autentiche e capaci di sfamare la sua curiosità gastronomica. Nutre un altro grande amore per i viaggi che si manifesta in modo spontaneo: prenota un ristorante, quindi pianifica l’itinerario.

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VALUTAZIONE

Cucina Classica

15/20

PREGI
Un tassello importante per chi si fosse perso la grande tavola di uno dei pionieri dell’alta cucina siciliana.
DIFETTI
Il pesantissimo ricarico sul beverage, dalle cifre astronomiche dei vini all’acqua a 13 euro circa.
La zona in cui è ubicato il ristorante, non centralissima.

INFORMAZIONI

PREZZI

Menù degustazione: 85€
Alla carta: 100€

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