La naturale evoluzione dell’offerta ristorativa firmata Ciccio Sultano non poteva che culminare in un locale come questo: un luogo in cui raccontare la Sicilia a tavola in tutte le sue poliedriche facce, dal pane ai formaggi, dalla pasticceria allo street food, fino ai suoi piatti più emblematici.
Un locale da vivere in libertà e nella sua interezza: per 5 minuti come per tre ore.
I Banchi lascia spazio alla natura più istintiva di Ciccio Sultano, quella ha contraddistinto il suo successo già al Duomo.
Un locale che si sviluppa come un corridoio spazio-temporale: dalla colazione fino alla cena, ci si muove tra le diverse sale in cui trovano spazio delle vetrine accattivanti piene del meglio che la Sicilia può offrire.
Che sia un grande cannolo o semplicemente un caffè come si deve, la parola d’ordine è una sola: qualità. Un tentativo di spezzare la distanza tra il cliente, siciliano ma non solo, e la ristorazione di alto livello.
La ristrutturazione del centralissimo Palazzo Di Quattro è semplicemente splendida; la materia è la protagonista assoluta degli spazi: la pietra e l’acciaio si fondono in un risultato assolutamente convicente.
La tavola conviviale (e la splendida cantina) sono l’epilogo ideale di un percorso obbligato: la gioia dello stare a tavola e della comunione trovano piena espressione nella grande tavolata in cui ci auguriamo possano prendere vita sempre più numerose iniziative.
La cucina è affidata a Giuseppe Cannistrà, a lungo a fianco di Sultano e ora suo socio in questa nuova avventura.
La sala è invece in mano a un’altra vecchia conoscenza del locale di via Bocchieri: Alfio Magnano ha la possibilità di dimostrare il suo valore gestendo in prima persona il rapporto con i clienti.
Le carte per fare bene ci sono proprio tutte e, nonostante la recente apertura, il nostro pranzo è stato di gran livello.
Una cucina di sostanza, di abbondanza, molto siciliana anche nei suoi tratti più grevi, che richiede forse un pochino di controllo in più solo sulle sapidità.
Centrata nel gusto e nelle scelta dei piatti da proporre in carta, giustamente orientata sulla semplicità e sui grandi classici della cucina sicula.
Dopo il Duomo, un’altra finestra aperta sulla Sicilia, un altro motivo per venire nella splendida Ragusa Ibla.
Il locale.
Le vetrine dei salumi/formaggi, del pane/pizza, della pasticceria.
Il pane in tavola, ottimo.
Pizze e sfincioni: chi ha assaggiato la sfincione del Duomo, sa di cosa stiamo parlando.
Appetizer:
Cous cous, yogurt e pomodoro.
Arancina con crema di ragusano.
Difficile trovare una arancina (o arancino!) fritto meglio. Spettacolare. Il ragusano però spinge troppo sulla sapidità del piatto.
Pasta con le sarde, omaggio a Palermo.
Zafferano, uvetta passa, finocchietto selvatico e pangrattato tostato.
Ecco un piatto di pasta appagante anima e corpo.
Lasagnetta di pesce azzurroVengono generalmente definiti "pesce azzurro" alcune specie di pesci caratterizzati da colorazione dorsale tendente al blu, in alcuni casi verde e da colorazione ventrale argentea. Fanno parte di questa categoria lo sgombro, le alici, le sardine e l’anguilla. Questa varietà di pescato, definita anche pesce povero, detiene importanti e benefici valori nutrizionali. Leggi e broccoli “arrriminati”.
Sgombro, sarde, broccoli, besciamellaLa besciamella è una salsa base, che viene usata come elemento di partenza per composizioni più elaborate. È una delle salse basilari della cucina italiana, ed in seguito introdotta in quella francese, ma è diffusa anche nel mondo anglosassone dove è nota come salsa bianca. La preparazione odierna consiste nel versare un roux bianco, un impasto fatto con burro e... Leggi e salsa allo zafferano.
Voluttuoso.
Pesce spada panato al pistacchio.
Con salsa bbq e finocchio cotto a bassa temperatura.
Si riprende l’idea già sviluppata al Duomo con la ricciola, questa volta il protagonista è il pesce spada, prima cicatrizzato, poi marinato e infine cotto con impanatura di ceci e pistacchi.
La tecnica al servizio del gusto: come rendere giustizia al pesce spada, troppo spesso ultra-cotto in troppi ristoranti siciliani.
Cannolo di ricotta vaccina e granita di mandorla.
Cassata siciliana e gelato di nocciola.
Un fresco accompagnamento.