Con il suo bel centro storico, le mura scaligere, le viette romantiche e il celebre centro termale, Sirmione è di sicuro uno dei più bei borghi del lago di Garda. A dimostrazione di ciò, ogni anno frotte di turisti provenienti dal centro Europa prendono letteralmente d’assalto l’incantevole penisola gardesana. Passeggiando sul lungo lago, tra bar che propongono aperitivi a prezzi esorbitanti, pizzerie che dalle 17 in poi servono a famelici avventori improponibili versioni “ananas e prosciutto” e gelaterie che sfidano le leggi gravitazionali con le loro “montagne” in esposizione, cadere in una trappola per turisti è cosa assai facile.
A tenere alto il nome della ristorazione lacustre però, fortunatamente, ci pensa Gionata Bignotti, chef del ristorante La Rucola. Situato in un anfratto proprio dietro lo splendido castello, il locale si divide in tre piccole sale, ognuna curata nei minimi dettagli. Belle glacette completano la mise en place di ogni tavolo, il fine tovagliato e l’intonaco bianco che spezza il muro di sassi ingentilisce un ambiente già molto intimo, l’accoglienza calorosa e professionale mette subito a proprio agio. La proposta della cucina è a dir poco ampia, con un menù di mare, uno di terra e uno misto secondo la fantasia dello chef. Come se non bastasse, la carta offre anche la possibilità di ordinare piatti un po’ più “semplici” come cacio e pepe o amatriciana. La carta dei vini si presenta all’altezza della situazione, spaziando in lungo e in largo per la penisola italica e facendo spesso capolino anche oltralpe.
I tempi di servizio sono impeccabili, come del resto la tecnica usata dallo chef per comporre i piatti: la cucina di Bignotti ci è parsa completa, alternando piatti di concezione moderna ad altri con un riferimento classico spiccato. Lo scampo, burrata e liquirizia e lo sgombro laccato con provola affumicata sono la dimostrazione di una tecnica notevole, in cui i sapori si armonizzano insieme senza prevaricare gli uni sugli altri.
Un plauso particolare va anche al servizio di sala, semplice, sorridente e ineccepibile. A tratti abbiamo avuto la sensazione di essere serviti con una professionalità “transalpina”.
Gionata Bignotti, facendo tesoro della sua tecnica e cultura gastronomica, ha avuto l’intelligenza di rendere La Rucola un locale adatto ad un pubblico eterogeneo, andando incontro ai più svariati gusti, senza tralasciare quella professionalità e quella passione che traspaiono non appena varcata la soglia.
A mettere la ciliegina sulla torta ci pensa la stessa Sirmione, che con il suo fascino e il suo splendido lungo lago vi farà ricordare questa sosta a lungo.
Benvenuto dello chef: uovo con crema di patate, arancino di riso, mini burger di branzino e un aperitivo a base di finocchi e aceto balsamico.
Un altro omaggio dello chef: piccione in salsa di soia e tonno in salsa di piccione. Buono, peccato sia stato servito completamente freddo.
Panini fatti in casa con burro montato e sale del Galles.
Scampo, burrata e liquirizia.
Calamari scottati, purea di carote e sentori di caffè. Sapori azzeccati ma ancora problemi con le temperature di servizio.
Fegato grasso d’oca, pesce spada e frutto della passione.
Sgombro laccato e provola affumicata.
Patata, zabaione salato, caviale, asparago e cipollotto. Piatto riuscito anche se decisamente poco stagionale.
Ravioli di ricotta e ricci di mare. Buon abbinamento, pasta stesa magistralmente, cotta a puntino e callosa.
Rombo, funghi porcini al timo, salsa al pinot nero e spinaci. Piatto non bellissimo esteticamente ma la salsa vale da sola il prezzo del biglietto.
Fegato d’oca, pane all’uvetta e rabarbaro.
Maialino da latte e mela verde. Ancora una volta il fondo è il vero protagonista del piatto.
Piccola pasticceria.
Cheesecake ai lamponi. Anche per quanto riguarda la pasticceria lo chef non si fa trovare impreparato. Dolce esemplare.
Uno scorcio di Sirmione.
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